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TEHA agli Stati Generali della Pelletteria italiana 2025 | The European House


Il 15 marzo 2025, nella splendida cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze si è tenuta la 5^ edizione degli Stati Generali della Pelletteria italiana, organizzata da Assopellettieri insieme al Comune di Firenze e in partnership con TEHA Group.

Flavio Sciuccati, Partner di The European House – Ambrosetti e Global Fashion Unit Director, ha presentato una sintesi dello studio strategico sviluppato per l’occasione: “Gli Stati Generali della Pelletteria: rafforzare e consolidare la leadership. Studio competitivo e linee-guida per il futuro”.

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La pelletteria italiana rappresenta una componente significativa dell’economia manifatturiera nazionale e un punto di riferimento nel panorama internazionale. Con oltre 4.500 imprese attive e circa 48.000 addetti, l’Italia detiene una quota significativa del settore europeo, distinguendosi per un modello produttivo che unisce competenze artigianali, flessibilità operativa e una filiera completa, capace di coprire tutte le fasi, dalla lavorazione delle pelli al prodotto finito. Questo tessuto imprenditoriale, fortemente radicato nei distretti industriali e in una cultura produttiva di prossimità, ha costruito nel tempo un vantaggio competitivo riconosciuto globalmente. La forza del Made in Italy si riflette non solo nei volumi, ma soprattutto nell’elevatissima qualità, nella flessibilità e nella creatività delle lavorazioni. Non a caso, molti prodotti a marchio francese di lusso vengono realizzati proprio in Italia. Il nostro Paese vanta il saldo commerciale più alto in Europa nel comparto, a conferma della centralità del suo ruolo anche sui mercati esteri.  

L’ecosistema della pelletteria italiana si articola attorno a tre principali attori: le pelletterie B2B, i brand premium e i brand del lusso. I primi costituiscono l’ossatura del settore, fornendo capacità produttiva e soluzioni tecniche e creative avanzate ai marchi più prestigiosi. I brand premium sono laboratori di innovazione, capaci di coniugare heritage e sperimentazione. I marchi del lusso, infine, rafforzano l’attrattività e la reputazione del sistema Italia, spesso mantenendo lo sviluppo e la produzione nel nostro Paese anche a seguito dell’ingresso in gruppi internazionali. 

Negli ultimi anni, si è assistito a un progressivo consolidamento del settore, con un calo nel numero di imprese e un aumento della dimensione media. Fusioni, acquisizioni e investimenti da parte di fondi di private equity e player del settore hanno favorito una maggiore strutturazione, spinta dalla necessità di affrontare criticità come il ricambio generazionale e la crescente domanda di servizi integrati da parte dei brand. Parallelamente, i grandi marchi hanno avviato un processo di internalizzazione delle competenze, cercando maggiore controllo sulle fasi critiche della produzione. Tuttavia, il ruolo dei fornitori resta cruciale: non semplici esecutori, ma partner strutturati e affidabili, dotati di capacità tecniche e gestionali in grado di garantire standard elevati, tempi certi, capacità di adattamento e di generare un forte valore aggiunto.

Uno dei nodi più rilevanti per il futuro del comparto è la carenza di manodopera qualificata. La difficoltà nel reperire giovani talenti, unita all’invecchiamento della forza lavoro e alla limitata offerta di percorsi formativi dedicati, rischia di compromettere la trasmissione del know-how e la capacità innovativa. La formazione e l’attrattività del settore sono oggi priorità strategiche.  

Anche la sostenibilità gioca un ruolo sempre più centrale. Se da un lato la nuova normativa europea ha ridotto gli obblighi per le PMI, dall’altro ha rilanciato la sostenibilità come leva competitiva. In un mondo in cui trasparenza e responsabilità sociale diventano fattori di scelta, le imprese italiane devono continuare ad investire in processi green e tracciabilità per rafforzare il valore del Made in Italy.  

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Infine, le performance economico-finanziarie delle aziende di pelletteria variano significativamente in base alla loro dimensione e modello di business. Le imprese più grandi riescono a mantenere redditività e solidità, mentre le realtà più piccole affrontano sfide legate all’accesso al credito e alla sostenibilità degli investimenti. Tuttavia, la capacità di generare valore aggiunto rappresenta la chiave per il futuro del Made in Italy. In particolare, lo sviluppo interno del prodotto si conferma un elemento strategico fondamentale, poiché consente alle imprese di aumentare i margini, migliorare la competitività e rafforzare la resilienza in un mercato globale sempre più complesso. Investire in innovazione, qualità e personalizzazione è quindi essenziale per distinguersi e sostenere una crescita duratura.  

Il settore si trova oggi a fronteggiare minacce concrete: la reputazione del Made in Italy è messa alla prova, il contesto geopolitico appare sempre più complesso, e il modello produttivo fortemente terziarizzato ha mostrato i suoi limiti. La mancanza di grandi poli di brand locali, la perdita di segmenti della supply chain e l’assenza di un supporto istituzionale strutturato rappresentano ulteriori criticità.  

Al contempo, esistono opportunità rilevanti da valorizzare: le competenze uniche e difficilmente replicabili del Made in Italy, l’innovazione e la sostenibilità come leve competitive, e un sistema integrato di artigianato, industria e distretti unico al mondo. La nascita di poli di aggregazione offre un nuovo modello competitivo, mentre un riequilibrio economico lungo la filiera e un ruolo strategico delle istituzioni sono essenziali per sostenere la crescita.  

Per affrontare le sfide globali e rafforzare la leadership italiana nel settore, è fondamentale attivare una cooperazione strutturata lungo tutta la filiera. Solo attraverso un’azione sinergica tra brand, fornitori, istituzioni e mondo della formazione sarà possibile cogliere appieno le opportunità offerte dalla transizione sostenibile, dall’innovazione e dall’internazionalizzazione. È questa la direzione tracciata dal progetto degli Stati Generali della Pelletteria: una visione condivisa per un futuro solido, competitivo e capace di valorizzare l’eccellenza italiana nel mondo.

Scarica lo Studio “Gli Stati Generali della Pelletteria: rafforzare e consolidare la leadership. Studio competitivo e linee-guida per il futuro”

Scarica la presentazione di Flavio Sciuccati





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