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Semplificazione della PAC, agricoltura sostenibile e competitiva


Il pacchetto per la semplificazione della PAC (Politica Agricola Comune) presentato dalla Commissione Europea ha un obiettivo chiaro: rafforzare la competitività e la resilienza degli agricoltori. Tra gli strumenti, alleggerire una normativa esageratamente complessa, ridurre gli oneri burocratici e dare maggiore impulso alla digitalizzazione

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Immagine di tawatchai07 su Freepik

Agricoltura europea sostenibile e competitiva

Il pacchetto per la semplificazione della PAC (Politica Agricola Comune) presentato dalla Commissione Europea ha un obiettivo chiaro: alleggerire una normativa esageratamente complessa per rafforzare la competitività e la resilienza degli agricoltori.

Era chiaro a molti operatori del settore che la normativa fosse una pietra al collo talmente pesante da scoraggiare gli investimenti e l’inizio di nuove attività imprenditoriali. Soprattutto gli obblighi amministrativi hanno rubato tempo e generato costi sia per gli agricoltori che per le amministrazioni nazionali.

Avendo riconosciuto le preoccupazioni degli agricoltori e degli Stati membri, la Commissione ha avanzato proposte per ridurre gli oneri e adattare le regole alle esigenze reali di chi opera nel settore.

Torna il pragmatismo nella politica agricola europea

Le nuove misure dovrebbero andare incontro alle esigenze dei piccoli agricoltori ma senza dimenticare quelle delle grandi aziende agricole.

Quindi ben venga la semplificazione della PAC affinché l’agricoltura possa uscire dalla situazione di crisi attuale, pur mantenendo i connotati di sostenibilità che la caratterizzano.

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Christophe Hansen, commissario per l’Agricoltura e l’Alimentazione, ha chiarito le ragioni della semplificazione della PAC: «Stiamo ripristinando il pragmatismo nella politica agricola comune. Le nostre proposte odierne trovano un equilibrio tra la necessità di disporre di una politica adeguata alle realtà sul campo, salvaguardando nel contempo una certa stabilità per tutte le parti interessate del settore agricolo.

La Commissione è dalla parte degli agricoltori e stiamo facendo del nostro meglio per ridurre la burocrazia in modo che possano concentrarsi su ciò che sanno fare meglio: produrre cibo per tutti noi, proteggendo al contempo le nostre risorse naturali.

Sono fiducioso che queste misure produrranno risultati concreti e invito i colegislatori ad adottare questa proposta entro la fine dell’anno affinché i cambiamenti possano siano operativi nel 2026».

Semplificazione della PAC, una priorità della Commissione  

La semplificazione della PAC sembra essere una priorità per la nuova Commissione Europea, che intende correggere, o eliminare, le norme sovrapposte, inutili o sproporzionale che frenano lo sviluppo. Solo così si potrà pensare di rafforzare la competitività dell’agricoltura europea.

In generale, con uno sforzo imponente, la Commissione vorrebbe ridurre almeno il 25 % degli oneri amministrativi e almeno il 35 % per le PMI, ma senza compromettere gli obiettivi strategici.

Già nel febbraio 2025, il primo pacchetto omnibus aveva apportato varie semplificazioni: la rendicontazione della finanza sostenibile, il dovere di diligenza in materia di sostenibilità, il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere, la tassonomia e i programmi di investimento europei.

Definita la tabella di marcia

La Commissione ha definito una tabella di marcia per raggiungere gli obiettivi fissati e aiutare, nello stesso tempo, gli Stati membri a utilizzare al meglio le opportunità offerte dalla PAC. La roadmap definisce le principali azioni pianificate, gli strumenti da adottare e la successione cronologica.

«Questo pacchetto completo di misure a sostegno del settore agricolo europeo rappresenta un altro significativo passo avanti nella realizzazione del nostro programma di semplificazione. Dobbiamo sostenere gli agricoltori europei con norme più semplici, proporzionate e adeguate alle loro esigenze.

