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cosa prevede “il bellissimo pacchetto” approvato dalla Camera


La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato con una risicata maggioranza – 215 voti favorevoli e 214 contrari – un ampio disegno di legge su tasse e spesa pubblica promosso dal presidente Donald Trump e sostenuto dalla leadership del Partito repubblicano. La misura, definita da Trump “una grande, bellissima legge”, mira a consolidare l’agenda conservatrice e prosegue ora il suo iter al Senato, dove i repubblicani dispongono di una maggioranza di 53 seggi su 100. Il provvedimento prevede l’estensione dei tagli fiscali varati nel 2017, durante il primo mandato Trump, e l’introduzione di nuove detrazioni, tra cui un aumento della deduzione standard, un più generoso credito d’imposta per i figli e l’esenzione da tasse su mance, straordinari e assegni previdenziali. L’impatto previsto sul deficit federale, secondo stime preliminari, è pari a circa 2.700 miliardi di dollari nel prossimo decennio, anche se i repubblicani sostengono che la crescita economica derivante dalle misure compenserà l’aumento del disavanzo.

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Sul fronte della spesa, il disegno di legge prevede una stretta sui programmi di assistenza sociale. In particolare, introduce nuovi requisiti di lavoro e verifiche più frequenti per l’accesso al Medicaid, il programma sanitario per le persone a basso reddito, e al programma federale per l’assistenza alimentare. Secondo l’Ufficio per il bilancio del Congresso (Cbo), almeno 8,6 milioni di persone rischiano di perdere la copertura sanitaria entro il 2034 a causa di queste modifiche. La norma prevede che gli adulti senza figli e senza disabilità, di età compresa tra i 19 e i 64 anni, debbano dimostrare di lavorare almeno 80 ore al mese per mantenere l’accesso a Medicaid. Per ottenere il sostegno dell’intero spettro repubblicano, dalla destra radicale ai moderati, i vertici della maggioranza hanno introdotto emendamenti dell’ultima ora. Tra questi, l’anticipo al 2026 dell’entrata in vigore dei nuovi requisiti di lavoro per il Medicaid (inizialmente prevista per il 2029), la fine anticipata – entro il 2028 – di alcuni crediti d’imposta per l’energia eolica e solare, e una modifica al tetto per la deduzione delle tasse statali e locali, che sale a 40 mila dollari annui a partire dal 2025, con riduzioni progressive per i redditi superiori a 500 mila dollari.

Il testo include anche misure per rafforzare la sicurezza dei confini, con 12 miliardi di dollari destinati agli Stati frontalieri per coprire i costi sostenuti, e un aumento dei fondi per la difesa nazionale e per il settore agricolo. In ambito fiscale, viene mantenuta la tassa sulle lampade abbronzanti indoor e ampliato un credito per l’energia nucleare. Il disegno di legge prevede inoltre un’imposta del 3,5 per cento sulle rimesse di denaro verso l’estero e lievi aumenti della tassazione per alcune multinazionali. Il pacchetto include anche incentivi per gli Stati che non hanno aderito all’espansione del Medicaid prevista dalla riforma sanitaria dell’ex presidente Barack Obama. In particolare, le strutture sanitarie in Stati come Florida e Texas potranno ricevere rimborsi maggiorati fino al 110 per cento delle tariffe Medicare, contro un tetto pari al 100 per cento per gli Stati che hanno invece accettato l’espansione.

Il disegno di legge, approvato questa mattina dopo intense trattative, utilizza la procedura di riconciliazione di bilancio, che consente di superare l’ostacolo dell’ostruzionismo al Senato con una maggioranza semplice, purché le misure restino circoscritte agli aspetti fiscali. I repubblicani puntano a farlo firmare da Trump entro il 4 luglio. Il provvedimento contiene tra le altre cose un innalzamento del tetto del debito, necessario per evitare che gli Stati Uniti esauriscano la propria capacità di pagamento entro agosto. I democratici, che hanno votato compattamente contro, accusano i repubblicani di voler finanziare agevolazioni fiscali per i più ricchi a scapito del sistema di protezione sociale. “È un grande tradimento delle promesse fatte ai cittadini”, ha dichiarato la deputata Suzan DelBene. Secondo un’analisi del Cbo, il disegno di legge ridurrebbe le risorse per il 10 per cento più povero della popolazione, mentre le aumenterebbe per il 10 per cento più ricco.

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