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Dojo raccoglie 190 milioni di dollari da Vitruvian Partners: fintech britannica pronta alla conquista dell’Europa


Un’operazione strategica destinata a segnare una nuova fase di espansione per uno dei nomi emergenti più promettenti del panorama fintech europeo. Dojo, azienda specializzata in soluzioni di pagamento per l’in-person commerce, ha annunciato oggi un round di investimento da 190 milioni di dollari sottoscritto da Vitruvian Partners, società leader nel growth capital a livello globale. È il primo aumento di capitale dalla nascita dell’azienda, e sarà la leva per accelerare la crescita nei mercati chiave: Regno Unito, Irlanda, Italia e Spagna.

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Un salto di qualità per un modello già vincente

Fondata nel 2021, Dojo si è rapidamente affermata nel Regno Unito come partner di riferimento per le PMI e, più recentemente, anche per le grandi aziende. Al centro del suo successo c’è una piattaforma cloud-native di nuova generazione, costruita per garantire scalabilità, velocità e una connessione “always on”, con una capacità di elaborare fino a 9 milioni di transazioni giornaliere.

Un’infrastruttura solida, ma anche una visione chiara: reinventare i pagamenti nel commercio fisico, un settore ancora centrale nell’economia europea. In un mercato spesso dominato da player globali concentrati sull’online, Dojo si è distinta puntando su semplicità, flessibilità e un’assistenza clienti attenta alle specificità locali.

Il supporto strategico di Vitruvian Partners

L’ingresso di Vitruvian rappresenta non solo un’iniezione di capitale, ma anche un endorsement strategico. La società di investimento vanta una lunga esperienza nel mondo fintech e una solida reputazione nel supportare scaleup ad alto potenziale. Nelle parole di Stephen Byrne, Partner di Vitruvian: “Dojo ha sviluppato una tecnologia che sta rivoluzionando i pagamenti con carta, ed è in una posizione ideale per trarre vantaggio dal cambiamento in atto verso soluzioni integrate e embedded”.

La scelta di Vitruvian non è casuale. La società ha già sostenuto con successo altre realtà nei settori dei pagamenti digitali e dell’embedded finance, dimostrando una notevole capacità di portare competenze operative e visione strategica. L’investimento in Dojo è quindi parte di un disegno più ampio: sostenere imprese capaci di scalare rapidamente a livello internazionale, puntando su innovazione e solidità tecnologica.

Espansione nei mercati europei: focus su Italia, Spagna e Irlanda

Una parte significativa dei fondi sarà destinata a supportare l’espansione europea, con particolare attenzione a tre mercati: Italia, Spagna e Irlanda. Mercati in cui il commercio fisico ha ancora un peso rilevante e dove, in molti casi, l’adozione di soluzioni di pagamento moderne è ancora disomogenea.

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In questi Paesi, Dojo vede un potenziale enorme per replicare il modello che ha già funzionato nel Regno Unito: tecnologia proprietaria, onboarding semplificato, hardware all’avanguardia e un supporto locale altamente qualificato. L’obiettivo è diventare, nel giro di pochi anni, uno dei principali attori nei pagamenti con carta a livello europeo.

Una crescita impressionante: 50 milioni di carte uniche al mese

I numeri danno sostanza alle ambizioni. Ogni mese, Dojo gestisce transazioni per 50 milioni di carte uniche. Una metrica che riflette non solo la diffusione del sistema, ma anche la fiducia crescente da parte di clienti e consumatori. Dal punto di vista delle imprese, la piattaforma Dojo ha conquistato la fiducia di una base eterogenea: dai piccoli negozi di quartiere fino ai grandi brand della GDO e del retail.

Francois Callens, CFO di Dojo, spiega: “In breve tempo, la nostra tecnologia e il nostro approccio centrato sul cliente ci hanno portati a essere leader di mercato nel Regno Unito. Ora abbiamo l’opportunità di estendere il nostro modello di successo anche al resto d’Europa. E lo faremo con il supporto di un partner come Vitruvian, che condivide la nostra visione e i nostri valori”.

Un segnale forte per l’ecosistema tech britannico

Oltre all’importanza per l’azienda, l’operazione è anche un segnale positivo per l’intero ecosistema tecnologico del Regno Unito, spesso percepito come in difficoltà dopo la Brexit. La raccolta di 190 milioni di dollari da parte di un fondo globale dimostra che le startup e scaleup britanniche continuano ad attrarre capitali significativi quando sono in grado di presentare un progetto solido e una traiettoria di crescita concreta.

“Siamo orgogliosi di dimostrare che il settore tech del Regno Unito può ancora essere un magnete per gli investimenti globali,” commenta Callens. “Questo round testimonia anche il lavoro eccezionale del nostro team, il supporto dei nostri clienti e la validità della nostra proposta.”

Il ruolo di J.P. Morgan nell’operazione

L’operazione è stata curata da J.P. Morgan Securities PLC, che ha agito come unico placement agent. Una scelta che riflette l’ambizione dell’operazione e conferma il posizionamento sempre più centrale di Dojo nel panorama fintech europeo.

Prospettive future

Con un mercato in costante evoluzione e un numero crescente di consumatori che si aspettano pagamenti rapidi, sicuri e integrati, Dojo si colloca in un segmento destinato a diventare sempre più strategico. La sua piattaforma – pensata per adattarsi rapidamente a nuove tecnologie, regolamentazioni e comportamenti d’acquisto – le offre il vantaggio competitivo necessario per consolidare il ruolo di leader, non solo nel Regno Unito, ma in tutta Europa.

L’azienda non nasconde le proprie ambizioni: diventare il punto di riferimento nei pagamenti con carta per il commercio fisico, offrendo alle imprese non solo tecnologia, ma anche la tranquillità di un partner affidabile e innovativo.

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