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Aiti, la nuova presidente è Nicoletta Casanova


Ingegnere civile di formazione e attuale Ceo, presidente e cofondatrice dell’azienda Femtoprint Sa e della start up AxCellerate Sagl, entrambe con sede ad Agno, è Nicoletta Casanova la nuova presidente dell’Associazione industrie ticinesi per il mandato 2025-2029. Succede a Oliviero Pesenti, che dopo un quadriennio non ha sollecitato un secondo mandato, ed è stata eletta oggi dall’assemblea dei soci di Aiti, di cui Casanova è membro di comitato dal 2018 e vicepresidente dal 2021. Sempre in seno ad Aiti, è stata membro costituente di AitiUp!, il vivaio di start up dell’associazione.

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Laureata al Politecnico federale di Zurigo, parla correttamente cinque lingue e successivamente alla laurea ha svolto molti corsi di perfezionamento, in particolare in gestione e amministrazione, sia in Svizzera sia negli Stati Uniti. Casanova, si legge nella nota diffusa da Aiti, “ha ricoperto e ricopre tuttora diversi ruoli imprenditoriali, oltre a posizioni di rilievo nel campo dell’innovazione scientifica e tecnologica. È attiva come fondatrice di imprese e aziende start up, nonché come consulente nel mondo dell’innovazione”.

Nel corso dell’assemblea, il presidente uscente Pesenti è tornato su alcuni temi che l’hanno visto impegnato in questi anni. A partire dalla grande battaglia sul risanamento dei conti pubblici, con lo stesso Pesenti a sottolineare che “se da un lato le entrate finanziarie e fiscali hanno sostanzialmente tenuto nonostante tutti gli accadimenti internazionali, a cominciare dalla pandemia e la persistente debolezza congiunturale dei mercati di riferimento, dall’altro il problema risiede nella crescita costante della spesa pubblica del Cantone, che oramai può essere definita fuori controllo”. Tutto ciò “causa come sappiamo un aumento notevole del debito pubblico, che facilmente sarà scaricato sulle spalle delle prossime generazioni. Indebitarsi per fare fronte sempre più alla spesa corrente è un errore grave, sia perché causa oneri sempre maggiori in interessi passivi, sia perché sottrae risorse preziose agli investimenti”.

Per questo motivo, rincara Pesenti, “non sfuggiremo dall’affrontare alcuni nodi e in particolare: un patto per la crescita economica e sociale del Cantone fra economia, Stato e cittadini; una definizione oggettiva dei compiti dello Stato; una riforma delle istituzioni che preveda se necessario anche un rimescolamento dei dipartimenti del governo cantonale, la modernizzazione dell’amministrazione pubblica e la massiccia riduzione della burocrazia; il costante miglioramento delle condizioni quadro offerte dal territorio per fare impresa; una decisa e concertata azione di promozione del territorio attraverso una politica di marketing territoriale efficace”.

Il presidente uscente di Aiti si è concentrato molto anche sulla formazione, “che costituisce uno degli impegni strategici dei prossimi anni”, e sulle relazioni che è necessario avere col mondo: “La Svizzera e il Ticino non possono prescindere da mercati aperti e da una relazione duratura e proficua con i Paesi dell’Unione europea, dove guadagniamo un franco su due. Inoltre, in un contesto geopolitico frastagliato la relazione privilegiata con l’Europa, cioè un mercato di circa mezzo miliardo di persone, è prioritaria”. Sia come sia, è comunque “saggia la strada intrapresa dalla Svizzera negli ultimi dieci anni di allargare la nostra presenza commerciale anche ad altri mercati. La Svizzera ha sottoscritto numerosi accordi di libero scambio anche con Paesi importanti come la Cina, altri Paesi asiatici e sudamericani e in prospettiva vi è pure l’avvio di trattative per un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti”.

Infine, un capitolo importante nelle riflessioni di Pesenti lo merita l’energia: “Per l’industria è uno dei principali fattori di produzione. Senza energia non possiamo produrre. Le nostre aziende hanno bisogno di energia costantemente e a prezzi competitivi. In questo senso abbiamo espresso critiche al progetto di Piano energetico e climatico cantonale (Pecc), perché non offre alcuna prospettiva credibile per risolvere il problema principale, cioè la mancanza di energia nel periodo invernale”.

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