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3 miliardi di euro alle imprese della sardegna per investimenti, innovazione e credito


NUOVO ACCORDO TRA CONFINDUSTRIA E INTESA SANPAOLO:

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

3 MILIARDI DI EURO ALLE IMPRESE DELLA SARDEGNA
PER INVESTIMENTI, INNOVAZIONE E CREDITO

  • Oggi a Sassari l’incontro con gli imprenditori per presentare le misure dedicate allo sviluppo delle aziende sarde
  • Nuovo impulso alla crescita in Italia e all’estero attraverso modelli produttivi innovativi, Transizione 5.0, Intelligenza Artificiale, Scienze della Vita. Sostegno ai lavoratori attraverso il Piano per l’Abitare Sostenibile
  • Stefano Cappellari, Direttore Regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo: “Il rinnovato accordo con Confindustria ci permette di rafforzare il sostegno al tessuto produttivo dell’isola. Abbiamo sviluppato un programma di soluzioni per accompagnare gli investimenti sostenibili delle imprese di ogni dimensione e aumentarne la competitività, sfruttando la leva strategica della ZES Unica.”
  • Maurizio de Pascale, Presidente di Confindustria Sardegna: “L’accordo presentato oggi e la ZES Unica costituiscono importanti risorse per attrarre investimenti, creare occupazione qualificata e valorizzare i nostri asset produttivi territoriali. Serve un gioco di squadra tra istituzioni, sistema bancario e imprese per tradurre questa grande opportunità in risultati concreti per il nostro territorio, e Confindustria Sardegna è pronta a fare la propria parte.”

 

Sassari, 21 maggio 2025Si è svolto oggi a Sassari, nella sede di Confindustria Centro Nord Sardegna, l’incontro territoriale di presentazione del nuovo Accordo quadriennale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese italiane, annunciato lo scorso gennaio dal Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e da Carlo Messina, Consigliere Delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo.

Il programma nazionale congiunto mette a disposizione 200 miliardi di euro fino al 2028 e riserva particolare importanza al Mezzogiorno, cui indirizza nel complesso 40 miliardi di euro. Alle imprese sarde sono destinati 3 miliardi di euro, per rilanciare lo sviluppo del sistema produttivo e cogliere le opportunità di Transizione 5.0 e I.A., integrando così le risorse già stanziate dalla Banca per la realizzazione degli obiettivi del PNRR.

Dopo i saluti iniziali di Achille Carlini, Presidente Confindustria Centro Nord Sardegna, Maurizio De Pascale, Presidente di Confindustria Sardegna, e Stefano Cappellari, Direttore Regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo, hanno evidenziato le peculiarità delle nuove misure e si sono confrontati con la folta platea degli imprenditori sulle strategie di sviluppo. Particolare attenzione è stata dedicata alle opportunità della Zona Economica Speciale Unica, quale leva di stimolo per la crescita in termini di connettività e competitività del tessuto economico sardo. Sono state presentate le misure ad hoc per favorire il supporto a nuovi insediamenti produttivi, l’ampliamento e l’ammodernamento di quelli esistenti e gli investimenti nel settore energetico, sostenendo così l’attrattività dei territori italiani con posizione strategica per le rotte e gli interscambi internazionali.

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Le novità dell’accordo riguardano:

  • la crescita delle imprese del Sud attraverso la valorizzazione della ZES Unica del Mezzogiorno
  • gli investimenti in nuovi modelli produttivi evoluti ad alto potenziale con particolare attenzione ad Aerospazio, Robotica, Intelligenza Artificiale e Scienze della Vita
  • l’accelerazione della transizione sostenibile in linea con il Piano Transizione 5.0, dei processi innovativi ad alto contenuto tecnologico, dell’economia circolare verso un bilanciamento energetico ottimale tra fonti energetiche sostenibili
  • l’impatto in ricerca e innovazione, favorendo la nascita e lo sviluppo di startup e Pmi ad alto contenuto tecnologico anche attraverso soluzioni finanziarie e servizi dedicati
  • piano per l’Abitare Sostenibile, per facilitare la mobilità e l’attrazione dei talenti nell’industria italiana

