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Sal Service va al controllo delle birre Löwengrube e della focaccia Tosca, aziende fondate da Pietro Nicastro e Monica Fantoni


C’è un nuovo partner nel mondo imprenditoriale di Pietro Nicastro che, con Monica Fantoni, ha lanciato Tosca – Eccellenze Toscane, realtà della ristorazione veloce che propone le iconiche schiacciate toscane con i salumi della tradizione, e la nota catena di birrerie Löwengrube.

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Si tratta di SAL Service, leader nello sviluppo e investimento in operazioni immobiliari commerciali, che ha comprato la maggioranza sia di Löwengrube sia di  Tosca – Eccellenze Toscane, che rimarranno distinte.

SAL Service è noto finanziatore anche del Merlata Bloom a Milano, il Lifestyle Center dal cuore verde, posizionato nel quadrante nord ovest di Milano, cerniera spaziale e funzionale tra il quartiere residenziale UpTown di Cascina Merlata e il distretto dell’innovazione MIND. Il progetto, sviluppato da Merlata Mall spa, è stato co-finanziato da Ceetrus, ImmobiliarEuropea e appunto SAL Service (si veda altro articolo di BeBeez). Non a caso a fine luglio 2024 nella food court del Merlata Bloom era stato inaugurato il nuovo ristorante Löwengrube. Operazione che seguiva la creazione, nel 2023, di una joint venture tra Löwengrube e SAL Service ,battezzata LSM – Löwengrube Shopping Mall.

Nicastro e Fantoni rimarranno strategici e al centro del nuovo progetto mentre Sal Service, che ha individuato in Fabrizio Tonfoni il prossimo direttore generale dei due brand, apporterà la propria esperienza in ambito immobiliare accelerando lo sviluppo e ricercando le migliori posizioni sia nelle grandi città sia nei migliori centri commerciali, in Italia e all’estero.

Lo sviluppo di Löwengrube sarà prevalentemente diretto, attraverso il reperimento di risorse da strumenti finanziari innovativi e flessibili, avendo messo a punto un modello interno di investimento capace di realizzare un negozio con un sensibile risparmio di costi capex. Un risultato che consente di accelerare l’espansione della rete, portando l’autenticità bavarese a un pubblico sempre più ampio. Il piano, infatti, prevede già due aperture entro la fine 2025 (di cui una a Waterfront Genova) e poi un ritmo di crescita di almeno 3/4 aperture all’anno.

Per Tosca Eccellenze Toscane, la cui offerta ruota attorno alla tradizione toscana della schiacciata, farcita con una selezione di prodotti Igp/Dop del territorio, oltre alle 6 aperture già attive e le imminenti prossime aperture in Italia e in Francia, sarà privilegiato il modello di sviluppo misto, usufruendo di accordi già sottoscritti con diversi partner, ma valutando anche lo sviluppo diretto.

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In un contesto economico instabile, la capacità di stringere alleanze strategiche e di mantenere una visione a lungo termine mette Löwengrube e Tosca in una posizione di forza al fine di costruire un percorso di crescita condiviso e strutturato. Grazie al contributo di Sal Service i due brand si preparano a sviluppare ulteriori opportunità, rafforzando la loro posizione nel mercato.

Ricordiamo che lo scorso gennaio Tosca è entrata nel mercato francese siglando un accordo per l’apertura a Metz con il partner Jrb Metz Origin. Un percorso di crescita importante che è subito nato con l’idea di accelerare “grazie all’arrivo di un nuovo partner finanziario, disposto a entrare in qualità di socio di minoranza”, aveva dichiarato Nicastro. Che all’epoca aveva specificato: “Abbiamo affidato un incarico a un advisor per valutare sul mercato le migliori opportunità di crescita, tra cui l’apertura di capitale a un partner finanziario che entri tramite un aumento”.

La scelta, spiegava l’amministratore delegato di Tosca, “combacia con la nostra valutazione di partire con uno sviluppo diretto dei punti vendita, da affiancare a quello già rodato dell’affiliazione, poiché l’apertura diretta ci consentirà di raggiungere volumi importanti e, un domani, condurre un’altra operazione più importante”. Poi le cose sono andate diversamente e il fondo immobiliare che è entrato ha preso la maggioranza.

A inizio gennaio 2025 ogni punto vendita aveva un giro d’affari tra 400 e 700 mila euro, con un ebitda margin del 12-15% e capex tra i 100-150 mila euro. E oggi, operando direttamente, si potranno abbattere i capex del 50% (il modello Tosca è già basato su digitalizzazione e controllo costi) e beneficiare in totalità dei ricavi di ogni locale.

Sul settore c’è un certo dinamismo e interesse da parte dei fondi. Ricordiamo che nel 2024, sono state 41 le operazioni di private equity e venture capital che hanno coinvolto aziende italiane in acquisto o in vendita del settore alimentare con fatturato maggiore di un milione, in aumento dalle 30 del 2023 (scarica qui il Report Private Equity 2024 – Alimentare). Di queste, 15 sono state operazioni di investimento diretto da parte di fondi (14 nel 2023), mentre gli investimenti add-on da parte di aziende già in portafoglio sono stati ben 14 contro i 6 del 2023. Sono invece più che raddoppiate le operazioni di M&A (12 rispetto alle 5 del 2023), rappresentate da disinvestimenti totali o parziali verso investitori industriali oppure aumenti di capitale da parte di investitori corporate o imprenditori o manager, di cui la metà hanno riguardato l’acquisizione del 100% del capitale o di una quota di maggioranza e l’altra metà di quote di minoranza.



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