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Romania, ecco il programma (non solo economico) del nuovo presidente Nicusor Dan


Idee, proposte e vaghezze nel programma con cui il candidato Nicosur Dan ha vinto le elezioni presidenziali in Romania

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Alle elezioni presidenziali in Romania, a trionfare è stato il candidato europeista Nicusor Dan, sindaco centrista e indipendente di Bucarest. Il 55enne ha battuto l’euroscettico dell’ultradestra George Simion 54,27% a 45,73%, secondo le schede fin qui scrutinate. Una vittoria netta, che ora apre una nuova fase per Bucarest. Se è vero che la postura europeista e atlantista è la caratteristica principale del nuovo leader, la sua presidenza avrà però anche altre priorità.

IL PROGRAMMA DI 60 PUNTI DI NICOSUR DAN IN ROMANIA, LA CORRUZIONE E IL PRIVATO

A questo voto, Dan si è presentato, infatti, con un vasto programma elettorale composto da 60 punti. Il titolo, “Romania onesta”, è da una parte vago ma dall’altra abbastanza preciso per delineare subito una delle priorità da affrontare: la riduzione dell’evasione fiscale e la lotta alla corruzione nel paese. Quando ormai settimane fa presentò il piano, Dan disse: “Lo Stato romeno non ha le risorse per rigenerarsi. Per questo parlo spesso di cooptare specialisti del settore privato, delle associazioni professionali, del settore della consulenza, per dare una direzione adeguata allo Stato”. In pratica vuole attingere dal mondo privato per poter lavorare con dirigenti, funzionari, professionisti e manager di livello in modo da ‘depoliticizzare’ le aziende statali.

I PROBLEMI FINANZIARI DELLA ROMANIA, DEFICIT, TASSE E SPESA PUBBLICA

Il quadro finanziario del paese è delicato. La Romania ha il deficit di bilancio più ampio in tutta l’Unione europea, tanto che c’è la possibilità che l’accesso ai fondi europei sia in qualche modo congelato o limitato. Uno scenario pesante per Bucarest, che vuole correre ai ripari. Dan, come in realtà Simion, in campagna elettorale ha negato di voler aumentare le tasse per dare sollievo alle casse pubbliche. Mentre tra i suoi propositi c’è quello di introdurre una non meglio specificata tassazione equa.

Il nuovo presidente, oltre alla riduzione dell’evasione fiscale, vuole provare a gestire meglio i fondi Ue, semplificando l’accesso per le imprese romene. E tra i suoi impegni c’è anche quello di tagliare la spesa pubblica. D’altronde è stato onesto anche dopo la vittoria: “Ci aspetta un periodo difficile, necessario per il riequilibrio economico e per gettare le basi di una società sana. Abbiate speranza e pazienza”. Tra le promesse di Nicusor Dan, inoltre, c’è anche lo sviluppo del settore agroindustriale del paese, con investimenti nel sistema di irrigazione e con la creazione di un quadro favorevole per cercare di attrarre investimenti privati.

LE RIFORME POLITICHE E SUL SISTEMA ELETTORALE

Tra i 60 punti del suo programma, Dan ha inserito l’adozione di alcune riforme specifiche sul sistema elettorale. A partire dalla votazione dei sindaci, per cui vuole premiare l’elezione su due turni. Ma il moderato sindaco di Bucarest vuole anche modificare il codice elettorale e ridurre il numero di firme necessarie per candidarsi, così come aumentare il numero dei parlamentari che rappresentano la diaspora romena in giro per il mondo.

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Altra novità che vuole introdurre Dan è l’accorpamento dei piccoli comuni, quelli con pochi abitanti, per rendere più efficiente il servizio pubblico. Di fatto riprogettare la struttura amministrativa e territoriale del paese, puntando sulle grandi città e su quei poli più pronti a svilupparsi e crescere.

RELAZIONI ESTERE, SPESA PER LA DIFESA E SOSTEGNO ALL’UCRAINA

Sul fronte delle relazioni internazionali il testa a testa tra Dan e Simion è stato decisivo, nel senso che i due candidati hanno idee opposte. Come già detto, ha vinto il candidato più europeista, che vuole mantenere la Romania ben salda nell’Ue e anche nella Nato. Simion, invece, è scettico riguardo Bruxelles, assolutamente contrario al sostegno all’Ucraina e quindi più vicino all’influenza russa. D’altronde aveva detto di voler dare un ruolo rilevante in un suo eventuale governo a Calin Georgescu, il candidato filorusso estromesso dal voto per ingerenze esterne.

Dan è invece è propenso a continuare a sostenere Kiev, perché ritiene sia un fattore decisivo per la sicurezza del paese contro la minaccia russa. Una minaccia, quella di Mosca, a cui Bucarest è più o meno direttamente interessata per la questione moldava. Dan, tra l’altro, vuole che la Romania sostenga il percorso della Repubblica di Moldavia verso l’ingresso nell’Unione europea. E ad ogni modo, il nuovo presidente spinge per rafforzare le relazioni con gli Stati Uniti e la Nato, aumentando le spese per la difesa, fino al 3,5% del Pil, e premendo affinché Bucarest possa partecipare attivamente al ReArm presentato dalla Commissione Ue.

Ma nel suo programma, Dan ha in mente di ampliare il più possibile i rapporti economici con alcuni paesi dell’estremo oriente, dal Giappone alla Corea del Sud, passando per l’Australia. Il focus principale è quello tecnologico, su cui il 55enne centrista non vuole veder il proprio paese dipendere dalla Cina. Dopo la vittoria, ora starà a lui cercare di portare a compimento i 60 punti del suo programma, o almeno gran parte di essi. Vaste programme.



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