Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Usi e abusi del digitale: dai controlli stradali all’uso dello smartphone alla guida


Digitalizzare è una sorta di sinonimo di trasformare. Di più, l’espressione di un’autentica rivoluzione industriale, la quarta per essere precisi – non a caso definita anche come «4.0» – ma in grado di investire tutto: imprese, istituzioni, società. Come le precedenti rivoluzioni, anche la digitalizzazione si manifesta tramite un’accelerazione. Che coinvolge ogni attività, comprese quelle non imprenditoriali. Per esempio, abbiamo potuto toccare con mano, trascorrendo una giornata in autostrada con alcuni agenti della Polizia Stradale, cosa significhi poter effettuare controlli su strada tramite strumenti digitali. In questo caso, per realizzare il primo video della nostra nuova serie intitolata «Check Point», ci siamo concentrati sulla possibilità di verificare il rispetto di una serie di 25 parametri riferiti ai tempi di guida e di riposo degli autisti, facendo ricorso a un’antenna o un apposito portale in grado di dialogare da remoto con i tachigrafi digitali di ultima generazione. 

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Il beneficio, in questo caso, è double face: per i controllori c’è l’opportunità di ottimizzare l’attività, di verificare per la precisione un’ottantina di veicoli in un tempo che, con le modalità tradizionali, avrebbe consentito di controllarne uno soltanto; per i controllati, invece, il vantaggio è di poter risparmiare quei 40-45 minuti che in media dura un controllo su strada e di poterli impiegare in modo più profittevole. Vantaggio garantito, ovviamente, soltanto a chi è in regola. E questo è un bel messaggio: rispettare la legge non è soltanto un obbligo, una conseguenza indotta dal vivere collettivo, ma anche uno strumento per riuscire a lavorare meglio e più speditamente.

La digitalizzazione è un processo presente anche nei pensieri di Sabrina De Filippis, AD di Fs Logistix, nuova realtà societaria concepita all’ombra del gruppo FS, che si candida a diventare un campione nazionale della logistica a tutto campo, vale a dire dal primo all’ultimo miglio. Ma a tale scopo si muove per prima cosa alla ricerca di un partner, che la stessa AD descrive come uno «spedizioniere digitale che possa mettere in sintonia la domanda di intermodalità e quindi l’offerta congiunta sia di ferro che di gomma». Detto altrimenti, un’azienda in grado di fare ricorso a tecnologie digitali per gestire sia la logistica legata ai trasporti, sia tutte le fasi di prenotazione, tracciamento e gestione dei carichi. Evidentemente perché senza questo supporto diventa difficile competere.

Un tipo di aiuto che farebbe comodo anche al trasporto ferroviario in transito dagli interporti italiani, che nel 2024 fa registrare una flessione del 3,2%, ulteriore rispetto a quella del 16,5% subita nel 2023. Una curva negativa che ha indotto l’Unione Interporti Riuniti (UIR) a chiedere al governo un «terminal bonus», in attesa che i lavori sulla rete siano conclusi.

Una criticità che la digitalizzazione per ora non ha ancora rimosso è quella legata all’attesa al carico/scarico dei camion. I nostri calcoli la quantificano in un tempo superiore alle quattro ore e mezza. Troppo per poter far finta di nulla. Due ore, finora, venivano considerate connaturate all’attività e quindi abbuonate come franchigia, mentre quelle successive erano indennizzate ognuna con 40 euro. Adesso, grazie al decreto Infrastrutture – a cui Laura Broglio dedica il suo reel – la franchigia scende a 90 minuti e l’indennizzo sale a 100 euro per ora (o frazione). È un intervento migliorativo? Qualcuna, come Carlotta Caponi, segretario nazionale FAI, è convinta di sì. Molto più scettico, invece, è Claudio Donati, suo omologo in Assotir. 

Puntualizzazione finale: la digitalizzazione, come ogni evoluzione tecnologica, è un espediente teoricamente migliorativo. Poi, all’atto pratico, va usato nei giusti modi. E non sempre questo accade. Prova ne sia che – come emerge da un’indagine condotta da Geotab – se il 94% degli autisti è convinto che negli ultimi cinque anni sia incrementata l’incidentalità, nel 59% dei casi indica come principale causa di questa deriva la distrazione indotta dall’uso del cellulare al volante. E forse anche per questo il 77% degli interpellati è favorevole a ricorrere a nuove tecnologie per migliorare le prestazioni di guida. Insomma, pensa che sia meglio usare meno lo smartphone per usufruire di più di Adas e dintorni. Come non essere d’accordo…

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta