Il Ministro dell’Agricoltura, è intervenuto ieri al Question Time del Senato per rispondere a due interrogazioni riguardanti il settore primario. La prima sulle prospettive di riduzione della pressione fiscale sull’agricoltura e la seconda sullo sviluppo delle imprese agricole innovative.
Pressione fiscale sull’agricoltura
A sollevare la questione fiscale sono stati i senatori Paita, Renzi, Borghi, Fregolent, Furlan, Musolino, Sbrollini e Scalfarotto, che hanno chiesto chiarimenti circa la possibilità di ridurre le imposte agricole ai livelli del Governo Renzi, e sullo sblocco dei contratti di filiera, ritenuti fermi a causa di ricorsi legati a modifiche regolamentari introdotte dall’attuale esecutivo.
Il Ministro ha risposto che l’attuale Governo ha scelto un approccio “pragmatico e non propagandistico” sul regime fiscale, confermando per il biennio 2024-2025 l’esenzione IRPEF per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, ma introducendo due fasce di esenzione per garantire una maggiore equità. I benefici sono stati indirizzati alle imprese più bisognose, evitando che aziende in condizioni favorevoli usufruissero di “privilegi”.
Tra le misure fiscali ricordate, anche l’estensione del regime agevolato a nuove tecniche produttive come il vertical farming e l’idroponica, oltre che alla cessione di crediti di carbonio. Il Ministro ha poi sottolineato il mantenimento dell’agevolazione sul gasolio agricolo, escluso da ogni aumento dell’accisa, che comporterebbe un risparmio stimato di 1 miliardo di euro all’anno per gli agricoltori italiani.
Rispetto ai contratti di filiera, Lollobrigida ha dichiarato che non risultano bloccati dai ricorsi. Ha spiegato che, utilizzando le sole risorse del Piano Nazionale Complementare, si sarebbero potuti finanziare soltanto 40 programmi. Per ampliare il numero di beneficiari, è stata concessa alle imprese la possibilità di accedere a fondi PNRR, condizionati tuttavia all’adeguamento progettuale secondo i criteri europei. Alla data del 7 aprile 2025, secondo quanto riferito dal Ministro, erano già state presentate le progettazioni definitive per 83 programmi, coinvolgendo circa 1.600 imprese.
Imprese agricole innovative
Il secondo tema, portato all’attenzione del Senato dagli onorevoi Bergesio, Bizzotto, Cantalamessa e Romeo, ha riguardato le strategie di sviluppo tecnologico del settore agricolo, con particolare riferimento alla digitalizzazione, alla semplificazione burocratica e al supporto ai giovani imprenditori.
Il Ministro ha evidenziato che i giovani agricoltori sono mediamente più istruiti e orientati all’innovazione: il 33% di loro investe in tecnologie rispetto al 14% dei colleghi più anziani. Le aziende agricole gestite da giovani risultano inoltre mediamente più estese (19 ettari contro 11).
Tra le misure adottate dal Governo Meloni a sostegno del ricambio generazionale, sono stati citati:
- “Generazione Terra” di ISMEA, con 80 milioni di euro stanziati per il 2024;
- “Più Impresa”, con 60 milioni di euro nell’ultimo anno;
- Fondo Innovazione ISMEA, con 180 milioni destinati all’acquisto di macchine agricole;
- Bando ISI INAIL, incrementato da 30 a 90 milioni per migliorare la sicurezza sul lavoro.
Lollobrigida ha inoltre ricordato l’approvazione della legge sull’imprenditoria giovanile in agricoltura e la recente costituzione dell’Osservatorio nazionale per l’imprenditoria e il lavoro giovanile, oltre alla sottoscrizione di un accordo tra MASAF, CREA e la rete RE.N.IS.A. degli Istituti Agrari.
Infine, il Ministro ha annunciato l’inserimento di nuove misure per i giovani agricoltori nel disegno di legge collegato alla prossima legge di bilancio, sottolineando che garantire un reddito adeguato agli agricoltori rappresenta il presupposto essenziale per attrarre nuove generazioni nel settore.
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