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Investimenti sostenibili e rischi climatici: rapporto 2024 Bankitalia


Banca d’Italia ha pubblicato in data odierna il rapporto annuale 2024 sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici, contenente i risultati dell’integrazione dei criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) nella gestione degli investimenti da parte di Banca d’Italia.

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L’attenzione è posta in particolare ai rischi climatici, in linea con le raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) del FSB.

L’analisi sugli investimenti sostenibili e i rischi climatici riguarda tre portafogli:

  • finanziario
  • riserve valutarie
  • fondo pensione complementare.

Il tutto per un valore complessivo di 190,3 miliardi di euro a fine 2024: sono invece esclusi gli investimenti di politica monetaria, di competenza dell’Eurosistema; la governance degli investimenti è affidata al Direttorio, supportato dal Comitato Strategie e Rischi Finanziari.

Il Comitato Cambiamenti Climatici e Sostenibilità coordina le attività di indirizzo e promuove l’evoluzione metodologica degli investimenti sostenibili.

La strategia di Banca d’Italia si articola in tre linee guida:

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  • promuovere la trasparenza ESG presso operatori finanziari e imprese
  • contribuire alla ricerca e al dibattito sulla finanza sostenibile
  • integrare indicatori ESG nella gestione e nella misurazione dei rischi.

Nel 2024, la Banca ha collaborato con il Tavolo per la finanza sostenibile del MEF, sostenuto iniziative educative e approfondito gli effetti dei rischi climatici sull’economia e sul sistema finanziario.

Il controllo dei rischi ESG privilegia le imprese con migliori performance e impegni credibili nella transizione climatica (approccio best-in-class): tale approccio consiste nel privilegiare all’interno dei portafogli di investimento le imprese che presentano le migliori performance ambientali, sociali e di governance, anche all’interno di settori ad alta intensità emissiva.

In particolare, vengono valutati non solo i risultati già raggiunti, ma anche la credibilità e l’ambizione dei piani di transizione climatica, tenendo conto degli impegni di decarbonizzazione dichiarati, delle strategie aziendali a lungo termine e della qualità della governance ambientale: l’obiettivo è ridurre l’esposizione ai rischi di transizione e favorire comportamenti virtuosi nel sistema economico.

Per mitigare il rischio di transizione, la selezione dei titoli considera quindi emissioni storiche e piani di decarbonizzazione.

Nel 2024 sono stati introdotti nuovi indicatori: emissioni Scope 3, quota di obbligazioni sostenibili ed esposizione ai settori ad alto impatto ambientale.

Dal 2020 al 2024 si è registrata una marcata riduzione dell’intensità carbonica dei portafogli, in particolare per le azioni (-59%) e le obbligazioni societarie (-58%).

Pur riconoscendo i progressi, Banca d’Italia non ha fissato obiettivi quantitativi di riduzione a breve o medio termine: ritiene prioritario comprendere gli effetti sistemici delle scelte di portafoglio e promuovere un cambiamento strutturale attraverso investimenti responsabili e la diffusione della trasparenza.



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