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le risorse per sostenere l’Industria 4.0


Per rafforzare sul territorio nazionale un sistema integrato finalizzato al trasferimento tecnologico, il PNRR ha previsto l’attuazione dell’Investimento 2.3. Ovvero “Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per 6 segmenti di industria”, nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e ricerca” – Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa”.

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L’obiettivo? Favorire il percorso di trasformazione digitale delle imprese, soprattutto se pmi. Attraverso un supporto economico ed operativo, che arrivi dagli otto Competence Center individuati dal MIMIT. E così, per venire incontro alle diverse realtà aziendali, a gennaio 2025 MADE ha lanciato il suo Bando. Che chiuderà gli sportelli a fine anno. Contributi a fondo perduto fino al 70% dei costi ammissibili e un massimale di 400mila euro. Un’occasione da non perdere.

I progetti di digitalizzazione 4.0 e 5.0 nel Bando MADE

Siamo esattamente a metà percorso. Mancano circa sei mesi per poter beneficiare delle interessanti opportunità offerte dal Bando MADE. Il Competence Center Industria 4.0, con sede a Milano, supporta le imprese, soprattutto piccole e medie, nel percorso di trasformazione digitale verso la fabbrica 4.0. Offre conoscenze, metodi e strumenti sulle tecnologie digitali. E, con il Bando 2025, stanzia 5,7 milioni di euro, per realizzare progetti di digitalizzazione in tema Industria 4.0 e 5.0.

Con le importanti risorse, le imprese saranno in grado di adottare tecnologie digitali per l’innovazione di prodotto, di servizio e di processo. Il Bando copre e finanzia diverse aree di competenza. Partendo dalla progettazione per arrivare all’ingegnerizzazione di prodotto. Senza dimenticare la gestione della produzione (fino alla consegna), e la gestione del fine ciclo produttivo.

Ogni impresa (o aggregazione di imprese) potrà candidare una proposta, tra le diverse possibili attività. Il progetto dovrà risultare coerente con almeno una delle attività di trasferimento tecnologico previste. Ovvero Strategia Industria 4.0, Assessment e Roadmap Industria 5.0, DRAIVE, Progetti di innovazione, Demo e test, Scouting tecnologico, Consulenza Tecnologica. O prevedere l’accesso alle strumentazioni e alle isole tecnologiche di MADE, come riportate nell’Appendice 3 del Bando.

Le proposte progettuali e le attività Industria 4.0

I progetti dovranno essere finalizzati e coerenti con le attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e studi di fattibilità. Ma, per poter essere ammessi al Bando, e per ottenere i benefici erogati da MADE, le imprese dovranno presentare un piano dettagliato. Prevedendo investimenti, costi e tempi. Non è ammessa una durata complessiva superiore ai 12 mesi, sebbene sia possibile una proroga.

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Andrà riportata una stima dei benefici economici per l’impresa, in termini di riduzione di inefficienze, sprechi e costi. Così come il miglioramento della qualità dei processi e dei prodotti. In tutto ciò, MADE dovrà essere coinvolto nello svolgimento delle attività di ricerca contrattuale, consulenza tecnologica e supporto. Il tutto, dovrà concludersi entro il 30 aprile 2026.

Il Bando definisce specifici ambiti tecnici per le attività progettuali, tutti con riferimento a Industria 4.0. Nel dettaglio, sono 17 le voci indicate:

1) progettazione, ingegnerizzazione e sviluppo prodotto;

2) pianificazione, controllo avanzamento e monitoraggio real-time della produzione;

3) tecnologie digitali per la gestione del fine ciclo del prodotto;

4) controllo e monitoraggio energetico;

5) strumenti digitali a supporto di metodologie di economia circolare e sostenibilità;

6) tracciatura di prodotto e gestione della qualità;

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7) sistemi digitali di supporto all’operatore;

8) tecnologie e sistemi digitali per la simulazione dei processi industriali;

9) tecnologia e processo additivo;

10) robotica collaborativa;

11) Cyber‐Security industriale;

12) strumenti digitali a supporto di politiche di Manutenzione 4.0;

13) strumenti digitali a supporto di politiche di Lean4.0;

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14) intelligenza artificiale e Big Data Analytics;

15) logistica interna e tracciabilità;

16) strumenti e soluzioni digitali basati per l’integrazione di reti 5G e tecnologie emergenti in ambito industriale;

17) Internet Of Things e prodotti intelligenti e connessi.

