Conto e carta

difficile da pignorare

 

Don Bosco, Centro giovanile a caccia di fondi tra le imprese – Bolzano




Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

TRENTO. «Terraferma», il nuovo polo culturale ed educativo di Don Bosco, cerca finanziatori privati tra le imprese. Oltre ai finanziamenti provinciali e comunali, sia per la demo-ricostruzione che per la futura gestione, serviranno anche fondi privati per la gestione quando si andrà a regime, nel 2026. Perciò, la parrocchia guidata da don Gianpaolo Zuliani in questi giorni ha lanciato una campagna di raccolta fondi, aperta anche alle aziende.

«C’è una questione di fondo», chiarisce don Gianpaolo. «I contributi pubblici non potranno mai essere sufficienti a sostenere tutta la spesa per la struttura. Possono coprirne solo una percentuale, il resto sono fondi privati, nostri». Per quanto riguarda la ristrutturazione, spiega, «siamo a buon punto. I fondi accantonati dovrebbero essere sufficienti, ma partecipo ogni lunedì a una riunione di cantiere». E ci sono spesso imprevisti inattesi. «La Provincia di solito finanzia di più, qui ci hanno aiutato per poco più del 50%. Erano i soldi per l’anno corrente, per l’anno successivo non si conoscevano le disponibilità, così abbiamo accettato». 

Dopodiché, chiusa la parte strutturale, si aprirà quella degli arredi: «Abbiamo tenuto da parte 100 mila euro, ma la spesa sarebbe molto maggiore, tra i 500 e i 600 mila euro. I contributi provinciali coprono fino all’80%». Ma ora tutti gli imprevisti che stanno capitando vanno ad erodere i risparmi ottenuti dalla parrocchia vendendo la vecchia canonica. Don Gianpaolo teme di non riuscire ad affrontare tutte le spese: «Noi non siamo ricchi: abbiamo venduto la palazzina ma, finiti i soldi, non ne trovo altri in tasca». Motivo per cui si sta iniziando a muoversi, a provare a farsi sentire, a mostrare il progetto. Ora, dice scherzosamente, «proveremo ad andare all’attacco col nuovo sindaco, ma comunque non riusciremo mai a coprire completamente. In parte sopperiremo col fundraising: metteremo a disposizione le sale e varie altre cose, affittandole». Ma la gestione del nuovo polo giovanile del rione comporterà spese molto più grandi che non in passato. 

«Il centro Pierino Valer aveva due dipendenti, per Terraferma ora ne abbiamo otto; in più, siamo coinvolti in un progetto con le scuole contro l’abbandono degli studi e quindi si aggiunge un altro dipendente da condividere: parte del tempo a lavorare a scuola e parte da noi». Ci sono limiti normativi, la Provincia può aiutare fino all’80%, ma rimane il restante 20%. «L’unica possibilità – va oltre – è aprirsi ai privati. Crediamo che il nostro progetto abbia un elevato valore sociale; magari qualcuno all’interno del mondo dei privati ci guarderà con simpatia. Le aziende possono dedurre le spese in beneficenza. Pagherebbero meno tasse…» Insomma, progetto buono e serio, fondi pubblici non esaustivi, ora si cercano imprese che possano sentirsi in sintonia con un’iniziativa che pone Don Bosco al primo posto in città per l’attenzione verso i giovani.

«Chiunque può aiutarci, anche solo fornendoci nominativi. Siamo disposti a spiegare, a far comprendere la nostra mission». Perché anche la Diocesi è sulla stessa barca e più di tanto non può contribuire: «I fondi scarseggiano, i costi lievitano».

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Investi nel futuro

scopri le aste immobiliari