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“Quaderni di Organizzazione e Trasformazione Digitale della Giustizia”: una nuova rivista ed una nuova occasione di avanzamento e collaborazione con l’Università


Una delle conquiste di questi anni negli uffici giudiziari, ma più in generale nella giustizia, è la consapevolezza di come l’organizzazione sia elemento determinante che condiziona sia l’efficacia dell’intervento e la bontà del servizio, sia il benessere di tutti gli operatori. L’organizzazione non può essere patrimonio solo di chi dirige, ma deve essere una cultura diffusa che inevitabilmente investe tutti i soggetti che vi operano, dal magistrato che deve gestire il proprio ruolo, al cancelliere e funzionario che disciplina il lato amministrativo ed è, spesso, a diretto contatto con il pubblico, all’avvocato alle prese con un proprio studio e ai rapporti con la clientela e con l’autorità giudiziaria.

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Non c’è dubbio che in tempi brevi sono stati fatti moltissimi passi in avanti anche grazie alla sinergia che si è creata con l’Università e con la consulenza organizzativista e al fondamentale apporto che hanno dato professori e studiosi (come i professori Zan e Butera che di recente ci hanno lasciato).

Un percorso non facile e lineare che di recente è stato rilanciato dal Progetto Unitario per l’Innovazione degli Uffici per il processo cui hanno lavorato, grazie a fondi europei di coesione, tutti gli uffici giudiziari e tutte le Università pubbliche italiane che nel giro di un anno e mezzo tra il marzo 2022 ed il settembre 2023 hanno accompagnato e supportato l’organizzazione degli Uffici per il processo e prodotto decine di progetti relativi a modelli organizzativi, banche dati giurisprudenziali, strumenti di supporto digitale.

Uno dei frutti di questo percorso per merito dell’Università di Milano Bicocca e di due suoi professori, Andrea Rossetti e Luca Verzelloni, è il lancio di una nuova rivista Quaderni di Organizzazione e Trasformazione Digitale della Giustizia reperibile on line: “una pubblicazione dedicata all’analisi e alla riflessione sui processi di innovazione tecnologica e organizzativa che stanno ridefinendo il volto della giustizia in Italia, in Europa e a livello internazionale.”

Come i due promotori della Rivista scrivono nella presentazione La digitalizzazione dei processi, l’implementazione di nuovi strumenti informatici e la riorganizzazione delle strutture e dei processi di lavoro rappresentano non solo sfide operative, ma anche opportunità per ripensare profondamente il modo in cui la giustizia viene amministrata nel nostro Paese, così da poter garantire una risposta efficace e di qualità, entro un tempo ragionevole, alla domanda di giustizia proveniente dai cittadini.

La trasformazione digitale dell’amministrazione della giustizia non è solo una questione tecnica, ma anche etica e sociale. Richiede un dialogo costante tra diverse discipline e una visione inclusiva che tenga conto delle esigenze degli addetti ai lavori, ma anche dei cittadini, delle imprese e delle diverse componenti della società, intesa nel suo insieme.”

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La nuova Rivista reperibile on line copre un enorme vuoto, dopo che i Quaderni di Giustizia e Organizzazione del COMIUG avevano cessato le pubblicazioni nel 2010, e apre una prospettiva di collaborazioni multidisciplinari strategica in questa fase di trasformazioni tumultuose e difficili prima ancora che da controllare, da capire.

Difatti in un contesto di rapidi cambiamenti tecnologici e di crescente domanda di efficienza e trasparenza, il sistema giustizia sta attraversando una trasformazione senza precedenti, particolarmente evidente nel nostro Paese.

La tentazione che molti possono avere di arrendersi alle tecnologie e di plasmare l’organizzazione sulle tecnologie è illusoria e perdente. È emblematico come anche a livello aziendale molti progetti di Intelligenza Artificiale (oltre l’80 %) falliscano semplicemente per il fatto che sin dall’inizio non erano chiari obiettivi e modalità del progetto, oltre che per la bassa qualità dei dati utilizzati. L’IA e le tecnologie vengono troppo spesso visti ed utilizzati come una sorta di bacchetta magica che risolve i problemi e non come la risposta tecnica a problemi organizzativi. L’interazione tra organizzazione di una struttura e la tecnologia nell’era dell’Intelligenza Artificiale non può essere impostata come l’iniezione di tecnica in una realtà stratificata, ma chiede un cambiamento di paradigma che richiede spesso un ripensamento profondo dei processi organizzativi e delle strategie operative.

Per questo la sfida dell’organizzazione è sempre più centrale e strategica ed una nuova rivista sul tema non può che essere la benvenuta.

I Quaderni di Organizzazione e Trasformazione Digitale della Giustizia (Q-Digito) nascono e vengono presentati come uno strumento per esplorare opportunità e potenzialità generate dall’incontro tra giustizia, tecnologia e innovazione organizzativa e come spazio di confronto tra magistrati, avvocati, funzionari e studiosi, promuovendo la condivisione di esperienze e buone pratiche, con un approccio multidisciplinare e comparativo.

Il primo numero raccoglie sette contributi che offrono una panoramica aggiornata e concreta delle trasformazioni in atto: dalla leadership dei presidenti di tribunale durante l’emergenza pandemica, alla governance degli uffici nell’era del PNRR, fino agli scenari aperti dall’intelligenza artificiale nella giustizia europea.

La rivista si nutre dell’esperienza ed è strettamente collegata al corso executive “Organizzazione e Trasformazione Digitale della Giustizia”, completamente gratuito rivolto a magistrati e personale amministrativo che l’Università propone da ormai 3 anni con l’intento di superare la frammentazione che caratterizza i percorsi formativi di magistrati e personale di cancelleria e, dall’altro, di diffondere specifiche conoscenze e competenze, anche non strettamente giuridiche, che attengono ad altri saperi (sociologia dell’organizzazione, psicologia, statistica, informatica, economia, ecc.).

Una rivista (ed un corso) che ci mostrano come a dispetto dell’immagine che spesso abbiamo della giustizia, come un pachiderma difficile da cambiare, la trasformazione sia in atto e come le Università possano avere un ruolo importante e strategico in questo cambiamento.

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Un grazie all’Università di Milano – Bicocca e un benvenuto alla nuova Rivista: Quaderni di Organizzazione e Trasformazione Digitale della Giustizia.



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