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A che punto è il Piano Mattei per l’Africa


Nei giorni scorsi a Palazzo Chigi si è svolta la quarta riunione della Cabina di regia del Piano Mattei, a cui hanno partecipato i membri di governo parte della Cabina di Regia, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l’ANCI e un’ampia rappresentanza del Sistema Italia, degli enti e delle società dello Stato e delle imprese a partecipazione pubblica, del mondo dell’università e della ricerca, del terzo settore e della cooperazione e delle associazioni di categoria

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Da oltre dieci anni l’Italia ha intensificato la collaborazione con l’Africa, promuovendo incontri e proposte di alto livello. Il Piano Mattei per l’Africa – lanciato lo scorso anno dal governo e che prende il nome del fondatore di Eni Enrico Mattei, noto per i rapporti di collaborazione con i Paesi africani – segue questo intento e nasce con l’obiettivo di rafforzare gli investimenti nel continente africano.

COS’È IL PIANO MATTEI PER L’AFRICA

Ancor prima di essere illustrato, il Piano Mattei è stato pubblicizzato come un nuovo metodo per gestire le relazioni tra l’Italia e i Paesi africani, basato su una cooperazione “da pari a pari” e non di tipo “predatorio”, quindi diversamente da quanto avvenne in passato.

La premier Giorgia Meloni ha lanciato pubblicamente il Piano Mattei in occasione del vertice Italia-Africa svoltosi a Roma il 28 e 29 gennaio 2024. Al vertice parteciparono i rappresentanti di 46 Paesi africani e di 25 organizzazioni multilaterali, tra cui le più alte cariche dell’Unione europea e dell’Unione Africana. Il Piano si fonda su 6 direttrici: istruzione-formazione, agricoltura, salute, energia, infrastrutture fisiche e digitali.

LA LEGGE 2/2024

Come ricorda l’ISPI, il progetto aveva iniziato a prendere forma poco prima del vertice con l’adozione della legge n. 2/2024, che adottava “il Piano Mattei per lo sviluppo di Stati del continente africano” e ne delineava a grandi linee i settori d’intervento e i contorni istituzionali. Ulteriori elementi sono stati poi forniti da Meloni nello stesso discorso di apertura dell’incontro di Roma.

In quell’occasione, la premier illustrò i principali contenuti del Piano e gli interessi fondamentali che persegue, oltre alla filosofia su cui si fonda. In particolare, Meloni sottolineò la “logica incrementale” del Piano Mattei, che “non è stato concepito come una scatola chiusa, ma come una piattaforma programmatica aperta alla condivisione e alla collaborazione con le nazioni africane”. Un piano, quindi, che non sarebbe stato definito interamente sin dall’inizio, ma che avrebbe rappresentato un’iniziativa in continua evoluzione.

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GLI ACCORDI NEI SETTORI ISTRUZIONE E RICERCA: LA PARTNERSHIP ITALIA-TUNISIA

Il 17 aprile 2024 il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, firmò a Tunisi un Memorandum of understanding (Mou) con il suo omologo tunisino, Moncef Boukthir, per una partnership scientifica tra Italia e Tunisia, con l’obiettivo di sviluppare progetti congiunti di ricerca in ambiti strategici.

Il Mou incoraggia lo scambio di informazioni tra le istituzioni della formazione superiore e degli enti di ricerca, promuove l’insegnamento delle lingue, letterature, culture e storie di entrambi i Paesi, facilita l’accesso bidirezionale alle infrastrutture di ricerca. Un altro punto qualificante è la promozione della collaborazione congiunta nei programmi multilaterali come PRIMA-Partnership for research and innovation in the Mediterranean area e Horizon Europe per implementare la capacità del Paese africano di accedere ai finanziamenti dedicati alla ricerca.

7 MAGGIO 2024: COLLABORAZIONE SCIENTIFICA ITALIA-LIBIA

Poche settimane dopo, il 7 maggio, il ministro Bernini era a Tripoli per firmare una dichiarazione di intenti per rafforzare la collaborazione scientifica con la Libia. “Puntiamo ad aumentare la mobilità internazionale di studenti, ricercatori e docenti, anche attraverso programmi come Erasmus+, e a implementare attività di ricerca congiunta in settori chiave per i nostri due Paesi, come le energie rinnovabili, l’agri-food, la blue economy, il patrimonio culturale, settore quest’ultimo in cui l’Italia ha tradizionalmente svolto un ruolo di primo piano in Libia. Il Piano è un’azione strategica di questo Governo e formazione superiore e ricerca scientifica ne sono pilastri”, dichiarò nell’occasione.

14 MAGGIO 2024: ACCORDO PER COOPERAZIONE SCIENTIFICA ITALIA-ALGERIA

Il 14 maggio il ministro Bernini è ad Algeri per firmare, insieme al ministro dell’Istruzione Superiore d’Algeria, Kamel Baddari, un Memorandum of understanding per rafforzare la cooperazione scientifica tra i due Paesi. Il Protocollo d’intesa mira ad incoraggiare la cooperazione tra gli istituti di istruzione superiore e di ricerca e scambiare informazioni e punti di vista su questioni di carattere scientifico e tecnologico; promuovere la partecipazione a conferenze regionali e internazionali, simposi ed eventi; incoraggiare la mobilità in entrata e in uscita di studenti, docenti e ricercatori; sostenere e promuovere la ricerca accademica e l’insegnamento delle lingue, delle letterature, delle culture e delle storie di entrambi i Paesi; favorire lo scambio di personale accademico e amministrativo, docenti, scienziati, ricercatori, esperti di scienza e tecnologia; promuovere la collaborazione diretta tra gli istituti di istruzione superiore e di ricerca dei due Paesi.

