Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

STMicroelectronics: politici (bipartisan) uniti contro il piano industriale: che cosa chiedono all’azienda


Contabilità

Buste paga

 

Per una volta i politici lombardi sono uniti per tentare di salvare gli oltre 800 posti di lavoro della STMicroelectronics di Agrate Brianza. Oggi, martedì 27 maggio, il consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal consigliere Gigi Ponti (Pd). Una mozione che impegna il consiglio regionale a chiedere all’azienda un nuovo piano industriale, incentrato sulla tutela della forza lavoro e su investimenti strutturali; a sollecitare il governo a convocare, entro l’estate, un tavolo nazionale per affrontare il tema; e a chiedere all’azienda di sospendere ogni attività di trasferimento o dismissione fino alla presentazione di un nuovo progetto condiviso.

Rsu applaude ma vigila 

“Per la prima volta, tutto il consiglio regionale ha parlato con una sola voce – commenta Pietro Occhiuto, segretario Fiom Cgil che era presente in aula insieme agli altri esponenti della Rsu -. È un fatto politico rilevante, che dà forza alla mobilitazione in corso e responsabilizza tutti gli attori coinvolti”. Una mobilitazione che settimana scorsa ha visto due giornate di sciopero con il maxi presidio del 21 maggio al quale avevano partecipato 800 lavoratori. Occhiuto però ribadisce che non bastano solo le mozioni, ma servono azioni concrete che blocchino quel progetto di riorganizzazione internazionale che prevede, entro due anni, oltre 2mila esuberi nei siti di tutto il mondo. La preoccupazione è alta: la multinazionale leader mondiale dei microprocessori – che ha ricevuto fondi dal governo italiano – ha annunciato un rilancio del sito di Catania dove sono previste oltre 2mila assunzioni, mentre per ora non ci sono novità per quello brianzolo se non il mancato rinnovo entro l’estate di 97 contratti a tempo determinato (e 200 nuove assunzioni sempre con contratti a tempo). 

“Ora, però, non bastano le mozioni – incalza Occhiuto -. Servono scelte industriali vere. Servono risorse. Serve che l’azienda cambi direzione e apra un confronto vero con le rappresentanze sindacali e le istituzioni. La Fiom Cgil Brianza continuerà a lottare e vigilare. Questa approvazione è un primo passo, ma il percorso per difendere il sito, i lavoratori e il futuro industriale del territorio è ancora tutto da costruire”. Una vigilanza che viene confermata da tutta la Rsu formata anche da Fim Cisl, Uilm e Usb. 

Sassoli: “Agrate non è un sito di serie B”

“Il caso ST evidenzia uno squilibrio che penalizza doppiamente il nostro sistema Paese – incalza la consigliera regionale Martina Sassoli (Lombardia Migliore)  –  da un lato, l’Italia ha ottenuto investimenti diretti inferiori rispetto ad altri Stati europei – 3,2 miliardi di euro contro i 4,9 miliardi della Francia; dall’altro, all’interno dello stesso territorio nazionale, si registra un’iniquità evidente nella distribuzione delle risorse. Lo stabilimento di Catania, pur importante, ha ricevuto oltre 2 miliardi di fondi pubblici a fronte di un investimento complessivo di 5 miliardi. La Brianza, invece, si ritrova a pagare un prezzo altissimo in termini occupazionali, con oltre 1.000 licenziamenti previsti ad Agrate. Questa disparità è inaccettabile. La Brianza non può essere considerata un’area di serie B. Qui si concentra un’eccellenza tecnologica e manifatturiera che ha contribuito in modo determinante alla crescita del Paese. Non è ammissibile che, dopo anni di investimenti pubblici l’azienda proceda con tagli drastici senza un piano industriale chiaro e condiviso con il territorio e le rappresentanze sindacali. “La Brianza ha già dato. Ora merita rispetto, ascolto e investimenti. È in gioco il futuro di migliaia di famiglie e di un comparto strategico per l’innovazione italiana ed europea.

Il Pd incalza il governo 

“Esprimiamo il nostro apprezzamento per le parole chiare che sono state dette dall’assessore allo Sviluppo economico Guidesi – commentano i consiglieri dem Gigi Ponti e Pierfranco Majorino -. Ricordiamo però che è il Governo che deve essere in grado di esercitare una funzione utile per questo territorio, cosa che non è ancora successa perché anche l’incontro con il ministro delle Imprese Adolfo Urso non ha dato grandi risultati. Siamo, comunque, soddisfatti per l’impegno che tutta l’aula, tutte le forze politiche hanno preso per proseguire in questa battaglia a fianco dei lavoratori. La nostra mozione è stata implementata dalle richieste della maggioranza e soprattutto dell’assessore, che abbiamo accolto favorevolmente, e pone due punti fondamentali: innanzitutto, il piano industriale presentato dalla società va respinto perché è ostile con i sindacati e con lo stesso Governo; secondo aspetto, la richiesta di rilancio in termini di investimento deve garantirci un pezzo di futuro sulle nuove tecnologie”. 

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Dozio: “Siamo arrabbiati per questa situazione”

“Io continuo a stare al fianco dei lavoratori di STMicroelectronics di Agrate a rischio licenziamento e ringrazio Regione Lombardia che è in prima linea su questo tema così delicato – ha dichiarato il consigliere Jacopo Dozio (Forza Italia) -. Continuo a monitorare con attenzione la situazione: sono stato tra i primi a chiedere un’audizione con sindacati e azienda in IV Commissione, che si è svolta lo scorso aprile e la dirigenza non si è neanche presentata, dimostrando una mancanza di rispetto per le istituzioni. Sono molto dispiaciuto perché rappresenta l’ultimo baluardo di Silicon Valley. Noi di Forza Italia siamo arrabbiati per questa situazione e sottoscriviamo la mozione proposta da Gigi Ponti”. 

M5S chiede l’impegno di tutti

“Non possiamo permettere che un polo tecnologico come STMicroelectronics venga sacrificato, per logiche finanziarie o scelte strategiche che penalizzano l’Italia – incalzala consigliera Paola Pizzighini (M5S) – Serve agire in primis sul fronte della tutela dell’occupazione: ogni posto di lavoro va difeso. Il ministro Urso è intervenuto personalmente per salvaguardare la crisi del sito di Catania, ma si è dimenticato di Agrate Brianza. Pretendiamo la revisione di un piano industriale che gli stessi sindacati hanno definito inadeguato e l’apertura di un tavolo di crisi permanente con Governo, Regioni e rappresentanze sindacali. Parallelamente è necessario un impegno concreto della Regione Lombardia: le istituzioni locali non possono restare spettatrici. Serve un impegno chiaro per il rafforzamento dei poli industriali e per la formazione delle nuove competenze”

Lega: “ha ricevuto soldi dallo Stato”

Anche la Lega sale sulle barricate. “Oggi si conferma la necessità di incalzare la proprietà _ commenta il capogruppo regionale del Carroccio Alessandro Corbetta – ricordando che si tratta di una società con partecipazioni pubbliche di due Stati europei, per arrivare a una sostanziale revisione di quanto inizialmente prospettato: la Lombardia metterà in campo ogni azione sinergica necessaria a sostenere il distretto della microelettronica e del digitale, evitando qualsiasi sbilanciamento con gli altri siti, sia quello in Sicilia che quelli francesi. Regione Lombardia, come ribadito dall’assessore Guidesi, non è disponibile a fare da ‘cuscinetto sociale’ all’azienda e si fa parte diligente per attrarre quegli investimenti a lungo periodo che il sito di Agrate Brianza merita”. 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale