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Dopo mesi di stagnazione riprendono a crescere le assunzioni nelle aziende modenesi


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Crescono le assunzioni in provincia di Modena a maggio 2025, lo conferma l’indagine Excelsior sulle previsioni di assunzione delle imprese curata da Unioncamere in collaborazione con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e le Camere di Commercio italiane. L’elaborazione dei dati da parte del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena mostra un leggero aumento delle imprese che intendono assumere che rappresentano così il 18,0% del totale, le assunzioni previste ammontano a 5.970 unità, con una crescita del 13,1% rispetto ad aprile; il risultato appare però negativo nel confronto con maggio del 2024, dove si perde il 9,8% di nuovi ingressi.


Si rileva un trend migliore a livello regionale: si raggiungono 48.700 assunzioni, con una crescita rispetto ad aprile del 23,6%, anche il confronto annuale appare positivo (+8,5%). Il totale Italia prevede un andamento intermedio, registrando una crescita del 14,8% rispetto ad aprile 2025 e del 6,9% rispetto a maggio 2024, raggiungendo un totale di 528 mila ingressi.

Tornando alla provincia di Modena, le assunzioni dell’intero trimestre maggio-luglio 2025 arrivano a 48.700 unità, in crescita del 9,0% rispetto alla rilevazione precedente, ma in calo rispetto allo stesso periodo del 2024 (-5,2%). Aumenta leggermente la quota di giovani under 30 neoassunti (35,5%), mentre diminuisce la quota richiesta di personale immigrato (20,0%), rimane infine preponderante l’esperienza lavorativa che è richiesta nel 60,0% dei casi.

Contratti più precari

Come tipologia contrattuale, il contratto a tempo determinato risulta di gran lunga il più utilizzato, con una quota pari al 48,0% del totale e costante rispetto al mese precedente; scende leggermente la quota dei contratti a tempo indeterminato (20,0%), mentre è in aumento quella dei contratti di somministrazione (17,0%), così come quella dei contratti di apprendistato (7,0%), gli altri contratti (co.co.co e altri contratti dipendenti e non dipendenti) arrivano al 7,0% del totale.

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I settori

L’industria manifatturiera rimane il settore con il maggior numero di nuovi assunti, presentando una quota stabile rispetto al mese precedente pari al 31,1%, i servizi alle imprese risultano il secondo settore con il 18,4% degli ingressi, seguiti dal commercio (16,1%) e dal turismo (12,7%). I “servizi alle persone” e le costruzioni rimangono entrambi al 10,8% del totale.

In questo mese cambia leggermente la distribuzione dei neoassunti per gruppi professionali: diminuiscono leggermente le quote delle professioni più specializzate a favore di quelle che necessitano di minori competenze. Scendono rispettivamente al 3,5% e al 12,2% le quote delle professioni intellettuali e di quelle tecniche in favore degli impiegati esecutivi, che raggiungono l’8,2%. D’altro canto, pur rimanendo un quarto del totale, perdono terreno le professioni nelle attività commerciali e servizi (24,8%), scendono al 18,8% anche gli operai specializzati, mentre guadagnano terreno i conduttori di macchinari (18,0%), ma soprattutto gli operai non qualificati (14,3%).

I nuovi assunti

Diminuisce leggermente la difficoltà di reperimento nel mese di maggio, arrivando al 51,5% del totale. Tuttavia, alcune figure professionali rimangono di difficile reperimento, soprattutto tra i manovali, con in testa i “conduttori di macchinari” (83,5%) e gli “operai specializzati nelle costruzioni” (79,1%). Tra le professioni con elevata specializzazione, risultano particolarmente introvabili gli “specialisti nelle scienze” della vita (75,0%), i “tecnici della salute” (73,9%) e gli ingegneri (72,7%). Sono molto più facili da reperire gli impiegati esecutivi, specialmente gli “addetti allo sportello e movimenti di denaro” (2,4%) e gli “addetti alla gestione amministrativa della logistica” (8,0%).

Tra i titoli di studio, in maggio crescono le quote della scuola dell’obbligo (20,0%) e delle qualifiche professionali (42,1%) a discapito del diploma che scende al 23,8% del totale, scende anche la quota delle lauree (11,9%), mentre rimangono pressoché costanti gli ITS Academy (2,2%).

Questo mese le imprese inseriscono i nuovi assunti soprattutto nell’area funzionale di “produzione di beni ed erogazione di servizi” che raggiunge il 41,6% del totale, cresce anche la quota dell’area logistica (16,4%), mentre scendono l’area “commerciale e di vendita” (17,8%) e l’area “tecnica e di progettazione” (17,4%). Risultano residuali gli ingressi nell’area “amministrativa e finanziaria” (3,7%) e “controllo di gestione” (3,7%).



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