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Con le sue ruote la trevigiana Miche conquista le corse ciclistiche


«Il trend per noi è molto positivo, dopo anni difficili per l’intero comparto. Abbiamo chiuso il primo trimestre 2025 con un aumento dei ricavi del 20 %».

Microcredito

per le aziende

 

A parlare è Gregory Girard, Ad di Miche, azienda dalla storia ultracentenaria nel settore del ciclismo, specializzata in componentistica per bici da strada, pista, Mtb, gravel ed e-bike. Con fatturato 2024 di 10 milioni, in leggera crescita (+ 3 %), Miche è riuscita ad invertire la tendenza di contrazione vissuta a livello generale dal settore dopo il boom post Covid. «Il rilancio è frutto di una strategia chiara: abbiamo scelto di puntare su prodotti di target medio e in particolare alto», sottolinea Girard.

A segnare una svolta l’ingresso nel gruppo Wilier Triestina, nel 2022: «Abbiamo abbracciato un cambio di prospettiva che sta portando ottimi risultati, una strategia di posizionamento che rafforzeremo nel lungo termine. Abbiamo investito nell’ufficio tecnico, nella ricerca e sviluppo per realizzare prodotti di alta gamma dal punto di vista tecnologico. Il 95 % degli articoli a catalogo sono realizzati internamente, grazie ai nostri 42 collaboratori, a 12 robot e 5 magazzini automatizzati. Il nostro fatturato deriva per il 60 % dalla vendita di ruote, poi abbiamo tutta una serie di altri prodotti dedicati alle biciclette, come guarniture, cassette, ingranaggi».

Miche accelera la crescita con gli investimenti, affrontando anche le salite del Giro d’Italia: «La nuova strategia ha portato alla nascita della gamma di ruote Kleos RD (dove RD sta per Race Division) pensate per la competizione. Sono state sviluppate in galleria del vento, il laboratorio dove si fanno le prove di aerodinamica. Sono il primo prodotto da noi sviluppato di altissima gamma, nel 2024, con l’intento di stringere una collaborazione con una squadra di livello World Tour».

Obiettivo centrato: «Abbiamo un contratto triennale con il team Groupama-FDJ, tra le 18 formazioni più importanti al mondo, da quasi 30 anni legata ai giapponesi di Shimano. Avevamo già partecipato come sponsor al Giro, ma mai prima d’ora con una squadra di livello World Tour».

Il vantaggio? «Per noi è un grande trampolino, significa che parteciperemo anche al Tour de France e alle più importanti competizioni mondiali». Un risultato che premia gli sforzi: «Per stringere la partnership abbiamo dovuto dimostrare che le nostre ruote erano almeno alla pari delle Shimano. Abbiamo percorso un iter di sviluppo con test in laboratorio e sul campo con gli atleti, vincendo la sfida». Ora l’adrenalina è alta: «Siamo emozionati perché sabato ci sarà la partenza da Treviso, qui vicino, e domenica la tappa Fiume Veneto-Asiago, con passaggio a Ca’ del Poggio, a 5 km dalla nostra sede. Sarà una straordinaria vetrina».

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Miche punta ad ampliare gli orizzonti, anche a livello internazionale: «Oggi il 95 % delle vendite sono concentrate in Europa. L’Italia è il primo mercato e vale più della metà del fatturato. Poi ci sono Germania, Inghilterra, Spagna, Francia. E il mercato del Benelux, dove abbiamo registrato la crescita più importante degli ultimi anni». Gli investimenti sono concentrati sullo sviluppo, anche fuori dall’Europa: «In aprile abbiamo siglato un contratto con il primo distributore cinese». Girard è da poco rientrato da Shangai: «Sono stato in fiera, dove il nostro distributore cinese ha esposto i nuovi prodotti firmati Miche. Il mercato cinese è in controtendenza, è ancora in crescita. Prevediamo che sarà fonte di interessanti ricavi sia nel breve che nel medio termine».



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