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Le nostre misure contribuiranno a risparmiare quasi 1,6 miliardi di euro all’anno per gli agricoltori europei e 210 milioni per le amministrazioni nazionali, rendendo nel contempo le norme e i sostegni più facili da gestire. Ridurre la burocrazia sposterà l’attenzione su ciò che conta di più: l’agricoltura, non i moduli», ha dichiarato Valdis Dombrovskis, commissario per l’Economia, la Produttività, l’Attuazione e la Semplificazione.

Ridurre la sovrapposizione delle norme

Vediamo quali sono, in concreto, i termini di questa semplificazione della PAC.

Ad esempio, è decisamente positivo il fatto che si tenga conto delle pratiche agricole e delle condizioni locali riducendo la sovrapposizione con le norme nazionali.

Le aziende agricole biologiche certificate saranno automaticamente riconosciute conformi ai requisiti ambientali richiesti dall’UE e potranno accedere ai finanziamenti.

Nel caso della protezione delle torbiere e delle zone umide (come stabilito dalla BCAA 2, buona condizione agricola e ambientale), gli agricoltori possono beneficiare degli incentivi rispettando le norme nazionali che vanno al di là delle norme UE.

Un solo controllo all’anno

Ogni azienda avrà un solo controllo all’anno: l’uso dei satelliti e di altre tecnologie contribuiranno a razionalizzare le procedure.

Secondo il principio del “report once, use multiple times”, gli agricoltori potranno presentare i propri dati una sola volta con un unico sistema e avranno almeno tre vantaggi immediati:

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  • risparmiare tempo
  • ridurre i costi amministrativi
  • migliorare la gestione delle aziende agricole.

Inoltre, per i piccoli agricoltori, è prevista una nuova opzione di finanziamento semplice forfettario fino a 50mila euro per rendere la loro azienda più competitiva.

Pagamento semplificato per i piccoli agricoltori

Per i piccoli agricoltori, la semplificazione della PAC ha introdotto il pagamento forfettario annuale che passerà da € 1.250 a € 2.500.

L’obiettivo è promuovere una distribuzione più equilibrata del sostegno, rafforzare la vitalità delle zone rurali in cui le piccole aziende agricole svolgono un ruolo economico fondamentale e ridurre gli oneri amministrativi sia per gli agricoltori che per le autorità.

Inoltre, i piccoli agricoltori saranno esentati dalle norme relative alla condizionalità e potranno beneficiare dei pagamenti per i regimi ecologici.

La gestione delle crisi

Le crisi, climatiche o dovute a malattie delle piante o degli animali, sono elementi che possono mettere in ginocchio un’impresa agricola.

Con la semplificazione PAC, gli agricoltori riceveranno un sostegno grazie ai nuovi pagamenti per le crisi stabiliti nei piani strategici della PAC, nonché con strumenti di gestione dei rischi più flessibili e accessibili.

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Gli Stati membri, invece, godranno di maggiore flessibilità nell’adeguamento dei loro piani strategici della PAC: l’approvazione preventiva della Commissione riguarderà solo le modifiche strategiche.

La maggiore agilità delle procedure si rifletterà positivamente sugli agricoltori, che potranno beneficiare più rapidamente delle eventuali modifiche.

Salvaguardia degli obiettivi ambientali

Gli ambientalisti temono che la semplificazione della PAC finisca per abbassare gli obiettivi ambientali e sociali che finora avevano dato l’impronta alla politica agricola comunitaria.

In realtà, le misure green rimangono: circa 98 miliardi di euro – ovvero il 32% del budget totale – continuano ad essere destinati alle azioni per il rispetto dell’ambiente, per la limitazione dell’impatto climatico e per il benessere animale.

L’architettura verde, compresi gli eco-schemi e lo sviluppo rurale, resta invariata. Le modifiche, precisa la Commissione, «sono limitate alle disposizioni per cui vi è una comprovata necessità di aggiustamento».

Digitalizzazione e innovazione

Un’agricoltura green, competitiva e resiliente si basa su più innovazione, più tecnologia e più digitalizzazione.

Come abbiamo spesso rilevato, l’innovazione è una leva strategica per la trasformazione sostenibile dei sistemi alimentari.

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La digitalizzazione conferma il suo ruolo cruciale per rendere le piccole imprese agricole più sostenibili, efficienti e resilienti, nonché più capaci di rispondere alle sfide del mercato.

