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Adeguamento energetico dei sottotetti: un tema centrale


Quando si parla di “adeguamento energetico” del sottotetto, non ci si riferisce a una semplice manutenzione o sistemazione del solaio.

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Si tratta, invece, di un intervento mirato a ottimizzare le prestazioni energetiche di questa componente edilizia, conformemente a parametri tecnici rigorosi definiti dalla normativa vigente.

L’obiettivo primario è ridurre significativamente il flusso di calore che attraversa la copertura, portando l’isolamento a rispettare, o migliorare, le prestazioni minime richieste per legge.

Questo si traduce in un miglioramento dell’efficienza energetica globale dell’edificio, con impatti positivi diretti sui consumi, sui costi in bolletta e sulla classe energetica dell’immobile.

È importante sottolineare che tale adeguamento diventa obbligatorio in specifiche circostanze, come nel caso di ristrutturazioni importanti che interessano oltre il 25% della superficie disperdente dell’edificio.

Queste disposizioni sono delineate principalmente nel Decreto Ministeriale 26 giugno 2015 (noto come “Decreto Requisiti Minimi”), che dà attuazione al D.lgs. 192/2005 e sue successive modifiche e integrazioni. 

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Normative di riferimento e standard minimi da rispettare

L’obbligo di intervenire sull’efficienza energetica dei sottotetti deriva da un quadro normativo consolidatosi nel tempo.

Il pilastro è il Decreto Legislativo 192/2005, più volte aggiornato, che fissa i criteri generali per il contenimento dei consumi energetici.

A questo si affianca il già citato DM 26 giugno 2015 – Requisiti Minimi, che stabilisce con precisione i valori massimi di trasmittanza termica (U) ammissibili per ogni elemento dell’involucro, sottotetto incluso.

Questi valori limite variano in base alla zona climatica in cui è ubicato l’immobile (facilmente verificabile sul sito dell’ENEA o tramite il proprio comune) e sono espressi in W/m²K.

È fondamentale ricordare che un valore U più basso indica una maggiore capacità isolante. Ad esempio, per un sottotetto in zona climatica E (tipica di molte città del Nord Italia), la trasmittanza termica post-intervento deve essere ≤ 0,20 W/m²K.

Il rispetto di questi parametri è imprescindibile per la conformità energetica in caso di interventi rilevanti e per l’accesso a incentivi e bonus fiscali. 

Implicazioni per i privati: obblighi, responsabilità e opportunità

Per i proprietari di immobili, è cruciale essere consapevoli che l’adeguamento energetico del sottotetto può essere un obbligo di legge in scenari definiti, quali:

  • Ristrutturazioni che coinvolgono oltre il 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio.
  • Rifacimento completo della copertura, inclusi gli strati isolanti.
  • Interventi finalizzati al miglioramento della classe energetica, attestato tramite l’Attestato di Prestazione Energetica (APE).

In tali contesti, il tecnico abilitato (ingegnere, architetto, geometra) incaricato della progettazione e/o della direzione lavori ha il compito di verificare la rispondenza ai requisiti minimi e di asseverare l’intervento.

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Tuttavia, la responsabilità ultima ricade sempre sul proprietario dell’immobile, che potrebbe incontrare difficoltà in caso di vendita, locazione o richiesta di future agevolazioni se l’edificio non risulta conforme.

Al di là degli obblighi, l’adeguamento energetico rappresenta una significativa opportunità per incrementare il comfort abitativo, ridurre le spese per il riscaldamento e il raffrescamento, e aumentare il valore patrimoniale dell’immobile, contribuendo al contempo alla riduzione dell’impatto ambientale grazie alla diminuzione delle emissioni di CO2. 

Tecniche comuni per l’adeguamento energetico del sottotetto

L’adeguamento energetico del sottotetto può essere realizzato con diverse tecniche, scelte in base alle caratteristiche dell’edificio e allo spazio disponibile.

Le soluzioni più diffuse, generalmente poco invasive, includono le seguenti. 

Insufflaggio di materiali isolanti sfusi

Un sottotetto non coibentato causa significative dispersioni termiche: il calore interno migra verso l’esterno in inverno, mentre in estate il surriscaldamento del tetto si irradia agli ambienti sottostanti.

Isolarlo correttamente è quindi cruciale non solo per adempiere ai limiti di trasmittanza imposti, ma anche per incrementare tangibilmente il comfort abitativo e ridurre i consumi energetici.

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L’insufflaggio si configura come una tra le tecniche più vantaggiose per isolare il sottotetto: esso consente di posare uno strato di materiale isolante in modo uniforme su tutta la pavimentazione, fino a ideare una vera e propria sorta di materassino isolante.

L’obiettivo è creare uno strato continuo dello spessore desiderato (di solito sui 15-20cm), calcolato in base alle necessità di isolamento.

La scelta del materiale specifico (fibra di cellulosa, lana di vetro, lana di roccia, o resina ureica) dipenderà da una valutazione tecnica che consideri fattori come la conducibilità termica, la traspirabilità, la sostenibilità e i costi.

I vantaggi includono rapidità di esecuzione e assenza di opere murarie invasive, rendendolo particolarmente idoneo per la riqualificazione energetica di edifici esistenti.

Altre opzioni

Posa di pannelli isolanti: Indicata per sottotetti accessibili e calpestabili, consiste nell’installazione di pannelli rigidi o semirigidi (es. polistirene, poliuretano, lana di roccia ad alta densità) direttamente sulla soletta. 

Applicazione di sistemi multistrato o materassini isolanti: Soluzioni versatili, adatte anche in presenza di particolari vincoli tecnici.

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Questi interventi sono generalmente compatibili con gli edifici esistenti e, nella maggior parte dei casi, non richiedono opere murarie complesse né permessi edilizi specifici, a meno che non comportino modifiche strutturali o cambi di destinazione d’uso.

È comunque sempre consigliabile una verifica preliminare presso l’ufficio tecnico del proprio Comune. 

Incentivi fiscali: un aiuto concreto per i privati

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L’adeguamento energetico dei sottotetti rientra a pieno titolo tra gli interventi che possono beneficiare degli incentivi fiscali previsti dalla normativa italiana.

È fondamentale verificare le condizioni, le percentuali e i requisiti specifici vigenti al momento dell’intervento, consultando fonti ufficiali come il sito dell’Agenzia delle Entrate e dell’ENEA, poiché queste misure sono soggette a evoluzioni.

Tradizionalmente, tra gli strumenti disponibili si annoverano:

  • Bonus Casa (detrazione al 50%): Applicabile per lavori di manutenzione straordinaria su abitazioni esistenti.

Potrebbe non richiedere necessariamente il miglioramento di due classi energetiche né APE pre e post intervento in tutti i casi, ma è essenziale verificarne i requisiti attuali.

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  • Ecobonus (detrazione 50% per le spese sostenute su abitazioni principali, 36% per le spese su altre tipologie di immobili): Specifico per la riqualificazione energetica, richiede un miglioramento certificato delle prestazioni (tramite APE post-intervento) e l’asseverazione da parte di un tecnico abilitato, con comunicazione all’ENEA entro termini stabiliti (solitamente 90 giorni dalla fine dei lavori).

Le spese ammissibili (materiali, posa in opera, prestazioni professionali) sono generalmente detraibili dall’IRPEF in 10 quote annuali di pari importo, entro specifici limiti di spesa.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it – Δ




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