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La Regione Lombardia e i sindacati bocciano il futuro della STMicroelectronics di Agrate Brianza annunciato nella tarda mattinata dall’azienda. Oggi, venerdì 16 maggio, c’era grande attesa per l’incontro al Pirellone tra il ministro Adolfo Urso (Imprese), i vertici di STMicrolectronics del sito brianzolo, gli assessori Guido Guidesi (Sviluppo economico) e Simona Tironi (Lavoro). Al tavolo di discussione anche i sindacati.

Almeno 800 esuberi

La riunione è iniziata intorno alle 13 e si è conclusa da poco. È grande l’amarezza tra i rappresentanti dei lavoratori, all’uscita del Palazzo di Regione Lombardia. “Purtroppo l’azienda ha ribadito le dichiarazioni annunciate nelle scorse settimane – ha dichiarato Gioacchino Ballerino, delegato Usb Brianza -. Si parla di almeno 800 esuberi per il sito di Agrate Brianza. Esuberi che inizieranno a marzo 2026”. Intanto nei prossimi mesi i 97 dipendenti con un contratto a tempo determinato non più rinnovabile dopo 12 mesi si vedranno lasciati a casa. L’azienda non convertirà i loro contratti in contratti a tempo indeterminato. Ma nel frattempo ha annunciato l’assunzione (a tempo determinato) di altri 200 lavoratori.

Usb: “Cosa ne sarà del sito tra 10 anni?”

“Noi siamo contrari a questo piano e anche l’assessore Guidesi si è mostrato fermamente contrario. Ha chiesto all’azienda che la Regione venga informata tempestivamente degli esuberi per poter intervenire al fianco dei lavoratori – ha proseguito il delgato Usb -. Abbiamo ribadito che siamo contrari a questo piano aziendale che comporterà lo smantellamento del settore AG8 e il trasferimento di quello EWS in Francia. Questo ci preoccupa molto, perché significa portare via il know-how dell’azienda. Che cosa ne sarà della STMIcroelectronics se gli viene tagliata la testa?”.

Cgil: “L’industria del futuro ha bisogno di tecnologia e lavoro stabile”

“Le uniche novità annunciate sono l’anticipazione di una parte degli investimenti dal 2027 al 2026 e l’introduzione ad Agrate della produzione di V.I. Power (Vertical Intelligent Power) a 12 pollici -commenta Pietro Occhiuto, segretario generale Fiom Cgil -. Interventi limitati, che non modificano l’impianto generale del piano e risultano assolutamente insufficienti rispetto alla portata del problema. Servono cambiamenti strutturali, non semplici aggiustamenti cosmetici. L’attuale piano non garantisce né occupazione né prospettiva industriale al sito di Agrate”. La Fiom Cgil è categorica: sospendere il trasferimento produttivo. “Fino a quando non ci sarà un nuovo piano industriale condiviso – incalza Occhiuto – è necessario interrompere ogni iniziativa unilaterale che possa compromettere ulteriormente l’integrità del sito”. Inoltre la Fiom Cgil ha chiesto al ministro Adolfo Urso un impegno concreto affinché venga rivisto il piano industriale del sito di Agrate Brianza. “L’industria del futuro ha bisogno di visione, di tecnologia e di lavoro stabile”, ha concluso.

Fim Cisl: “Chiediamo al Governo un intervento urgente”

“Unico passo avanti, del tutto insufficiente, una timida accelerazione degli investimenti, peraltro senza alcun aumento degli stessi – aggiunge Emilio Vacca, segretario generale Fim Cisl Enrico Vacca -. Sull’impianto a 300 mm, viene confermata la necessità per l’azienda della chiusura del  reparto a 200 mm con ovvie gravissime conseguenze dal punto di vista occupazionale. A fronte di questa situazione rimane per noi inevitabile un incremento dello stato di mobilitazione dell’impianto di Agrate Brianza. Prendiamo atto positivamente delle posizioni dì critica costruttiva espresse da Regione Lombardia e chiediamo al Governo un intervento urgente per modificare radicalmente l’impianto di un piano che non può essere accettato”.

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Cirillo e Sassoli: “Tanta preoccupazione”

“I risultati dell’incontro sono stati abbastanza deludenti: ad oggi non vi è ancora alcuna soluzione concreta o piano definito per la gestione degli esuberi annunciati – commenta Francesco Cirillo, delegato al Welfare della Provincia di Monza -. È stata però annunciata e confermata un’accelerazione sugli investimenti. Rimane forte l’incertezza sul futuro occupazionale di numerosi lavoratori e delle loro famiglie. In attesa di nuovi sviluppi e aggiornamenti, resta fondamentale che le istituzioni – a tutti i livelli – mantengano un ruolo incisivo e propositivo per garantire tutele reali ai lavoratori e salvaguardare la tenuta sociale ed economica del territorio.”

“Come Regione Lombardia ho chiesto un ulteriore approfondimento in sede di Commissione IV, d’accordo con l’Assessore Guidesi. ST é un patrimonio nazionale ma ancora prima Made in Brianza che non può essere disperso”- aggiunge Martina Sassoli, consigliere regionale di Lombardia Migliore -. Regione e Provincia hanno espresso profonda preoccupazione per l’evolversi della situazione che sembra ancora lontana da quanto auspicato”.

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