(Teleborsa) – “Le dispute commerciali e i conflitti in atto stanno incrinando la fiducia a livello internazionale, con effetti negativi sulle prospettive dell’economia globale”. Con un cenno franco e diretto alle tensioni che caratterizzano il commercio internazionale prendono il via le Considerazioni finali del Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, in occasione della consueta Relazione annuale.
Il Governatore ha richiamato poi il taglio delle stime del FMI, l’accresciuto rischio di una guerra commerciale prospettato e la reazione negativa dei mercati che ha portato ad un deprezzamento del dollaro e dei titoli pubblici statunitensi, “diversamente da quanto accaduto in precedenti fasi di incertezza”. “Siamo di fronte a una crisi profonda degli equilibri che hanno sorretto l’economia globale negli ultimi decenni”, ha sottolineato Panetta.
Protezionismo effetto della disillusione
“Le attuali dispute commerciali sono in parte l’esito di una crescente disillusione nei confronti della globalizzazione e dei benefici promessi dal libero scambio”, ha spiegato il Governatore, proseguendo “si è così gradualmente indebolito il consenso intorno a un assetto fondato su regole condivise, apertura dei mercati e cooperazione multilaterale”.
“L’inasprimento delle barriere doganali – ha avvertito il Governatore – potrebbe sottrarre quasi un punto percentuale alla crescita mondiale nell’arco di un biennio. Negli Stati Uniti, l’effetto stimato è circa il doppio”.
La politica protezionistica di Trump – ha evidenziato Panetta – si traduce in “una strategia che può comportare effetti difficili da prevedere e da gestire” e potrebbe spingere l’economia mondiale “su una traiettoria pericolosa”, con effetti che “rischiano di travalicare la sfera commerciale, alterando la struttura del sistema monetario internazionale, oggi incentrato sul dollaro, e limitando i movimenti dei capitali”.
Cresce il debito mondiale
“Negli ultimi quindici anni il rapporto tra debito pubblico e PIL a livello globale è aumentato sensibilmente, con un’accelerazione marcata nelle due maggiori economie mondiali”. “L’elevato livello del debito – evidenzia il Governatore – espone le economie alla volatilità dei mercati dei titoli sovrani e riduce i margini di manovra in caso di crisi”. “È necessario rafforzare il meccanismo introdotto dal G20 per agevolare la ristrutturazione del debito nei paesi poveri” e nello stesso tempo “ridurre il peso del debito sul PIL è fondamentale anche per le economie avanzate, al fine di liberare risorse da destinare allo sviluppo. Ciò richiede politiche in grado di rilanciare la crescita attraverso riforme, innovazione e istruzione”.
L’Area Euro cresce al di sotto del potenziale
“Dopo una lunga stagnazione, nel 2024 l’economia dell’area dell’euro è tornata a crescere, seppure a un ritmo inferiore al potenziale“, ricorda Panetta, aggiungendo che “è nuovamente mancato il contributo decisivo della Germania”. ul fragile scenario di ripresa si proietta l’ombra delle politiche protezionistiche. Gli esiti delle trattative commerciali sono incerti, ma le ricadute sull’economia europea saranno comunque significative”. “Un ulteriore apprezzamento dell’euro, un aumento dell’incertezza o condizioni finanziarie più restrittive potrebbero amplificare l’impatto recessivo dei dazi. Inoltre, un incremento maggiore del previsto delle esportazioni cinesi verso l’Europa potrebbe comprimere l’attività produttiva e l’inflazione”.
Timori disinflazione eccessivi, BCE ha operato bene
“I timori espressi in passato riguardo al processo di disinflazione si sono rivelati infondati. La credibilità dell’azione della Banca centrale europea ha contribuito a mantenere le aspettative ancorate all’obiettivo del 2 per cento, evitando che il fisiologico recupero delle retribuzioni reali innescasse la temuta spirale prezzi-salari”, ha notato Panetta, aggiungendo che “la disinflazione non ha comportato costi economici eccessivi ed è oggi vicina al completamento”.
“Il percorso della politica monetaria nei prossimi mesi si prospetta tutt’altro che semplice. – afferma – Le decisioni dovranno essere valutate volta per volta, sulla base dei dati disponibili e delle prospettive dell’inflazione e della crescita” e “sarà essenziale mantenere un approccio pragmatico e flessibile“.
L’UE soffre di fragilità strutturali evidenti
“L’economia europea mostra fragilità strutturali evidenti. La stagnazione della produttività e il ritardo nell’innovazione ne limitano il potenziale di crescita”, ha spiegato il Governatore, facendo cenno anche alla progressiva apertura dell’economia europea agli scambi internazionali, alla qualità della ricerca scientifica ed al problema dei costi energetici. “L’economia europea ha bisogno di interventi rapidi e strutturali. Serve un programma di riforme basato sulle proposte già disponibili a livello europeo, sostenuto da risorse adeguate e scandito da tempi certi”, sottolinea Panetta.
