La Fondazione Biotecnopolo punta a diventare polo di eccellenza nazionale e internazionale per la ricerca, produzione Gmp e sviluppo di terapie innovative, facilitando la collaborazione tra industria, enti regolatori e accademia, e promuovendo la crescita da start-up a scale-up.
Ma non solo: mira a essere riferimento scientifico e formativo oltre ad acquistare una sede propria e produrre un farmaco nei prossimi tre anni.
Dalla Sala delle Lupe parte ufficialmente e a pieno ritmo il lavoro del polo italiano per la ricerca biotecnologica riconosciuto come una delle infrastrutture strategiche per la sicurezza italiana ed europea.
A benedirlo i ministri della Salute, delle Imprese e dell’Università, Orazio Schillaci, Adolfo Urso e Anna Maria Bernini durante l’evento “Verso una rete europea contro le pandemie”, alla presenza del vice sindaco di Siena, Michele Capitani e dei vertici del Biotecnopolo: il presidente Marco Montorsi, il dg Gianluca Polifrone e il direttore scientifico Rino Rappuoli.
La spinta europea è arrivata con la nascita dell’European Vaccine Hub, il nuovo progetto continentale per rafforzare la capacità di risposta alle pandemie. In dote sono arrivati 130 milioni di euro, di cui 32 all’Italia, affidando al Biotecnopolo la guida di un consorzio che comprende eccellenze come l’Istituto Pasteur, Vaccinopolis e il tedesco Dfiz-Umr. In Italia sono coinvolte anche l’Università di Siena, la Sclavo Vaccines Association, VisMederi, l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie e Reithera.
Il progetto ha l’ambizione di sviluppare vaccini in meno di 4 mesi dall’identificazione di una nuova minaccia, grazie a una rete internazionale e tecnologie d’avanguardia.
“Il Biotecnopolo si propone di fare ricerca avanzata per sviluppare contromisure mediche come anticorpi, vaccini e altre soluzioni, così da essere pronti per future minacce pandemiche, malattie emergenti e problemi come la resistenza agli antibiotici”, spiega il direttore scientifico Rino Rappuoli. “Abbiamo deciso di lavorare in rete, perché collaborando si possono raggiungere obiettivi che da soli sarebbero difficili da realizzare”.
La governance, con il dg Gianluca Polifrone, ha dato slancio alla struttura: “Oggi, grazie alle informazioni e alle competenze che abbiamo acquisito, siamo una realtà solida, ben radicata nella tradizione senese, ma allo stesso tempo proiettata verso l’innovazione”, sottolinea Polifrone.
“Abbiamo dimostrato, anche grazie al contributo di tutti, di saper superare gli ostacoli senza lasciarci scoraggiare – ha aggiunto -. Stiamo costruendo una comunità scientifica dinamica, rafforzando la nostra attività, e guardiamo con fiducia al futuro”.
Sono già stati assunti 19 ricercatori, con l’obiettivo di arrivare a 150 entro il 2026. Il Biotecnopolo coordina anche il Centro nazionale Anti-Pandemico, punto di riferimento per lo sviluppo di vaccini e anticorpi monoclonali, strumenti chiave per la salute pubblica. L’integrazione con il sistema senese e la partecipazione a progetti internazionali, come quelli del Nih e Cepi, consolidano un ruolo strategico.
“Ora finalmente stiamo partendo concretamente: il progetto europeo ci sta proiettando oltre quanto avessimo immaginato, le attrezzature arrivano, i laboratori iniziano a funzionare. È la prima volta che mi sento davvero fiducioso sul futuro del Biotecnopolo”, conclude Rappuoli.
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