Pubblicato in Gazzetta Ufficiale (G.U. n. 116 del 21 maggio 2025) l’atteso Decreto Infrastrutture (decreto-legge 21 maggio 2025, n. 73), che introduce importanti modifiche al Codice dei Contratti Pubblici e al Testo Unico Rinnovabili.
Le nuove disposizioni, subito in vigore, hanno l’obiettivo di semplificare le procedure, velocizzare i cantieri e facilitare la transizione energetica, in linea con gli obiettivi del PNRR.
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Gli appalti pubblici 2025 dopo il decreto correttivo
Il volume illustra le numerose e importanti novità introdotte dal decreto correttivo al Codice dei contratti pubblici di cui al D.Lgs. 31.12.2024, n. 209. Il decreto modifica circa il 34% degli articoli del Codice, e introduce nuovi allegati. In particolare, il correttivo interviene su dieci macro-temi principali, tra cui equo compenso, tutele lavoristiche e CCNL, digitalizzazione, qualificazione delle stazioni appaltanti, revisione prezzi, consorzi, tutela MPMI, fase esecutiva del contratto di appalto, Partenariato pubblico-privato, Collegi consultivi tecnici. Il provvedimento rappresenta uno strumento di ulteriore razionalizzazione e semplificazione della disciplina recata dal vigente codice dei contratti pubblici, che tiene conto delle principali esi- genze rappresentate dagli stakeholders del settore, nonché delle richieste, presentate in sede europea, di modifica e integrazione di alcuni istituti giuridici, al fine di risolvere le procedure di infrazione ancora pendenti. Il correttivo intende altresì recepire le principali affermazioni giurisprudenziali formatisi all’indomani dell’efficacia del D.Lgs. 36/2023, assicurando, in tal modo, una uniforme applicazione dei principi e delle norme. La trattazione privilegia un’impostazione pratico-operativa, con schede di sintesi delle principali novità per ogni argomento.Alessandro MassariAvvocato amministrativista, Direttore della Rivista Appalti&Contratti online e mensile. Docente e autore di numerose monografie in materia di appalti pubblici. Coordinatore scientifico dei Master in contrattualistica pubblica organizzati da Formazione Maggioli.
Alessandro Massari | Maggioli Editore 2025
Appalti pubblici: le principali modifiche al Codice
Tra le novità più rilevanti spiccano gli interventi sul Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), con modifiche che puntano a rafforzare l’efficienza della spesa pubblica. Viene introdotta una maggiore flessibilità nella gestione delle varianti in corso d’opera, soprattutto per progetti legati a infrastrutture strategiche e opere PNRR.
Un altro punto cruciale riguarda il rafforzamento del principio di risultato: la norma specifica che la qualità dell’opera pubblica deve essere valutata anche in base al rispetto dei tempi di esecuzione, non solo ai criteri economici.
Viene inoltre previsto un ampliamento dell’uso dei contratti integrati, favorendo procedure che uniscono progettazione ed esecuzione. L’obiettivo è snellire i tempi e ridurre i contenziosi.
Transizione energetica: aggiornamenti al Testo Unico Rinnovabili
Il decreto modifica anche il D.Lgs. 28/2011, noto come Testo Unico Rinnovabili. Le novità principali riguardano la semplificazione autorizzativa per impianti fotovoltaici e eolici.
Per gli impianti solari su edifici non vincolati, viene introdotto un regime di silenzio-assenso di 30 giorni, riducendo così l’incertezza per cittadini e imprese. Per i parchi eolici di piccola taglia, le procedure saranno ora gestite a livello regionale, con iter standardizzati e tempi certi.
Nuove regole per le infrastrutture strategiche
Il decreto interviene anche sul regime delle opere strategiche, ampliando l’elenco delle infrastrutture prioritarie. Vengono inclusi progetti relativi alla rete ferroviaria ad alta capacità, all’efficientamento energetico degli edifici pubblici e alla digitalizzazione della PA. Particolare attenzione è dedicata alle opere green, con l’introduzione di Criteri Ambientali Minimi obbligatori (CAM) anche nei lavori pubblici, non solo nei servizi e forniture.
Tra le opere strategiche menzionate nel nuovo Decreto Infrastrutture figura anche il Ponte sullo Stretto di Messina, progetto che come sappiamo è tornato al centro dell’agenda politica e infrastrutturale. Il decreto prevede procedure accelerate per le grandi opere commissariate, tra cui il Ponte, riconoscendone l’interesse nazionale e strategico. Le nuove norme puntano a snellire l’iter autorizzativo, riducendo il rischio di contenziosi e favorendo una gestione centralizzata tramite il soggetto attuatore, la società Stretto di Messina S.p.A.
Cosa cambia per imprese e professionisti
Le modifiche introdotte dal Decreto Infrastrutture 2025 rappresentano un passo deciso verso la modernizzazione della governance dei lavori pubblici e la semplificazione normativa. Professionisti e imprese dovranno aggiornarsi rapidamente per cogliere le opportunità offerte da un contesto normativo in evoluzione, soprattutto in vista dell’accelerazione degli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
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