Dalla Vecchia (Federazione Meccanica, Confartigianato): “La crisi non è finita ma il confronto in regione è un segnale politico importante”
Confartigianato Imprese Veneto esprime soddisfazione per il confronto aperto al Tavolo della Moda e dell’Automotive promosso dalla Regione Veneto, dove era presente con il presidente della Federazione Meccanica, il vicentino Nerio Dalla Vecchia, che ha portato i saluti della presidente Pizzoccaro della Moda con la quale ha condiviso il percorso.
Un percorso di confronto avviato un paio di mesi fa, fatto di confronti politici e tecnici, tra tutti gli stakeholders regionali, un momento di ascolto e coordinamento necessario per affrontare la complessa congiuntura che sta colpendo due settori strategici del nostro sistema produttivo.
Il quadro emerso durante i lavori evidenzia purtroppo una ripresa rinviata almeno al 2027 per il Made in Italy, con indicatori preoccupanti su più fronti. Nel primo trimestre del 2025, la produzione manifatturiera segna un -3,1%, con l’artigianato a -2,6%. In particolare, la filiera Moda soffre più di altri Paesi UE: la produzione continua a calare, con la pelle tra i comparti più penalizzati, tanto nel 2024 quanto nei primi mesi del 2025.
La domanda interna non aiuta: i consumi delle famiglie per abbigliamento e calzature restano deboli (-2,4% nel 2024, pari a 1.632 milioni di euro in meno). Le vendite al dettaglio calano nel primo trimestre 2025 del -1,7% annuo, con picchi negativi nelle calzature (-4,4%).
Allarme anche sul fronte occupazionale: le attese di assunzione nelle imprese della moda sono in forte contrazione per il trimestre maggio-luglio 2025. Preoccupano inoltre i dati sugli investimenti, frenati dalla stretta monetaria e dal calo dei prestiti alle piccole imprese (-6,8% a fine 2024). Il rallentamento negli acquisti di macchinari e impianti ostacola il percorso della twin transition, ovvero digitalizzazione e sostenibilità.
Anche nella meccanica, l’Italia registra le flessioni più marcate con l’export in calo di 36,7 miliardi di euro tra novembre 2024 e maggio 2025. Unico segnale positivo: il ritorno al segno “più” nell’export manifatturiero e meccanico nel primo trimestre dell’anno.
Nonostante il quadro critico, Confartigianato Veneto guarda con favore alle misure attivate dalla Regione con fondi FSE, che dimostrano attenzione concreta al tessuto produttivo. Il sistema Confartigianato ha già presentato due progetti per il settore Moda: uno regionale, che coinvolge 19 aziende, e uno vicentino dedicato al distretto della concia con 18 imprese partner. Sul fronte automotive, sono in fase di costruzione iniziative in collaborazione con i centri di formazione territoriali e alcune aziende dell’autoriparazione, in considerazione della difficile mappatura della filiera nella subfornitura.
“La crisi non è finita, ma il confronto aperto oggi con la Regione è un segnale politico importante. Le nostre imprese hanno bisogno di visione, strumenti formativi mirati e una spinta concreta agli investimenti: senza, rischiamo di perdere competenze e competitività – rileva Dalla Vecchia -. Le filiere dell’automotive e della moda stanno soffrendo ma resistono, nonostante i venti di guerre commerciali preoccupino. Da parte degli imprenditori della meccanica registriamo tentativi di volgere lo sguardo verso filiere complementari o nuovi mercati. Le nostre imprese sono fenomenali in questo ma è evidente ci siano situazioni anche di forte sofferenza. La Regione ha avviato un dialogo positivo con il mondo produttivo che ci auspichiamo prosegua anche nei prossimi mesi, le turbolenze sono tutt’altro che esaurite ed è fondamentale fare squadra, consci che le carte che la Regione può giocare sono limitate. La speranza è che con la politica si possano individuare rotte sicure nel medio termine, che consentano agli imprenditori di pianificare e programmare: l’unico contesto favorevole per attivare investimenti. Nel frattempo il lavoro che stiamo facendo con imprenditori e con la nostra associazione è quello di lavorare sui collaboratori, formandoli e formandoci: ciò che non possiamo raggiungere con i nostri macchinari dobbiamo cercarlo nell’intelligenza artigiana”.
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