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Monte Titoli per le PMI, la ricetta AssoNEXT


Il mercato borsistico delle piccole e medie imprese italiane soffre una cronica sotto-capitalizzazione. È da questo punto che AssoNEXT ha scelto di ripartire con il convegno “I mercati dei capitali al centro della politica industriale nazionale a supporto della competitività del Made in Italy”, svoltosi oggi alla Sala della Regina di Montecitorio. Il nodo è noto: pochi investitori istituzionali, valutazioni troppo basse, liquidità scarsa. Il risultato è che il segmento Euronext Growth Milan perde attrattività, mentre si moltiplicano le operazioni di delisting.

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Monte Titoli per le PMI, la ricetta AssoNEXT: più fondi pensione e assicurazioni sul mercato domestico

A lanciare un piano d’azione è la stessa AssoNEXT, l’associazione delle società quotate e in via di quotazione sul mercato EGM. Al centro della proposta, la canalizzazione del risparmio previdenziale e assicurativo verso le PMI quotate italiane, in un’ottica di lungo termine. L’obiettivo: sostenere crescita, innovazione e occupazione, rafforzando al contempo il mercato dei capitali domestico.

I numeri dell’anomalia italiana

Oggi solo il 16% dei portafogli dei fondi comuni italiani è investito su strumenti nazionali, contro un patrimonio complessivo di 546 miliardi di euro. Più bassa ancora la percentuale relativa a fondi pensione e assicurazioni vita: meno del 3% per i primi, appena il 2% per le seconde. A confronto, in Germania, Francia e Spagna i fondi pensione destinano all’economia domestica oltre il 20%, con picchi del 50% in Svezia. Un gap che pesa sulla crescita delle imprese italiane, spesso costrette a cercare capitali all’estero o a rinunciare del tutto alla quotazione.

L’intervento pubblico-privato e il modello CDP

AssoNEXT cita i casi positivi già attivi, come il Fondo Cresci al Sud di Invitalia o il Fondo Nazionale Strategico di Cassa Depositi e Prestiti, annunciato proprio un anno fa nel corso dell’edizione 2024 dello stesso convegno. Si tratta di strumenti di coinvestimento pubblico-privato che, secondo l’associazione, andrebbero replicati e potenziati.



“L’evoluzione normativa consente di coinvolgere assicurazioni, fondi pensione e casse professionali negli investimenti azionari domestici e nell’economia reale in generale, con un orizzonte temporale di 10 anni”
, ha affermato Giovanni Natali, presidente di AssoNEXT. “Con una concreta moral suasion da parte delle Autorità, si potrebbe costruire una solida base di investitori istituzionali di lungo periodo, in grado di immettere sui mercati borsistici diversi miliardi di euro. Risorse che almeno in parte potrebbero essere indirizzate su Euronext Growth Milan, un mercato in crescita che presenta interessanti opportunità d’investimento”.

La leva fiscale e il nodo previdenza

Per favorire questo processo, AssoNEXT propone una revisione dell’intera architettura della previdenza complementare, con un cambio di paradigma rispetto all’attuale modello fiscale ETT. L’alternativa, già adottata in diversi Paesi UE, è il regime EET: esenzione della contribuzione e dei rendimenti, tassazione solo delle prestazioni finali. In questo modo, si incentiverebbe il risparmio previdenziale e si favorirebbe la canalizzazione di capitali verso l’economia reale.

Se la quota di investimenti delle casse previdenziali in PMI salisse dal 3% al 10%, e quella delle assicurazioni dal 2% al 5%, l’afflusso atteso verso le società quotate italiane sarebbe quantificabile in diversi miliardi di euro. In aggiunta, secondo il 5° Rapporto Assogestioni-Censis, il 70% degli italiani dichiara di preferire investimenti in strumenti nazionali, anche a scapito di rendimenti più elevati. Un orientamento che, sottolinea AssoNEXT, conferma la validità di una strategia finanziaria che punti sul radicamento domestico.

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Freni: “Serve mercato per investitori pazienti”

Il Sottosegretario al MEF Federico Freni ha confermato che il Governo è al lavoro su questo fronte. “Lo sviluppo del mercato dei capitali rappresenta uno dei fattori abilitanti della crescita del Paese. Solo convogliando i risparmi europei verso le imprese europee possiamo consentire un ulteriore slancio allo sviluppo delle nostre economie”, ha dichiarato. “Stiamo lavorando anche con la riforma del Testo Unico della Finanza, per semplificare la regolamentazione ed evitare che le PMI siano scoraggiate a quotarsi. Anche per favorire gli investitori pazienti”.

L’industria finanziaria guarda ora alle prossime mosse dell’Esecutivo. Se il risparmio previdenziale sarà davvero mobilitato a favore del tessuto produttivo italiano, Euronext Growth Milan potrebbe tornare a essere una leva strategica. Altrimenti, il rischio è che l’ennesima stagione di buoni propositi si traduca in un’occasione mancata.



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