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gli incentivi decisi dal governo con fondi Pnrr non vanno nella direzione giusta


Sarebbe stato molto più utile lasciare i 600 milioni di euro alla loro destinazione originaria: il rafforzamento della rete di punti di ricarica.

 

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di Sandro Angiolini
25 maggio 2025

La notizia che vorrei commentare questa settimana proviene dall’Italia e riguarda un tema che ho già trattato (in modo critico) altre due volte: l’attuazione del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ricordo che si tratta di un piano straordinario di opere e investimenti pari a circa 200 miliardi di euro, di cui 1/3 finanziato a gratis dall’Unione Europea e il resto erogati come prestito a tasso zero.

La notizia è breve: l’attuale governo ha deciso di spostare circa 600 milioni di euro dall’installazione di colonnine per la ricarica di auto elettriche a un bonus per l’acquisto delle stesse auto (fatte certe condizioni di accesso). A prima vista non sembra un grande cambiamento, ma proviamo a rifletterci un po’ sopra:

– gli investimenti del PNRR dovevano servire a risollevare l’economia e a rafforzare le strutture di ogni Paese europeo dopo la mazzata inferta dalla pandemia nel 2020-2021. In questi termini generali sembrerebbe più opportuno migliorare la rete di punti di ricarica disponibili piuttosto che il numero di auto in circolazione (anche perché queste ultime dovranno farne poi ovviamente uso);

– la scelta del governo italiano appare motivata soprattutto da un’urgenza: i soldi del PNRR vanno spesi entro la fine di giugno 2026, altrimenti si restituiscono a Bruxelles. È molto più facile mettere online un modulo da far compilare alle concessionarie che vendono auto piuttosto che programmare dove installare le colonnine, chiedere i permessi, affidare i lavori, controllare che siano svolti bene e così via. Tutto ciò perché con ogni probabilità – e come ho già scritto – non riusciremo a spendere ciò che abbiamo invece promesso alla UE;

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– ma la riflessione forse più deprimente è che, in questo modo, si sacrifica un bene comune (la disponibilità di una rete nazionale di colonnine di ricarica) per un beneficio privato (lo sconto che avranno i circa 39.000 nuovi acquirenti di un’auto elettrica stimati grazie al nuovo incentivo).

Che questo sia un modo abbastanza schizofrenico e contraddittorio di gestire la transizione a un futuro più sostenibile nel settore della mobilità lo indicano anche altri dati. In questi ultimi mesi, per esempio, avrete forse sentito dire che l’Italia ha toccato i risultati migliori di altri Paesi in termini di PIL e di occupazione; perfetto. Ma c’è qualcuno che ha fatto e fa meglio di noi: la Spagna.  

Dove nel 2024 l’economia è cresciuta del 3,2% (l’Italia dello 0,7), dove il turismo cresce sempre di più e dove anche la popolazione totale sta aumentando: negli ultimi 10 anni sono infatti passati da circa 46,5 a 49 milioni di residenti. Qualcuno si ricorda invece che noi perdiamo centinaia di migliaia di abitanti ogni anno, compresi moltissimi giovani laureati?

Ecco, vorrei farvi notare che la Spagna è anche il Paese europeo con la maggiore diffusione di fonti di energia rinnovabile (idroelettrico compreso): il 65% del totale nel 2024 e destinata a raggiungere l’80% nel 2030. Questo ha comportato, tra l’altro, una riduzione del costo medio dell’energia elettrica del 20% a beneficio di cittadini e imprese.
Forse ci aiuterebbe studiare meglio cosa fanno da quelle parti…

 

OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.

È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
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