Stefano Cappellari, Direttore Regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo: «Il rinnovato accordo con Confindustria ci permette di rafforzare il sostegno al tessuto produttivo dell’isola. La Sardegna mostra un buon dinamismo in alcuni indicatori economici – export, investimenti, occupati – e per un’ulteriore crescita può far leva sul potenziamento delle filiere peculiari, dall’economia del mare, al turismo, alla manifattura, all’agricoltura. Intesa Sanpaolo ha sviluppato un programma di soluzioni per accompagnare gli investimenti sostenibili delle imprese di ogni dimensione e aumentarne la competitività, sfruttando la leva strategica della ZES Unica.»

Maurizio de Pascale, Presidente di Confindustria Sardegna: «L’accordo presentato oggi rappresenta un segnale concreto di attenzione verso le esigenze delle imprese sarde e costituisce uno strumento strategico per accompagnarle nella transizione energetica, tecnologica e digitale. I 3 miliardi di euro destinati alla Sardegna sono una risorsa importante per sostenere la competitività del nostro sistema produttivo e rafforzare le filiere chiave dell’isola, a partire da quelle più innovative che registrano interessanti margini di crescita. Ma è soprattutto la ZES Unica a offrire una leva formidabile per attrarre investimenti e valorizzare i nostri asset produttivi territoriali. Confindustria Sardegna è pronta a fare la propria parte per promuovere una cultura imprenditoriale aperta all’innovazione, alla sostenibilità, allo sviluppo di nuove iniziative e all’internazionalizzazione. Serve un gioco di squadra tra istituzioni, sistema bancario e imprese per tradurre questa grande opportunità in risultati concreti per il nostro territorio.»

I contenuti dell’accordo sono stati presentati nel dettaglio da Agostino Deiana, Direttore Commerciale Imprese Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo. Massimo Deandreis, Direttore Generale SRM, è intervenuto sul tema della Zona Economica Speciale Unica nel contesto dell’economia del Mezzogiorno e del territorio sardo. A seguire una tavola rotonda su opportunità strategiche e semplificazioni operative della ZES Unica, con gli interventi di Giuseppe Romano, Coordinatore Struttura di Missione ZES Unica del Mezzogiorno, e Natale Mazzuca, Vicepresidente Confindustria per le Politiche Strategiche per sviluppo del Mezzogiorno.

Il protocollo presentato oggi consolida e rinnova la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Confindustria avviata nel 2009, che, grazie a un volume di crediti erogati al sistema produttivo italiano pari a 450 miliardi di euro in quindici anni, ha contribuito a evolvere il rapporto tra banca e impresa accompagnando i bisogni delle Pmi e delle industrie mature anche nelle fasi più complesse. Numerose le iniziative congiunte, che anche attraverso le garanzie governative hanno consentito di sostenere con nuovo credito decine di migliaia di imprese e prevalentemente Pmi, struttura portante del Made in Italy nel mondo.

Intesa Sanpaolo: supporto alla Zona Economica Unica del Mezzogiorno

L’importanza della ZES per lo sviluppo dei territori meridionali, e non solo, è da tempo al centro delle strategie di Intesa Sanpaolo per il Sud e le Isole. Il rinnovato accordo con Confindustria fa leva sul percorso già attivato dalla Banca e punta a coinvolgere il più ampio bacino di PMI nel cogliere le opportunità che la Zona Economica Speciale Unica può offrire per consolidare politiche di sviluppo e competitività.

Nel corso degli anni la Banca ha stanziato diversi plafond – il più recente prevede risorse per 10 miliardi di euro – dedicati all’ampliamento e ammodernamento degli insediamenti produttivi esistenti e a nuovi investimenti nel settore energetico. Ad oggi sono stati erogati complessivamente oltre 9 miliardi di euro di finanziamenti connessi alla ZES.