28 GIUGNO 2024: ACCORDO DI COOPERAZIONE SCIENTIFICA IN MAROCCO

Il 28 giugno Bernini si reca a Rabat e firma un accordo per rafforzare la cooperazione scientifica e accademica tra Italia e Marocco, dando contestualmente il via al primo roadshow MUR sul Piano Mattei, mediante il quale alcune imprese italiane selezionate si sono confrontate con il sistema Paese marocchino per offrire le proprie competenze in iniziative congiunte di alta formazione e ricerca.

Il ministro Bernini ha incontrato il ministro dell’Insegnamento Superiore, della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione del Marocco, Abdellatif Miraoui, con cui ha siglato un accordo per aumentare ulteriormente la collaborazione nei settori dell’istruzione superiore, della scienza e dell’innovazione, attraverso azioni e programmi congiunti a sostegno dei partenariati accademici, dei progetti di ricerca scientifica e innovativa, per favorire la mobilità dei ricercatori e la compartecipazione in infrastrutture innovative.

La cooperazione tra i due Paesi verterà in particolare sulle biotecnologie agroalimentari, la gestione delle acque, la Blue economy sostenibile e produttiva, le energie rinnovabili e Green economy, il cambiamento climatico, le scienze della salute, le scienze ingegneristiche e architettura, le scienze umane e sociali e il patrimonio culturale.

LA RELAZIONE SULLO STATO DI ATTUAZIONE DEL PIANO

La prima relazione sullo stato di attuazione del Piano, trasmessa al Parlamento e aggiornata al 10 ottobre 2024, è stata presentata in ritardo rispetto al termine del 30 giugno. Nella relazione vengono citati in totale di 21 progetti: 17 nei nove Paesi destinatari dei progetti pilota (Algeria Egitto, Tunisia, Marocco, Costa d’Avorio, Etiopia, Kenya, Mozambico e Repubblica del Congo) e 4 progetti regionali o transnazionali.

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I DUBBI SUL PIANO MATTEI

Non tutti però sembrano soddisfatti di quanto fatto sinora dall’esecutivo con il Piano Mattei. “Dopo un anno, non è chiaro se sia un’iniziativa di cooperazione, di internazionalizzazione delle imprese, energetica, o di contenimento dei flussi migratori”, ha affermato nel gennaio scorso Cristiano Maugeri, programme developer di ActionAid, che durante un’audizione alla Commissione Esteri della Camera aveva parlato dell’”estrema astrattezza e genericità del piano e di una preoccupante mancanza di trasparenza” poiché, a suo dire, “non si conosce il criterio di selezione dei progetti e delle organizzazioni invitate ai tavoli”.

Dei tre tavoli di coordinamento previsti, l’unico ad oggi funzionante sembra essere quello sulla sicurezza energetica, che si è già riunito cinque volte. Infine, sempre secondo Maugeri, “non si conoscono i principi dietro l’identificazione dei componenti della cabina di regia”, in cui è stata inserita la fondazione Med-Or di Leonardo, presieduta dall’ex ministro Marco Minniti.

PANETTA (BANKITALIA): “CON PIANO MATTEI L’ITALIA FORNISCE COFINANZIAMENTI PER PROGETTI CHIAVE”

Di recente, a difendere il Piano Mattei ci ha pensato invece il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, che lo scorso mese a Washington, nell’ambito del 111° incontro del Development committee della Banca Mondiale e dell’FMI, ha spiegato: “la nostra costituente sostiene con forza l’impegno della Banca Mondiale in Africa.

Il Piano Mattei dell’Italia mira a promuovere lo sviluppo e a ridurre la povertà attraverso progetti di investimento concreti, insieme ad un rinnovato rapporto con i Paesi africani basato sulla cooperazione, su interessi condivisi e benefici reciproci. In questo contesto, l’Italia fornisce cofinanziamenti aggiuntivi a progetti infrastrutturali chiave, come il Corridoio di Lobito, e all’iniziativa Mission 300 della WBG e della Banca africana di sviluppo, che punta a garantire energia accessibile a 300 milioni di africani entro il 2030”.

LA QUARTA CABINA DI REGIA DEL PIANO MATTEI

Intanto, il 19 maggio scorso a Palazzo Chigi si è svolta la quarta riunione della Cabina di regia del Piano Mattei per l’Africa, presieduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni.

Alla riunione hanno partecipato i membri di governo parte della Cabina di Regia, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l’ANCI e un’ampia rappresentanza del Sistema Italia, degli enti e delle società dello Stato e delle imprese a partecipazione pubblica, del mondo dell’università e della ricerca, del terzo settore e della cooperazione e delle associazioni di categoria.

LA BOZZA DELLA SECONDA RELAZIONE ANNUALE

Nel corso della riunione e in vista della successiva trasmissione al Parlamento, è stata illustrata la bozza della seconda Relazione annuale sullo stato di attuazione del Piano Mattei per l’Africa, che descrive le principali iniziative in corso. È stato inoltre ricordato l’ampliamento del Piano Mattei a 5 nuovi Paesi – Angola, Ghana, Senegal, Mauritania e Tanzania – e l’avvio della piena operatività dei nuovi strumenti finanziari istituiti a sostegno del Piano.

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LA COLLABORAZIONE CON IL GLOBAL GATEWAY DELL’UE

Nel contesto dell’internazionalizzazione del Piano Mattei, è stato infine approfondito il rafforzamento della collaborazione con il Global Gateway dell’Unione Europea. Al riguardo, il Presidente del Consiglio ha annunciato la tenuta, il prossimo 20 di giugno, di un vertice a Roma che sarà co-presieduto insieme alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, con la partecipazione delle Nazioni africane coinvolte nel progetto infrastrutturale di Lobito e delle principali Istituzioni finanziarie internazionali.



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