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Protagonisti del cambiamento – Manageritalia


Il ruolo del manager è determinante nell’implementare la sostenibilità, partendo dalla ridefinizione dei modelli di business e organizzativi capaci di servire al meglio i clienti e il mercato, garantendo senso e benessere ai lavoratori e produttività e competitività alle imprese. Tutto questo nella piena applicazione a 360° dei valori Esg su aspetti ambientali, sociali e di governance.

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La sostenibilità è da sempre al centro dell’azione di Manageritalia, a partire dal contratto dirigenti del terziario. Il ccnl trova spazio per essere applicato grazie alla sua impostazione sostenibile a partire dalla parte normativa e, ancor più, nei Fondi che devono agirla in termini economici, di servizio e di valore per la nostra collettività. Queste le premesse di un valore che caratterizza l’attività di Manageritalia, dal 2019 rendicontata nel Report integrato, che all’inizio era il Bilancio di sostenibilità (primo e unico tra le organizzazioni sindacali)

Quest’azione si è sviluppata e ampliata nel tempo sul fronte interno con progetti declinati nelle Associazioni e sull’intero territorio nazionale, per favorire l’inclusione nel mondo del lavoro, partendo in questo caso dal genere, per arrivare a giovani e persone con diverse abilità. Un impegno in termini di give back e anche civico che ha poi dato luogo anche a Prioritalia.

Il ruolo strategico dei manager

Sul fronte esterno, l’impegno è sempre stato quello di fare informazione, cultura e promuovere azioni per diffondere la sostenibilità come valore portante dell’agire dei manager e, quindi, delle loro aziende. Questo mettendo a sistema e diffondendo buone pratiche già adottate in situazioni più avanzate, con l’obiettivo di coinvolgere tutti e fare così della sostenibilità una caratteristica del loro operato, diffondendola nel sistema economico e, a caduta, nel sociale.

Oggi più che mai quest’ultimo aspetto vede il ruolo del manager determinante nell’implementare la sostenibilità, partendo dalla ridefinizione dei modelli di business e organizzativi capaci di servire al meglio i clienti e il mercato, garantendo senso e benessere ai lavoratori e produttività e competitività alle imprese. Tutto questo nella piena applicazione a 360° dei valori Esg su aspetti ambientali, sociali e di governance. In questo senso, diventa quindi caratterizzante per Manageritalia ricomprendere nel concetto di Esg una forte chiave di lettura umanocentrica, per creare un umanesimo manageriale e dare nuova dignità e attenzione alla persona, riportandola al centro del tema della sostenibilità, per evitare che quest’ultima sia percepita soltanto come un adempimento burocratico per l’ennesimo report da realizzare.

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Fatte queste premesse, su quello che è oggi, con varie sfaccettature, la sostenbilità per Manageritalia, abbiamo intervistato Roberto Saliola, project leader nazionale dell’area Esg, sostenibilità e responsabilità sociale del Piano Operativo 24-28.

Qual è il purpose della tua area e come intendi dargli corpo?

«Essere una categoria perfettamente inserita nell’“ambiente” e vedere legittimati la presenza e il ruolo in azienda e nella società: questo significa essere riconosciuti come corpo intermedio e soggetto in grado di favorire una crescita economica stabile. Da questo assunto e scopo partiremo nella nostra azione valorizzando, consolidando e diffondendo in modo uniforme sul territorio quanto già assodato e sviluppando ulteriormente le direttrici della nostra azione».

Qual è il tuo ruolo e cosa chiederai al tuo team?

«Il Programma operativo, giunto ormai alla 4a edizione, ha da sempre lo scopo di omogeneizzare i progetti sul territorio e aumentare il flusso di informazioni tra la Federazione e le Associazioni, con un arricchimento di esperienze e contenuti ad ogni passaggio centro/territorio. I rapporti istituzionali, la metodologia e i contenuti della Federazione trovano riscontro e implementazione nella relazione continua con le Associazioni e gli associati. L’operare con criteri, contenuti e metodologie condivisi all’interno della nostra Organizzazione porta a una visione unitaria dei temi da affrontare e a una percezione identitaria di posizionamento. Questo il punto di partenza del ruolo del nostro team».

Quali sono le priorità strategiche e operative?

«Vogliamo superare quel concetto di mero rispetto di compliance che spesso caratterizza l’impatto delle imprese italiane sui temi Esg. Inclusione, eticità e innovazione organizzativa sono elementi di reale creazione di valore, scelte relazionali, non concessioni a modelli legislativi. L’azione di ascolto dei nostri stakeholder, interni ed esterni, ci condurrà a formulare nuovi paradigmi di cultura organizzativa che passino attraverso lo sviluppo e la crescita delle persone, per rendere la nostra stessa Organizzazione attenta e sensibile ai segnali deboli e dare reale significato alla parola inclusività. In questo senso, agiremo anche in forte sinergia con tutti gli altri gruppi del Piano operativo (PO) sul territorio, soprattutto con quelli delle aree Dei & Genere e AI & Digitalizzazione del lavoro».

Quali output vorresti emergessero?

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«Mi aspetto che tutte le nostre Associazioni applichino correttamente le linee guida del PO, come le precedenti edizioni hanno insegnato, realizzando quell’implementazione territoriale fondamentale per fornire spunti per il Position paper di Manageritalia. Proprio grazie al PO, tutte le Associazioni saranno ancor più vere e proprie ambassador della sostenibilità e avranno a disposizione un impianto di project management e contenuti condivisi da applicare a livello territoriale, sfruttando la conoscenza degli stakeholder locali e adattando le linee guida della Federazione emerse dal Congresso nella propria area geografica. Queste potrebbero essere le nostre direttrici:

  • operare perché lo sviluppo economico delle imprese si mantenga nel tempo, valorizzando e diffondendo la managerialità;
  • formare, informare, preparare i manager ai temi Esg e con loro diffonderli nel sistema;
  • applicare il concetto di volontarietà e give back: operare, cioè, per il benessere e la competitività andando oltre gli obblighi di legge;
  • essere trasparenti, ascoltando e dialogando con tutti gli stakeholder diretti e indiretti per rendere tracciabile e rendicontabile il proprio operato;
  • agire quella qualità che deve contraddistinguere l’operato di Manageritalia per differenziarsi dai competitor, offrendo prodotti, servizi e processi innovativi;
  • integrare, avendo visione e azione coordinata delle attività su obiettivi condivisi, mettendo a sistema l’offerta complessiva del nostro welfare sussidiario;
  • valorizzare, anche presso la pubblica amministrazione, il reimpiego delle risorse intellettuali che, per diversi motivi, escono dal mondo del lavoro: un’economia circolare che diventa “sferica”, con approccio integrato e che coinvolge il manager e la formazione del mondo Manageritalia per un’azione di riqualificazione e per il re-inserimento lavorativo».



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