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Mantua Food, il Distretto del Cibo attende l’accreditamento regionale: “parte la fase operativa”


GOITO – Creare sinergie tra i produttori locali – Grana Padano, Parmigiano Reggiano, vini, melone, salumi e prodotti dell’eccellenza del territorio -, promuovere la filiera corta che è garanzia di qualità e tracciabilità, realizzare progetti culturali e artistici legati alla tradizione mantovana, collaborare con le istituzioni e le scuole per favorire la formazione e l’innovazione e infine diffondere la conoscenza del brand Mantova Food attraverso negozi dedicati e la ricerca di nuovi spazi nel mercato. Sono questi gli obiettivi fissati da Mantua Food, il distretto del cibo della provincia di Mantova che intende far rappresentare al meglio le eccellenze enogastronomiche del territorio e delle sue filiere così come accade ad esempio a Parma e che, dopo il lancio la scorsa estate, ora il progetto attende l’accreditamento da parte di Regione Lombardia per iniziare a reperire i fondi necessari al suo avvio.

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Ieri sera, presso la Latteria San Pietro di Cerlongo, si è svolta la presentazione ufficiale del progetto alla presenza del Coordinatore Stefano Pezzini e del Presidente della Provincia Carlo Bottani, di fronte a una nutrita platea. Provincia di Mantova che, insieme a Confcooperative, ha lanciato la grande sfida meno di un anno fa. “Oggi arriva a compimento il percorso di creazione di un gruppo che aderisce a Mantova Food – spiega Pezzini -. Mantua Food ha identificato la strada del Distretto del Cibo come suo percorso naturale di valorizzazione. Pertanto attraverso il Distretto del Cibo che dovrebbe essere riconosciuto da Regione Lombardia nei tempi previsti dalla norma Mantua Food potrà essere un punto di riferimento sia per i produttori, sia per le istituzioni, per riuscire a portare all’interno della città l’identità mantovana in termini di eccellenze. Oggi è un punto di arrivo dal punto di vista territoriale, ma diventa un punto di partenza sul piano globale perché da questo momento in poi parte il riconoscimento da parte delle istituzioni del distretto Mantua Food”.

Il Distretto, che intende giocare di sponda anche con il territorio gardesano che richiama ogni anno 25 milioni di visitatori, avrà due sezioni: “una – continua Pezzini – riguarda le imprese e al suo interno ci saranno imprese che rappresenteranno l’eccellenza della produzione mantovana come Grana Padano, Parmigiano Reggiano e il settore vitivinicolo. Poi ci saranno tante attività di sostegno per altre produzioni che consideriamo tra virgolette diverse da queste di grande profilo dal punto di vista quantitativo, per cui ci saranno anche rappresentanze di piccoli produttori. L’importante è che insieme si possa fare squadra per riuscire a dare un’identità produttiva anche in ambito agricolo alla nostra città”. Una volta che il riconoscimento del Distretto del Cibo da parte di Regione Lombardia sarà arrivato, partirà la fase di richieste di sostegno.

“Io giro cinque o sei aziende mantovane a settimana, forse anche di più – dice Bottani – e mi rendo conto di quante eccellenze abbiamo. Penso al melone, al grande distretto di Sermide, a Rodigo, a Viadana. Siamo unici al mondo. Ma parliamo anche di anguria, di zucca… la verità è che non abbiamo abbastanza conoscenza delle nostre straordinarie opportunità”. I temi dell’identità dei prodotti, della riconoscibilità e della diffusione dei prodotti mantovani al di fuori della provincia sono il terreno su cui si gioca la sfida di Mantua Food, che ora scalpita per iniziare a spiccare il volo.





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