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Meloni in Uzbekistan, siglati accordi per 3 miliardi di investimenti


I leader di Roma e Tashkent: “Una giornata storica”

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“L’Uzbekistan è un partner molto, molto importante. Le nostre sono relazioni solide, eccellenti già da molto tempo. Samarcanda è crocevia dei rapporti tra Europa e Asia”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in occasione dell’incontro con il presidente uzbeko Shavkat Mirziyoyev nell’ambito della missione in Asia centrale. “Già dal 2023 abbiamo cercato di portare le relazioni tra i due Paesi ad un altro livello con il partenariato strategico, che ora tentiamo di rafforzare”, ha aggiunto la premier dopo il bilaterale con Mirziyoyev. Roma e Tashkent hanno sancito accordi che vedono oltre 3 miliardi di investimenti complessivi: una giornata “storica”, dicono entrambi i leader.

Un’alleanza sui settori chiave

Al Centro Congressi di Samarcanda si sono tenuti i colloqui ufficiali tra Italia e Uzbekistan. La dichiarazione congiunta prevede un dialogo strategico e una commissione economica mista, e sancisce la volontà di Roma e Tashkent di rafforzare il partenariato rafforzando la cooperazione bilaterale in una serie di settori chiave. “Le materie su cui cooperare sono moltissime, e sono molto contenta del fatto che siamo stati molto concreti nella volontà di mettere in campo su tutte le materie prioritarie un lavoro, che a partire da oggi, si farà sempre più concreto e cadenzato”, ha sottolineato Meloni. Gli accordi riguardano settori come l’energia, l’industria, la tutela ambientale, la gestione delle risorse idriche, la sicurezza e la difesa, ma anche il governo dei flussi migratori, il sostegno alle piccole e medie imprese, la connettività e infrastrutture di trasporto, l’approvvigionamento di materie prime critiche, l’agricoltura sostenibile, ma anche l’istruzione superiore, la cultura, la ricerca e l’innovazione, a partire dai “progetti che già sono in essere con il Politecnico di Torino e l’Università di Pisa”, in cui potranno essere coinvolte “altre università”. Una cooperazione insomma “a 360 gradi”, ha sottolineato la premier, che ha ribadito la “disponibilità delle aziende italiane a continuare a investire in questa nazione”.

“Italia stabile, eleviamo i rapporti”

“Sono molto contenta di avere onorato l’impegno preso con lei a venire in Uzbekistan per la prima visita nella regione dell’Asia Centrale”, ha detto la premier italiana al presidente Mirziyoyev. “Credo che la capacità che lei sta dimostrando di proiettare questa nazione nel futuro, consapevole di quanto sia importante difendere l’identità di questo popolo, sia alla base dei risultati che l’Uzbekistan sta ottenendo”, ha aggiunto Meloni.  Soddisfatto il presidente uzbeko: “Lei è al governo da più di due anni. Gli esperti fanno notare che c’è stabilità, che sta crescendo la posizione internazionale dell’Italia: voglio congratularmi con lei e auguro successo all’Italia che è attore chiave dei formati G7 e G20”. E poi: “La ringrazio nuovamente per aver accettato il mio invito a visitare il nostro Paese. La sua visita è iniziata da Samarcanda, una città antica con una storia ricchissima. Noi consideriamo questa sua decisione come un segno di particolare attenzione ai rapporti strategici tra Uzbekistan e Italia”, ha aggiunto Mirziyoyev, chiedendo alla premier di porgere i saluti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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Sul fronte dei rapporti bilaterali, “abbiamo già discusso la creazione di una commissione intergovernativa concentrata su una politica di investimenti in campo culturale e dell’istruzione, nominando responsabili all’interno delle nostre squadre”. E infine: “Già allo stato attuale ci sono progetti in corso concordati due anni fa durante il nostro incontro storico a Roma, ma oggi portiamo i nostri rapporti a un nuovo livello di qualità”.

L’incontro con Macron per distendere i rapporti

Il prossimo martedì 3 giugno la premier riceverà a Roma il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron per un incontro di lavoro. Sul tavolo i temi europei e internazionali. Il capo di Stato francese è stato impegnato, nei giorni scorsi, in una missione in Asia, tra Vietnam e Indonesia. Il bilaterale tra i due è a fini distensivi, visto le recenti tensioni tra Roma e Parigi sui diversi approcci con l’amministrazione americana guidata da Donald Trump nonché sulle soluzioni per porre fine alla guerra in Ucraina.

La rottura sul fronte dei volenterosi

A Tirana, in Albania, poche settimane fa Meloni non aveva partecipato alla riunione della coalizione dei volenterosi, sostenendo che volessero inviare truppe sul campo in Ucraina, eventualità che non trova sponda sul fronte italiano. Macron si era dunque irritato, accusando Meloni di diffondere “false informazioni”. “Non abbiamo parlato di invio di truppe”, disse in quell’occasione il presidente francese.

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati



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