(AGENPARL) – Roma, 20 Maggio 2025
(AGENPARL) – Tue 20 May 2025 Approvata mozione di Fabrizio Ricci (AVS)
(Acs) Perugia, 20 maggio 2025 – L’Assemblea legislativa ha approvato
all’unanimità la mozione del consigliere regionale Fabrizio Ricci (AVS)
concernente “l’adozione e l’implementazione di iniziative urgenti per
la prevenzione ed il contrasto della violenza di genere”. Prima del voto
finale è stato approvato un emendamento proposto dalla minoranza e accettato
dalla maggioranza.
L’atto, illustrato in Aula dal consigliere Ricci, impegna la Giunta a
“rafforzare le campagne di comunicazione e sensibilizzazione sul tema del
contrasto alla violenza maschile sulle donne, promuovendo la diffusione e
facendo sì che le comunicazioni istituzionali rivolte in particolare alle
cittadine umbre, nonché ogni sito web riconducibile all’ente Regione,
riporti chiari riferimenti al numero 1522 (numero nazionale antiviolenza e
fine di garantirne la massima pubblicità. Ma anche a implementare il sistema
regionale umbro di prevenzione e contrasto della violenza di genere,
adottando iniziative di sostegno, anche economico, a Case rifugio e Centri
Antiviolenza. Inoltre impegna l’Esecutivo a promuovere programmi di
educazione all’affettività, al consenso e al rispetto nelle scuole di ogni
ordine e grado all’interno di tutto il territorio regionale, in
collaborazione con famiglie e istituzioni, anche mediante lo strumento dei
patti educativi. Si vuole anche introdurre e favorire strumenti di
inserimento lavorativo e abitativo per le donne che intraprendono un percorso
di fuoriuscita dalla violenza nei Centri Antiviolenza della rete territoriale
umbra; sviluppare e migliorare il sistema di raccolta e rilevazione dati
dell’osservatorio della Regione Umbria Serena, indispensabile al fine di
supportare le politiche regionali di contrasto alla violenza di genere,
rendendo disponibili i risultati in apposita sezione del portale web della
Regione Umbria; predisporre un bilancio di genere regionale, come strumento
indispensabile al fine di analizzare e valutare le politiche adottate e le
spese sostenute dalla Regione in un’ottica di genere, allo scopo di
promuovere la parità, contrastare le discriminazioni ed ogni forma di
violenza, anche economica, nei confronti delle donne”.
“Avremmo voluto – ha proseguito Ricci – discutere prima questa mozione.
Affrontare questo tema è urgente e necessario. Nella nostra regione il
fenomeno della violenza di genere appare in crescita. L’inizio del 2025 è
scioccante per la nostra regione: in 3 mesi ben 3 femminicidi, che si vanno
ammazzate in Italia, una ogni 3 giorni. Una strage sistemica che affonda le
sue radici nella natura patriarcale della nostra società e in una cultura
che propugna il corpo della donna come merce da usare e buttare. Avere un
presidente del consiglio donna non sta cambiando in meglio le cose.
L’ultimo Global gender gap index del World economic forum, ci vede
scivolare all’87esimo posto nella classifica mondiale, su 146 paesi. Una
donna su 3 nel corso della sua vita subisce una forma di violenza. In Umbria
la situazione è particolarmente preoccupante. Nel periodo tra il luglio 2023
e giugno 2024, il dato relativo ai reati del ‘codice rosso’ è di oltre
1.200, con 496 maltrattamenti in famiglia; 297 delitti contro la libertà
sessuale e 417 reati di stalking. Nel 2023, le chiamate al 1522 sono
aumentate del 20% rispetto all’anno precedente mentre, nel corso del
medesimo anno, i Centri Antiviolenza umbri hanno accolto circa 800 donne.
Questi numeri ci impongono di agire con urgenza”.