“La Bussola per la competitività dell’UE, va nella giusta direzione, ma non affronta il nodo cruciale del reperimento delle risorse. Secondo diverse stime, saranno necessari 800 miliardi di euro all’anno fino al 2030 per sostenere la transizione verde e digitale e rafforzare le capacità di difesa”. “Un impegno di tale portata non può gravare unicamente sui bilanci nazionali, né essere affidato solo al settore privato”, ma “serve un vero e proprio patto europeo per la produttività”.
Necessario completare mercato capitali
Per reperire le ingenti risorse necessarie – afferma Panetta – “è fondamentale mobilitare capitali privati per finanziare progetti imprenditoriali innovativi” e quindi “è urgente completare la costruzione di un mercato dei capitali europeo pienamente integrato, capace di indirizzare il risparmio verso investimenti a lungo termine e ad alto rendimento atteso, anche attraverso lo sviluppo di fondi di venture capital e private equity su scala continentale”.
“Secondo nostre stime – ha detto il Governatore – un mercato dei capitali integrato, con al centro un titolo comune europeo, ridurrebbe i costi di finanziamento per le imprese, attivando investimenti aggiuntivi per 150 miliardi di euro all’anno e innalzando, a regime, il prodotto dell’1,5 per cento. L’effetto sul PIL potrebbe risultare fino a tre volte maggiore se i nuovi investimenti fossero destinati a progetti ad alto contenuto tecnologico”.
“L’esperienza di Next Generation EU – prosegue il Governatore – dimostra che è possibile emettere debito comune per finanziare un piano ambizioso di investimenti europei, senza dover creare un’unione fiscale o istituire un Ministero delle Finanze europeo”.
Nuova vitalità per l’Italia e ruolo PNRR
“Negli ultimi cinque anni, tuttavia, nonostante le crisi pandemica ed energetica, il Paese ha mostrato segni di una ritrovata vitalità economica“, ha sottolineato il numero uno di Palazzo Koch, facendo enno alla dinamicità dlele imprese, ma rilevando che “urgente intervenire sul costo dell’energia” ed intervenire sul fronte della produttività. “Il basso livello dei salari – rileva – riflette questa debolezza”.
“L’innovazione deve essere al centro della nostra strategia economica. – afferma il Governatore – Ciò richiede un deciso rafforzamento degli investimenti in ricerca e sviluppo, per colmare il divario che ci separa da Europa e Stati Uniti”, ma “lo sforzo deve provenire in larga misura dal settore privato”. “L’azione pubblica può sostenere l’accumulazione di capitale attraverso investimenti infrastrutturali e la creazione di un contesto favorevole all’attività di impresa”.
“L’azione pubblica può sostenere l’accumulazione di capitale attraverso investimenti infrastrutturali e la creazione di un contesto favorevole all’attività di impresa”, spiega Panetta, facendo cenno al ruolo del PNRR ed alle riforme implementate negli ultimi anni. “L’azione di riforma richiede tempo e continuità – afferma – e dovrà proseguire oltre la scadenza del PNRR”.
Sul fronte della finanza pubblica, Panetta avverte che “il percorso di risanamento dei conti pubblici è però solo all’inizio. Il debito resta elevato e, nei prossimi anni, la spesa sarà sottoposta a pressioni legate all’invecchiamento della popolazione, alle transizioni verde e digitale, al rafforzamento della capacità di difesa”. “È fondamentale assicurare la continuità di questo cammino anche in caso di indebolimento del quadro macroeconomico”.
Risiko bancario positivo se crea valore
Il Governatore ha fatto cenno anche alle concentrazioni bancarie, spiegando che “rappresentano un delicato momento di discontinuità nella vita degli intermediari”. “Devono servire a rafforzarli, e a questo scopo è necessario che siano ben concepite e volte unicamente alla creazione di valore“. “Alla Vigilanza compete verificare che ogni operazione rispetti la normativa prudenziale italiana ed europea, e che gli intermediari risultanti siano solidi sul piano patrimoniale, della liquidità e del governo dei rischi. – sottolinea Panetta – Fermi questi criteri, il giudizio su ciascuna offerta spetta alle dinamiche di mercato e alle scelte degli azionisti”.
Per criptovalute serve risposta all’altezza
Non poteva mancare un cenno alle criptovalute, che Panetta definisce “strumenti altamente volatili” e non privi di rischi. “Un secondo elemento di attenzione riguarda le cosiddette stablecoins“, afferma il Governatore, aggiungendo che “in assenza di norme adeguate, la loro idoneità come mezzi di pagamento è quanto meno dubbia“. Oltre al rafforzamento dlela normativa e dei controlli ed al coordinamento a livello internazionale, spiega Panetta, “serve una risposta all’altezza della trasformazione tecnologica in atto, capace di soddisfare la domanda di strumenti digitali di pagamento sicuri, efficienti e accessibili, preservando il ruolo della moneta di banca centrale. Il progetto dell’euro digitale nasce esattamente da questa esigenza”, afferma Panetta.
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