Bando MADE 2025: i requisiti per poter partecipare

Possono presentare domanda agevolativa imprese e aggregazioni di imprese, con stabile organizzazione in Italia. I richiedenti dovranno possedere gli specifici requisiti richiesti dal bando. Che sono i classici previsti per i finanziamenti pubblici – tra cui la regolare costituzione e l’iscrizione al Registro delle Imprese, l’assenza di condizioni societarie negative o di status economici border line.

Non sono ammesse le imprese “in difficoltà” (come da definizione UE; art. 2, comma 18 Regolamento GBER). Così come quelle morose nei confronti del MIMIT e della Commissione europea. O le destinatarie di sanzioni interdittive (art. 9 D.lgs. n. 231/2001). Escluse anche le imprese con soci o management colpiti da sentenze definitive per specifici reati.

Finanziamenti e agevolazioni

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Non è consentito il doppio finanziamento ed è necessario attenersi al Codice antimafia, agli obblighi contributivi e alle normative in tema di salute, sicurezza ed occupazione. È infine richiesto il rispetto del principio DNSH e delle normative ambientali nazionali e regionali. Ogni impresa dovrà autocertificare i propri requisiti, utilizzando la modulistica predisposta per il bando.

Le spese ammissibili e le agevolazioni del Bando MADE

Le voci ammesse all’agevolazione riguardano le spese per il personale impiegato nel progetto e i costi relativi a strumentazione e attrezzature di nuova acquisizione. Ma solo nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto. Diversamente, andrà calcolato l’ammortamento specifico. Sono coperti anche i costi per i materiali, i servizi di consulenza specialistica e tecnologica, le spese generali (i cosiddetti costi indiretti).

L’agevolazione, concessa secondo i limiti del regolamento GBER, assume la forma di contributo a fondo perduto. Ciascun progetto potrà ricevere fino a 200mila euro, ma il massimo concesso a ogni azienda non potrà superare i 400mila. L’intensità varia in base alla dimensione aziendale e funzionalmente al tipo di investimento attivato.

A seconda che si tratti di spese per ricerca industriale, spese di sviluppo sperimentale e spese per studi di fattibilità. Si parte da un minimo del 25% per le spese di sviluppo sperimentale sostenute dalle grandi imprese. E si arriva al 70%, per le spese di ricerca industriale e per studi di fattibilità, nel caso delle piccole imprese.

Bando MADE: tempistiche e criteri valutativi

La domanda andrà presentata, esclusivamente in via telematica, entro il 31 dicembre 2025. Nella piattaforma che accoglie le istanze, la PICA (Piattaforma Concorsi Atenei), è possibile rinvenire documenti e allegati. La procedura è a sportello. Sarà una apposita Commissione di valutatori indipendenti ad esaminare i progetti presentati.

Saranno utilizzati principi di coerenza con gli ambiti di competenza tecnologici. E si terrà conto del grado di innovazione rispetto alla maturità digitale iniziale dell’azienda. Saranno altresì prese in considerazione la qualità, la capacità di esecuzione e congruenza economica del progetto. Così come l’impatto interno in termini di ricaduta sulla competitività dell’impresa, sulla salute e sicurezza dei lavoratori, sulla sostenibilità energetica e ambientale. Ma anche tanto altro.

Si valuteranno poi le capacità e la disponibilità di diffondere e condividere i risultati ottenuti. E un punteggio aggiuntivo verrà assegnato qualora il progetto sia presentato da una pmi o da un’impresa localizzata nel Mezzogiorno. Il tutto si concluderà entro i 45 giorni successivi alla presentazione della domanda. Non bisogna allora temporeggiare, ma cogliere al volo questa interessante opportunità.

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