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Sono stati sottoscritti specifici accordi di collaborazione con diverse Autorità di Sistema Portuale ed è stato organizzato un roadshow internazionale con numerosi investitori esteri, con tappe a Dubai, Pechino, Francoforte e New York. È stata anche messa a punto una soluzione di finanziamento ad hoc denominata S-Loan Sviluppo ZES. Il Gruppo ha inoltre predisposto alcuni desk specialistici per garantire consulenza dedicata all’accesso al credito di imposta e per sostenere lo sviluppo delle PMI, contribuendo al miglioramento della competitività del tessuto produttivo meridionale. Infine, Intesa Sanpaolo offre alle PMI la consulenza dedicata per l’accesso agli incentivi e la predisposizione di tutta la documentazione necessaria grazie alla propria rete di partner dedicata, con un servizio completo “chiavi in mano”.

I dati dell’Agenzia delle Entrate relativi alle richieste di credito di imposta nel 2024 raccontano di poco meno di 7.000 domande pervenute dalle imprese localizzate nelle otto regioni meridionali, cui è stato corrisposto un credito di imposta di poco superiore ai 2,5 miliardi di euro. La Campania da sola ha assorbito oltre un terzo delle domande, seguita da Sicilia e Puglia.

MEZZOGIORNO E SARDEGNA IN RIPRESA: LA ZES UNICA COME LEVA STRATEGICA PER LO SVILUPPO TERRITORIALE

A cura di SRM Centro Studi e Ricerche

Negli ultimi anni, le performance economiche del Mezzogiorno sono in recupero rispetto al Centro-Nord. L’indice sintetico dell’economia meridionale ha raggiunto quota 541,3, in aumento di circa 70 punti rispetto al 2019, con un recupero di quasi 3 punti nel differenziale con il Centro-Nord (da 51 a 48,1 p.p.).

Le leve di questa ripresa includono l’occupazione che cresce di 5,5 punti percentuali rispetto al 2019, l’export che registra +30 punti percentuali rispetto al 2019 e gli investimenti, in forte accelerazione, con ulteriore spazio di crescita. Le stime SRM per il 2024 indicano una crescita del PIL del +0,6%, con una dinamica confermata anche per il 2025, ancora in linea con le medie nazionali, grazie essenzialmente al ruolo degli investimenti.

Con il Mezzogiorno si rafforza anche il ruolo della Sardegna, dopo un triennio 2021-2023 di crescita più moderata rispetto alle medie nazionali e meridionali le attuali stime attribuiscono alla regione un posizionamento migliore: +0,7% nel 2024 e +0,8% nel 2025.

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La Sardegna esprime il 9% del Valore Aggiunto (vale a dire 36,6 milioni €) complessivo del Mezzogiorno. La struttura produttiva si caratterizza per un forte peso dell’agricoltura e dei servizi rispetto alla media meridionale ma la manifattura gioca comunque un ruolo rilevante con 6.818 imprese, 32 mila occupati, 6,4 miliardi € di export e un saldo commerciale +4,5 miliardi €.

La regione si trova oggi di fronte a una sfida storica ma anche a un’opportunità concreta: valorizzare le sue potenzialità economiche in chiave di sviluppo sostenibile e competitivo. In questo contesto, la ZES Unica rappresenta uno strumento di politica industriale potente e innovativo, capace di trasformare in profondità il tessuto produttivo isolano.

Non si tratta soltanto di misure fiscali o agevolazioni burocratiche, ma di un modello di crescita integrato, che punta a rendere più attrattivo il territorio per nuovi investimenti, favorire la nascita di nuove imprese, ampliare le dimensioni aziendali e rafforzare il tessuto imprenditoriale locale. L’obiettivo è chiaro: accrescere la densità produttiva, generare economie di scala, innovare i processi e attrarre capitale umano qualificato.

