Le farmacie rurali rappresentano un servizio sanitario essenziale dal momento che afferiscono alle aree meno servite del Paese. In Italia sono oltre 7.200, coprendo un bacino di utenza pari a 10 milioni. Di queste, 4.400 sono farmacie rurali sussidiate, che insistono cioè in Centri con meno di 3mila abitanti.
L’importanza della telemedicina per queste aree
Questi territori, lontani dai poli ospedalieri e caratterizzati da una maggiore difficoltà di accesso anche per via dell’esclusione digitale che interessa in particolare anziani, malati, persone meno abbienti e con un livello socio-culturale medio-basso, sono proprio quelli che potrebbero trarre maggiore giovamento dalla disponibilità di servizi di telemedicina in farmacia. Con il nuovo bando PNRR si cerca proprio di procedere in questa direzione.
La telemedicina in farmacia: un servizio in progressiva crescita
Grazie al successo della farmacia dei servizi, nel 2024 sono state effettuate oltre 900mila prestazioni di telemedicina, disponibili in circa la metà delle farmacie italiane, con un trend di progressiva crescita.
Il bando 2021 per le farmacie rurali
Già nel 2021 era stato messo in campo un primo intervento rivolto alle farmacie rurali che puntava alla riorganizzazione degli spazi, all’introduzione della telemedicina e alla formazione del personale. L’Agenzia per la Coesione Territoriale aveva stanziato 100milioni di euro destinati ai presidi di comuni con meno di 3mila abitanti con l’obiettivo di supportare almeno 500 farmacie entro il 2023 e altre 2.000 entro il 2026, nell’ottica di un rafforzamento della sanità territoriale.
Il nuovo bando PNRR
Il nuovo bando punta ad ampliare la platea di beneficiari, includendo anche le farmacie di comuni con una popolazione fino a 5mila abitanti. Potranno inoltre presentare domanda anche le strutture che non avevano partecipato alla prima edizione. «Nelle aree interne, più isolate, che sono oggi teatro della cosiddetta desertificazione sanitaria; zone nelle quali l’Agenas ha calcolato che dal 2020 al 2025 andranno a mancare circa 3.500 medici di medicina generale. In questo contesto di maggior disagio – ha evidenziato il presidente Sunifar, Gianni Petrosillo – il cittadino cerca nella farmacia il punto di riferimento».
Il nodo della burocrazia
Anche se il nuovo bando rappresenta una grande opportunità per queste realtà, il finanziamento non è immediato e l’iter burocratico richiede competenze che non tutte le farmacie rurali possiedono. In tal senso, una realtà specializzata come MedEA, azienda leader nel settore della telemedicina in farmacia, offre un supporto nella presentazione delle domande attraverso un servizio che seguirà il presidio lungo tutto il percorso, dalla consulenza per l’accesso ai fondi alla fase di rendicontazione.
MedEA propone altresì soluzioni diagnostiche avanzate, acquistabili con i fondi messi a disposizione dal PNRR, cui le farmacie rurali potranno accedere a condizioni economiche agevolate nell’intento di facilitare l’adozione da parte di queste realtà di strumenti di diagnostica di alta qualità.
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