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Italia indietro sull’agri&foodtech e 5.0: investimenti -28%


Italia indietro sull’agri&foodtech: investimenti in calo del 28%, mentre l’Europa corre.

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Nonostante la forza dell’agroalimentare italiano a livello globale, il nostro Paese investe ancora troppo poco nell’innovazione tecnologica della filiera.

È questo il campanello d’allarme lanciato dal primo rapporto congiunto di Federalimentare, Confagricoltura e Luiss-X.Ite, presentato al Senato.

Il dato più preoccupante riguarda gli investimenti nelle startup agri&foodtech, che nel 2024 si sono fermati a 103 milioni di euro, segnando un calo del 28% rispetto all’anno precedente. Una cifra che impallidisce di fronte alla media europea di 520 milioni di euro, registrata da Paesi come Spagna, Germania, Francia e Regno Unito.




Italia indietro sull’agri&foodtech: investimenti in calo del 28%, mentre l’Europa corre

Foto di: OmniTrattore.it

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Un potenziale sottovalutato

Eppure, l’agroalimentare rappresenta un asset strategico per l’Italia, generando circa il 30% del PIL nazionale. Nonostante questo, il comparto sembra essere trascurato sotto il profilo dell’innovazione, soprattutto se confrontato con le controparti europee.

Secondo il rapporto, per colmare il gap e rendere competitiva la filiera italiana in rapporto al valore della produzione agricola, gli investimenti dovrebbero salire ad almeno 500 milioni di euro annui: cinque volte quelli attuali.

Un ecosistema vivace, ma ancora acerbo

Il quadro non è del tutto negativo: il settore agri&foodtech italiano mostra una vitalità crescente. Il centro di ricerca Luiss-X.Ite ha mappato 550 startup, di cui 280 hanno già attratto capitali in fase pre-seed o seed. Oltre l’80% delle innovazioni sono orientate alla decarbonizzazione, all’uso efficiente delle risorse naturali e alla produzione energetica sostenibile.

Secondo Michele Costabile, direttore del centro Luiss-X.Ite,

l’Italia è in ritardo, ma non condannata. Serve un cambio di passo: quintuplare gli investimenti, creare tecnopoli specializzati, incentivare il venture capital e favorire l’incontro tra startup e imprese consolidate.

Il ruolo chiave delle politiche pubbliche

Il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino, ha sottolineato l’importanza del sostegno pubblico come leva per attrarre capitali privati:



Italia indietro sull’agri&foodtech: investimenti in calo del 28%, mentre l’Europa corre

Il dato più preoccupante riguarda gli investimenti nelle startup agri&foodtech, che nel 2024 si sono fermati a 103 milioni di euro

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Anche Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha richiamato alla collaborazione tra imprese, ricerca e istituzioni per supportare i giovani e affrontare le sfide globali come la sicurezza alimentare e la crescita demografica.

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Il governo punta su Agricoltura 5.0

A confermare l’impegno istituzionale, il sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo ha ribadito che l’Agricoltura 5.0 sarà uno dei cardini delle politiche future:



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