Non si tratta solo di rendere il lavoro dell’agricoltore meno gravoso, ma di far sì che le pratiche agricole siano sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico: ovvero coniugare crescita dell’impresa e tutela dell’ambiente.

La digitalizzazione, inoltre, facilita la gestione delle pratiche burocratiche: ad esempio si possono presentare le domande di finanziamento e monitorare il loro stato di avanzamento con un clic.

Se da un alto si accelerano le procedure, dall’altro migliorano la trasparenza e la tracciabilità delle operazioni effettuate.

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L’innovazione corre veloce anche per l’agricoltura, come ha ben chiaro anche la Commissione Europea.

Intelligenza Artificiale, Internet of Things, droni, big data, satelliti, previsioni meteorologiche e controllo dello stato delle colture e dell’umidità del terreno. È possibile individuare precocemente malattie e infestazioni e intervenire tempestivamente per minimizzare le perdite, prevedere la resa delle colture, mappare i terreni ed evidenziare eventuali aree di crisi.

In sintesi, l’agricoltura di precisione è più sostenibile: meno fertilizzanti, meno pesticidi, meno irrigazioni, più produttività.

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Le piattaforme digitali intervengono anche nella catena di approvvigionamento, mettendo in contatto diretto produttori e consumatori: meno intemediari, profitto più equo per il produttore.

Tutto perfetto? Non proprio. La principale criticità, non ancora risolta, è l’accessibilità della connessione per tutti, anche degli imprenditori agricoli delle aree interne.

In mancanza di connessione, non c’è innovazione possibile. Senza contare che la connessione è fondamentale per i giovani agricoltori, che vedono nella multifunzionalità una leva di crescita per le loro aziende.

Il pacchetto semplificazione della PAC sia a vantaggio di tutte le imprese

«Il nuovo sistema proposto va incontro alle richieste più pressanti degli agricoltori, che da tempo denunciano un eccessivo peso burocratico e amministrativo nelle procedure correlate alle misure della PAC.

È un passo avanti determinante in un momento in cui gli investimenti erano sostanzialmente scoraggiati dai parametri UE non in linea con le reali esigenze delle aziende agricole», afferma Confagricoltura.

Che tuttavia rimarca quanto sia «importante che il pacchetto semplificazione sia a vantaggio di tutte le imprese, non solo dei piccoli agricoltori, in modo che l’obiettivo della maggiore competitività del settore primario europeo sia tangibile su scala globale».

L’agricoltura europea è una leva geopolitica

«Oggi più che mai l’agricoltura europea è una leva geopolitica fondamentale. Da essa dipende la capacità dell’UE di avere il pieno controllo sul proprio futuro in un momento in cui gli Stati Uniti investiranno nel settore 1.400 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni e la Cina ha aumentato la capacità di produzione non solo interna ma anche di acquisto di cereali e prodotti in altre parti del mondo.

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Garantire la semplificazione, oltre che la disponibilità di adeguate risorse, diventa un fatto strategico di vitale importanza per il futuro dell’Unione», ha evidenziato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini.

Il segretario generale Vincenzo Gesmundo apprezza le misure annunciate dalla Commissione: un primo passo importante per abbattere una burocrazia che, «a partire dagli ecoschemi, si è tradotta in questi anni in una normatività esasperata e spesso incomprensibile che, come abbiamo denunciato a più riprese, ha finito per frenare i nuovi insediamenti e vessato le aziende con un costo pesantissimo».

La PAC mantenga l’autonomia di bilancio

Coldiretti ribadisce il no all’ipotesi di un fondo unico. La PAC deve mantenere la propria autonomia di bilancio con risorse certe, con capitoli di spesa distinti ma sinergici tra loro a favore dell’agricoltura.

Inoltre, ha evidenziato la necessità che le risorse previste nelle nuove politiche di coesione siano destinate espressamente a interventi strutturali volti ad aumentare la raccolta e la disponibilità di acqua per l’agricoltura.

La PAC, in quanto politica economica, deve mantenere il suo ruolo di supporto a tutte le imprese agricole: non si deve creare competizione tra agricoltori UE, bensì preservare il mercato interno.



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