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Strategie di crescita liberi professionisti e PMI nel mercato globale


Il 23 maggio, nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento, Confprofessioni ha organizzato un incontro dedicato allo sviluppo di liberi professionisti e PMI nel contesto europeo e mondiale. Internazionalizzazione e digitalizzazione: leve di crescita.

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di Miriam Minopoli, Confprofessioni

Lo scorso 23 maggio, nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento, Confprofessioni ha organizzato un incontro dedicato alle strategie di crescita per i liberi professionisti e le PMI nel contesto europeo e mondiale. Al centro del dibattito, l’importanza dell’internazionalizzazione e della digitalizzazione degli studi professionali e delle piccole e medie imprese, insieme all’analisi dei dati sulle libere professioni in Italia e alle politiche europee mirate a favorire lo sviluppo del settore.

All’evento hanno partecipato Marco Natali, presidente di Confprofessioni; Barbara Lorenzi, presidente di Confprofessioni Trentino; i deputati Sara Ferrari, Marta Schifone e Andrea De Bertoldi; Claudia Eccher, membro del Consiglio Superiore della Magistratura; e il commercialista Luca Iannettone.

PMI e libere professioni: il motore dell’economia italiana

Secondo Natali, il settore libero professionale rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia nazionale, con 1,5 milioni di professionisti che generano un indotto di 6 milioni di lavoratori e contribuiscono per il 13% al PIL. Le Pmi costituiscono oltre il 90% del tessuto imprenditoriale e i professionisti rivestono un ruolo chiave nel sistema fiscale e sociale italiano, diffondendo competenze qualificate e supportando le imprese nei servizi tecnici, giuridici e contabili.

Digitalizzazione: tra opportunità e sfide

L’adozione di tecnologie avanzate è essenziale per l’innovazione, ma molte micro-imprese e studi professionali incontrano difficoltà negli investimenti, anche a causa della carenza di competenze digitali. L’Unione Europea, con iniziative come Digital Europe e il Pnrr italiano, sta cercando di colmare questa lacuna, ma Natali ha sottolineato la necessità di un maggiore coordinamento tra istituzioni, ordini professionali e associazioni per garantire un ecosistema digitale realmente accessibile.

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Internazionalizzazione: una sfida per il futuro

La globalizzazione offre nuove opportunità, ma persistono ostacoli legati al riconoscimento delle qualifiche nei vari Paesi europei e alla mobilità professionale. Per competere a livello internazionale, secondo Natali, è fondamentale sviluppare competenze linguistiche, conoscenza dei mercati e solide reti di supporto, oltre a incentivi mirati che facilitino l’ingresso dei professionisti italiani all’estero.

Politiche UE e PNRR: strumenti per la crescita

L’UE ha messo a disposizione programmi come Cosme, Horizon Europe e Digital Europe, mentre a livello nazionale il Pnrr, i fondi Bei e le politiche per l’innovazione puntano a sostenere la digitalizzazione e l’espansione internazionale delle Pmi. Tuttavia, Natali ha lanciato un monito: «La vera sfida è semplificare l’accesso a queste misure, ridurre la frammentazione normativa e coinvolgere maggiormente gli attori del territorio per un impatto concreto».

 Verso un sistema integrato di crescita

«Gli ordini professionali, le associazioni e le istituzioni devono trasformarsi in veri hub di innovazione e internazionalizzazione, favorendo una cultura imprenditoriale più solida tra i professionisti», ha dichiarato Natali. «Solo una strategia integrata potrà valorizzare pienamente il potenziale competitivo delle professioni italiane ed europee nel mercato globale».

Le tre criticità che ostacolano l’aggregazione

Secondo Barbara Lorenzi, presidente di Confprofessioni Trentino, la chiave per affrontare le sfide del settore è la creazione di aggregazioni professionali, comprese società di capitali e multidisciplinari. Tuttavia, esistono tre ostacoli principali:

  • Fiscale: Mancano incentivi all’aggregazione, anzi, la normativa attuale prevede disincentivi, come la perdita del regime forfettario per i professionisti soci di una società.
  • Previdenziale: Le casse previdenziali adottano regolamenti disomogenei sulla contribuzione, creando confusione e disparità.
  • Culturale: La scarsa formazione imprenditoriale tra i professionisti ostacola la creazione di società e aggregazioni. Il recente rapporto Censis sull’avvocatura (aprile 2025) evidenzia che molte resistenze derivano dall’incertezza nella divisione dei proventi, dalla scarsa conoscenza degli investimenti necessari e dalla difficoltà nel gestire numeri e strategie economiche.

Secondo la presidente di Confprofessioni Trentino, la crescita del settore professionale passa attraverso innovazione, formazione e incentivi mirati, affinché i professionisti possano competere efficacemente sia a livello nazionale che internazionale.

Conclusione

L’incontro ha evidenziato la necessità di una strategia integrata per rafforzare la competitività dei liberi professionisti e delle PMI, sfruttando la digitalizzazione e l’internazionalizzazione come leve di crescita nel mercato europeo e globale.

 

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