Clima rovente nelle ultime due sedute del Consiglio Comunale di Trapani, tenutesi il 26 e 27 maggio, tra accuse sull’incuria dei beni pubblici e manovre politiche che hanno fatto emergere profonde tensioni interne all’assise. Il tutto sullo sfondo di delibere finanziariamente pesanti e di uno scenario politico in cui si vocifera di un possibile rimpasto in giunta.
Nella seduta del 26 maggio, la polemica ha investito la gestione della Villa Margherita, teatro del recente Trapani Comix. A innescare lo scontro è stata l’interrogazione presentata dalla consigliera Grazia Spada (Fratelli d’Italia), che ha denunciato lo stato “indecoroso” dei bagni pubblici e della vasca. Immagini postate sui social hanno documentato giochi rotti, rifiuti, voliere in stato di abbandono e servizi igienici in condizioni igieniche inaccettabili.
L’assessore Emanuele Barbara ha respinto le accuse, affermando che metà dei servizi risultavano funzionanti alla verifica del 24 maggio e che l’accessibilità di quelli inagibili è dipesa da un errore materiale. Tuttavia, è emerso che un ritardo nella denuncia degli impiegati comunali sulle condizioni dei servizi, oggetto in passato di danneggiamenti, avrebbe bloccato per un anno e mezzo il risarcimento da parte dell’assicurazione.
All’ordine del giorno del 27 maggio, invece, l’approvazione di due delibere: la prima, che vedeva la variazione di destinazione d’uso dell’area ex Sau, vicino piazza Martiri d’Ungheria, per la realizzazione di un parcheggio multipiano (costo circa 5 milioni di euro); la seconda, votazione per il progetto di trasformazione dell’ex Centro comunale di raccolta dei rifiuti del lungomare Dante Algeri in parco urbano, con i finanziamenti PINQUA (30milioni di euro).
Due delibere progettuali importanti e finanziariamente impegnative. Ed è qui che è scattata la richiesta dell’opposizione di invertire i punti all’odg e trattare l’aumento della Tari in via prioritaria, provvedimento che va ad incidere sul riequilibrio dei fondi di bilancio. Approvazione aumento Tari – per cui il governo ha predisposto una deroga al 30 giugno – che interessa enormemente le tasche dei cittadini, ma che ieri ha assunto il sapore della “tattica”.
Infatti, “l’urgenza della trattazione pare non avesse avuto lo stesso carattere a fine aprile, quando non si sapeva ancora se ci sarebbe stata una proroga nei termini, e l’opposizione lasciava l’aula”, ha ricordato il consigliere Braschi. Perché la Tari “è qualcosa che può tenere in bilico gli equilibri di maggioranza, in attesa di un rimpasto di giunta”, ha dichiarato il consigliere Tore Fileccia, in pratica svelando la strategia di tentare, qualora si fosse aperta la trattazione, di spaccare la maggioranza.
Strategia che si mostra, forse maldestramente, nelle continue allusioni – anche da parte della Presidenza, poco super partes in questo caso – ad Enzo Guaiana che presto non sarebbe stato più assessore e sarebbe tornato a fare il consigliere (ndr. Per fare posto a Giulia Passalacqua).
L’opposizione prende tempo, chiede ed ottiene interventi per dichiarazioni di voto di cinque minuti, ottenuti per silenzio della norma nel regolamento, fa dichiarazioni pesanti: “Mi preoccupa vedere cittadini del rione Cappuccinelli che assistono a riunioni, interloquiscono coi tecnici, si fanno ammaliare dai politici”, ha dichiarato Fileccia.
La polemica, che ormai è postura di questo Consiglio in toto e qualsiasi sia l’argomento discusso, è fiume in piena, rispetta l’esigenza di tornare sul punto aria condizionata al Pala Daidone, sembra rispettare un copione condiviso. Ma, alla verifica dei numeri, deve placarsi perché, almeno per il momento, la maggioranza resta compatta. Forse in attesa della verifica o dei rimpasti ma, al momento, porta a casa le delibere.
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