INTERVENTI
Eleonora Pace (FdI): “Chiedo di sospendere la seduta per lavorare su alcuni
emendamenti per arrivare ad un atto condiviso. Leggendo il titolo della
mozione tutto mi aspettavo tranne che nell’illustrazione si facesse un
intervento politico. Capisco che si digerisca con difficoltà che il primo
premier donna in Italia si chiami Giorgia Meloni. Ma illustrare un atto di
indirizzo su un tema come questo, che chiede misure urgenti, tirando in mezzo
una invettiva politica sembra puntare ad una chiusura istantanea da parte
della minoranza. Ma sul tema della prevenzione e del contrasto della violenza
di genere abbiamo sempre cercato di lavorare in maniera sinergica tra
maggioranza e minoranza, anche nella passata legislatura”.
Maria Grazia Proietti (Pd): “Sono soddisfatta di aver trovato una posizione
comune, soprattutto su temi come questo. Condivido l’approccio centrato
sulla prevenzione, investire sull’educazione, su relazioni sane fin
dall’infanzia. Serve una rete che ci deve proteggere. La violenza è anche
verbale. E in questi ultimi tempi l’abbiamo vista usare anche in consessi
istituzionali, come la settimana scorsa a Terni”.
Simona Meloni (assessore): “Ringrazio l’Aula per aver trovato la quadra
su un tema che ha sempre trovato motivo di unione. I dati per l’Umbria non
sono confortanti: un aumento di dati che ci deve far tenere l’attenzione
alta. L’Umbria ha una lunga tradizione con una legge del 2016 tra le prime
approvate. Per il 2025 stiamo lavorando per rafforzare la prevenzione e la
formazione, con percorsi di educazione e rispetto. Lanceremo la campagna
‘L’Umbria contro ogni forma di violenza’. Stiamo lavorando per
integrare i percorsi di presa in carico e raccolta dati. Vogliamo istituire
il centro regionale di competenza sulla violenza di genere. Vogliamo legare
le politiche contro la violenza di genere al nuovo piano socio sanitario. La
violenza non è un tema di parte ma una responsabilità comune. Il contrario
della violenza è l’ascolto. Dobbiamo ascoltare chi ha il coraggio di
rompere il silenzio. Stiamo rafforzando il territorio per aprire un punto di
sostegno alle donne dove manca, come nella Media Valle del Tevere”.
Tommaso Bori (assessore): “In Umbria c’è molto da fare su questo tema.
Centrale è l’autonomia economica della donna: in Umbria una donna su due
non lavora non per scelta. Su quello dobbiamo agire. Le politiche regionali
si devono concentrare sul tema del lavoro rispetto all’occupazione
femminile. L’educazione nelle scuole e nei luoghi di lavoro tante volte
viene negata. Lì dobbiamo agire. Anche sull’educazione alla non violenza
nei social. Una recente analisi dei social mostra come i commenti che
riguardano le donne per la metà sono di spregio e di violenza. Abbiamo
cercato di fare la nostra parte anche da un punto di vista economico. I
centri antiviolenza in Umbria sono 10. Noi abbiamo confermato le risorse
nonostante i tagli al bilancio. E siamo la Giunta che rifinanzia la legge
sulle discriminazioni in base all’orientamento sessuale”.
Sarah Bistocchi (presidente Assemblea legislativa): “Sono molto sensibili a
questo tema da sempre. La violenza è tante cose e colpisce tanti tipi di
persone. Spesso i più deboli, spesso le donne. Quella del femminicidio è
una violenza profonda. Anche nelle scuole si leggono episodi di cronaca
inquietanti. Questo significa che neanche le nuove generazioni si salvano
senza l’intervento della politica. Le istituzioni possono fare molto
perché tutto ciò che è culturale e sociale, come il femminicidio, è un
fatto politico. E allora riguarda tutti noi. Avrei votato la mozione di
Ricci, ma ancora più convintamente voterò un testo frutto del lavoro comune
di tutta l’Aula”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link