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ERP e AI, Zucchetti disegna il futuro dei gestionali


Un ERP che non è solo Enterprise resource planning, ma è ‘Energia, Risorse e Persone’. È questa la visione strategica che ha guidato ‘AI Love ERP’, l’evento organizzato da Zucchetti al Centro Congressi di Riccione. La prima giornata della due giorni (14 e 15 maggio 2025) ha messo al centro le evoluzioni dei sistemi gestionali, il ruolo dell’Intelligenza Artificiale (AI), la centralità delle relazioni e l’urgenza di una sostenibilità concreta nella trasformazione digitale delle imprese.

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A dare il via ai lavori è stato Alessandro Zucchetti, Presidente di Zucchetti, che ha tracciato un bilancio dell’azienda, che si conferma uno dei principali player del software gestionale in Italia e sempre più protagonista nello sviluppo di soluzioni verticali per settori strategici. A seguire, il Paolo Susani, Direttore Commerciale di Zucchetti, ha evidenziato il cuore concettuale dell’incontro: non una riflessione teorica, ma una chiamata all’azione, in particolare sull’AI, considerata come strumento per generare impatti positivi (ne ha parlato in termini di “fattività, concretezza e utilità”).

Il messaggio è chiaro: l’AI da sola non basta, perché ha bisogno di dati, e la base affidabile è rappresentata dai sistemi gestionali. L’ERP diventa quindi non solo un contenitore, ma una piattaforma abilitante per l’AI, uno snodo fondamentale per raccogliere, strutturare e valorizzare le informazioni. In questa visione, la tecnologia è paragonata a un esoscheletro che rafforza, potenzia e aggiunge capacità all’organizzazione. Ma per Zucchetti è arrivato il momento del coraggio: bisogna osare, sperimentare e agire anche con l’AI, è stato il messaggio di Susani, che ha ricordato come le soluzioni proposte trovano applicazione in ambiti strategici e variegati: Digital supply chain; Fintech; cybersecurity; Hospitality e fashion, HR; Waste management…

Le applicazioni concrete di AI nell’ERP

A concentrarsi sull’AI è stato Giorgio Mini, Vicepresidente di Zucchetti e Responsabile dell’Area ERP, che ha ribadito come la tecnologia non è un fine, ma un mezzo. In un contesto di evoluzione tumultuosa, il manager ha richiamato la necessità di scegliere la strada giusta, più che rincorrere la velocità: “Serve un approccio pragmatico, l’AI non deve essere solo un fenomeno di marketing”.

Mini ha quindi illustrato l’evoluzione delle soluzioni ERP di Zucchetti, sottolineando che la vera svolta non è inserire l’AI nei prodotti, ma ripensarli completamente per sfruttarne il potenziale. È da questa premessa che sono state ideate le nuove applicazioni AI-based, integrate nei processi e nei sistemi, in grado di produrre valore reale. “I nostri competitor dicono ‘abbiamo l’AI’; noi diciamo: la usiamo”, ha detto Mini.

Tra le innovazioni presentate, c’è stata l’introduzione degli AI Agents, i moduli intelligenti capaci di interagire con il database gestionale grazie a un orchestrator (Trinity AI), che seleziona l’agente più adatto per eseguire una specifica operazione richiesta dall’utente. Grazie a questi agenti, l’ERP Zucchetti risponde alle domande in linguaggio naturale, arrivando a automatizzare i compiti più complessi.

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Affiancare le aziende nella Transizione 5.0

Che l’AI sia un mezzo, lo ha ribadito anche Gregorio Piccoli, CTO di Zucchetti, puntualizzando che si tratta di una tecnologia in grado di aumentare la produttività e di migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi (questi principi rientrano anche nella strategia del Governo sull’AI). Nonostante le sue potenzialità, però, la responsabilità resta dell’essere umano: per questo il manager ha specificato che è necessario potenziare le capacità delle persone anche in relazione allo sviluppo delle nuove tecnologie. In questo senso si può comprendere la ‘Strategia della tripla A’ (Assistere, arricchire e automatizzare) promossa da Zucchetti per l’AI: si tratta di un modello di integrazione profonda nei sistemi ERP, che abilita applicazioni intelligenti, automatizzazioni e assistenti virtuali, ma sempre con il contributo attivo dell’utente.

Nell’orizzonte del software vendor non c’è solo l’AI: a Riccione sono stati presentanti anche altri importanti sviluppi su fronti chiave per la digitalizzazione delle imprese. È il caso del servizio digitale per la gestione dei rifiuti, per rispondere all’entrata in vigore del Rentri (Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti), obbligatorio da febbraio 2025, che a fine anno coinvolge anche le aziende sotto i 10 dipendenti e che diventa ‘universale’ nel 2026.

Poi c’è il capitolo relativo alla Transizione 5.0: nell’incontro romagnolo, è stato ricordato che il piano ha messo a disposizione 12,7 miliardi di euro per il biennio 2024-2025, che non sono stati ancora adeguatamente utilizzati dalle imprese italiane. In questo senso Zucchetti si candida per affiancare le aziende nell’accedere a queste risorse che possono accelerare la trasformazione digitale e sostenibile.

Non c’è sostenibilità senza il digitale

Non poteva mancare l’approfondimento sulla sostenibilità, altro tema sul quale Zucchetti ha concentrato l’attenzione, in linea con l’Agenda 2030 dell’Onu che da tempo è diventata la bussola per orientare le scelte aziendali. D’altra parte le ricerche indicano che l’adozione di comportamenti sostenibili è un elemento che permette la resilienza aziendale. “Non si fa sostenibilità per obbligo, ma per i vantaggi concreti che offre”, ha confermato Egidio Bianchi, Co-Fondatore di Santa Chiara Next.

Un concetto che si può tradurre in una nuova visione strategica per le imprese: la sostenibilità, infatti, è competitività, e la sua efficacia è misurata anche nel miglioramento delle performance finanziarie (fa aumentare la reputazione; potenzia la motivazione dei dipendenti; attrae gli investitori). Se queste motivazioni non bastassero e non servisse neppure la normativa, allora è bene ricordare che i driver della sostenibilità sono anche consumatori, investitori e stakeholder, che chiedono trasparenza, responsabilità e innovazione.

Nel suo intervento, Bianchi ha evidenziato che la sostenibilità rafforza la fiducia nel brand e porta vantaggi competitivi, ma ha bisogno degli strumenti tecnologici evoluti: in questo senso entra nella strategia di innovazione digitale, perché impone l’uso di dati che non sono sempre strutturati e che richiamano il potenziale della tecnologia, come l’AI.

Lo sviluppo dell’ecosistema dei partner

Fondamentale per concretizzare la strategia è il ruolo dei partner di Zucchetti, definiti “il cuore del modello di business”. Sono queste realtà che portano sul territorio le soluzioni concrete, contribuendo ai risultati ottenuti. Inoltre, sono rilevanti soprattutto in un mercato in cui il business si gioca sulle relazioni, la conoscenza reciproca e la comprensione delle esigenze, che rappresentano le leve competitive distintive.

A delineare il quadro è stato Mario Aschiero, Responsabile Commerciale del Canale Indiretto di Zucchetti che ha offerto una panoramica sulla rete dei partner, vero motore della diffusione delle soluzioni nel territorio. Si tratta di un ecosistema che oggi vale oltre 300 milioni di euro ed è composto da più di 500 strutture che supportano oltre 32mila clienti. Numeri che testimoniano l’efficacia del modello Zucchetti, fondato sulla sinergia tra tecnologia, relazione e prossimità al cliente.

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