Affinché si colgano tutte le opportunità è importante la presenza di un ecosistema locale che supporti lo strumento e contribuisca ad accrescere le probabilità di successo e le potenzialità di crescita.

Tali forze non mancano sul territorio. La Sardegna si caratterizza per la presenza di diversi pilastri già in evoluzione e potenzialmente rafforzabili grazie alla ZES:

1.     Agroalimentare: 1,93 miliardi di euro di valore aggiunto (5,3% del totale regionale), un export internazionale di 288,7 milioni di euro (soprattutto verso gli USA, che assorbono il 48% dei prodotti) e un saldo positivo anche negli scambi interregionali (+59 milioni di euro).

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2.     Turismo: caratterizzato da qualità e internazionalizzazione. La permanenza media è superiore alla media nazionale (4,1 notti contro 3,3), il 50% delle presenze è straniero, e le presenze in strutture di fascia alta (4 e 5 stelle) rappresentano il 66,1% della domanda. L’indice ICTR – indicatore calcolato da SRM a livello internazionale e che misura la competitività turistica- delle regioni – colloca la Sardegna al 26° posto tra 98 regioni di Italia, Spagna, Francia e Germania.

3.     Economia del mare e ruolo dei porti: i “Mari di Sardegna” rappresentano un asset economico e logistico di rilevanza strategica, anche grazie alla presenza di infrastrutture portuali integrate nei flussi internazionali.

4.     Innovazione e capitale umano: in crescita il numero di PMI innovative (+272,7% rispetto al 2020), startup (161 attive, +13,4%) e un ecosistema formativo di eccellenza con 2 Università (Università di Cagliari e Sassari), e ben 5 Fondazioni ITS Academy, connesse strettamente ai principali pilastri settoriali ed innovativi della regione e collegate tra loro nell’associazione ITS Sistema Sardegna.

Perché questo strumento possa realmente dispiegare tutto il suo potenziale, è indispensabile anche il sostegno di un ecosistema territoriale coeso e dinamico. Serve un ambiente fatto di istituzioni locali forti, infrastrutture moderne, un sistema educativo e formativo orientato al mercato del lavoro, reti logistiche efficienti, supporto al credito e – non ultimo – una visione condivisa tra pubblico e privato.

È in questa direzione che Intesa Sanpaolo ed SRM si sono mossi, con un impegno concreto e strutturato: dalla partecipazione a missioni internazionali, ai workshop tecnici e seminari specializzati, fino alla predisposizione del plafond specifico da 10 miliardi di euro dedicato agli investimenti nelle ZES. Si tratta di un contributo tangibile per accompagnare la trasformazione economica del Mezzogiorno e della Sardegna in particolare.

La consapevolezza condivisa è che la crescita non è un automatismo, ma il frutto di scelte strategiche, di collaborazione tra attori diversi e della capacità di cogliere le opportunità quando si presentano. La ZES Unica è una di queste. E la Sardegna – con le sue risorse, i suoi talenti e i suoi settori strategici – ha tutte le carte in regola per essere protagonista di questa stagione di rilancio.

 

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Intesa Sanpaolo                                                                                                                                                                                                   
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Intesa Sanpaolo, con 417 miliardi di euro di impieghi e 1.400 miliardi di euro di attività finanziaria della clientela a fine marzo 2025, è il maggior gruppo bancario in Italia con una significativa presenza internazionale. È leader a livello europeo nel wealth management, con un forte orientamento al digitale e al fintech. In ambito ESG, entro il 2025, sono previsti 115 miliardi di euro di erogazioni Impact per la comunità e la transizione verde. Il programma a favore e a supporto delle persone in difficoltà è di 1,5 miliardi di euro (2023-2027). La rete museale della Banca, le Gallerie d’Italia, è sede espositiva del patrimonio artistico di proprietà e di progetti culturali di riconosciuto valore.

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