Pieno sostegno alle associazioni dei commercianti. Proporremo la proroga della moratoria sulla grande distribuzione e misure a favore del commercio e delle imprese produttive»
Il Partito Democratico abruzzese conferma con determinazione la propria contrarietà alla proposta, attualmente in discussione in Consiglio regionale, che consentirebbe la trasformazione dei capannoni industriali dismessi in centri commerciali, una misura che rischia di aggravare ulteriormente la già drammatica crisi del commercio di prossimità che interessa la nostra regione. La posizione è stata ribadita dai consiglieri regionali Antonio Blasioli, Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Di Marco, Sandro Mariani e Pierpaolo Pietrucci, nonché dal segretario regionale Daniele Marinelli, che annunciano il sostegno alle associazioni di categoria.
«A seguito delle nostre insistenti richieste, nella seduta della commissione di ieri è stato finalmente possibile audire le associazioni di categoria del commercio, che attendevano da tempo di poter esternare ufficialmente le loro opinioni su una questione così delicata», spiegano i rappresentanti del PD. «Le loro valutazioni sono state chiare e inequivocabili: questa proposta rappresenta un grave pericolo per l’intero sistema commerciale abruzzese. Per queste ragioni, nel prossimo Consiglio regionale, previsto per l’11 giugno, sosterremo con forza le posizioni espresse da Confesercenti e dalle altre organizzazioni rappresentative del settore, che hanno ribadito loro contrarietà a un’operazione ritenuta inutile sul piano economico e dannosa per il tessuto commerciale regionale». A riguardo non è stato invece ancora possibile conoscere l’opinione dell’Assessore al commercio Magnacca. Nella misura vengono previste norme che impattano sul Testo unico del commercio ma lei è risutata sempre assente in questo dibattito.
«Intanto, i dati presentati durante l’audizione – proseguono gli esponenti del Pd – delineano un quadro allarmante. Nel quinquennio 2019-2024 la regione ha registrato la scomparsa di 3.092 imprese commerciali, pari a un calo dell’11,2%, un dato significativamente peggiore rispetto alla media nazionale (-10,1%). La flessione ha interessato particolarmente le donne imprenditrici (-13,05%) e gli imprenditori italiani (-11,3%), ma ha coinvolto anche quelli stranieri (-10,6%). Il 2024 ha rappresentato un anno particolarmente critico: si sono registrate soltanto 488 aperture di nuove imprese commerciali a fronte di ben 1.155 chiusure. Un rapporto drammatico che testimonia un netto avanzamento del processo di desertificazione commerciale. La crisi delle attività di prossimità in Abruzzo è fra le più acute d’Italia. Tra spopolamento, invecchiamento demografico e desertificazione commerciale, stiamo assistendo a un fenomeno che rischia di compromettere irreversibilmente la vitalità dei nostri territori».
«La proposta di trasformare le aree industriali in centri commerciali di media distruzione non è nuova. Il centrodestra ripropone ormai a cadenza regolare questa iniziativa legislativa, questa volta inserendola nella cosiddetta legge “Salva casa”. Il contenuto è pressoché identico alle versioni precedenti: viene consentita la realizzazione di strutture di media superficie di vendita in deroga alle previsioni della Legge Regionale 23/2018 (Testo Unico sul Commercio). Nello specifico la legge renderebbe possibili le autorizzazioni per “medie strutture di vendita” nelle aree industriali: I centri commerciali potrebbero sorgere accanto a stabilimenti industriali, depositi e in aree caratterizzate da forte transito di mezzi pesanti. Queste strutture andrebbero a impattare su tessuti e zone già sature dal punto di vista commerciale», spiegano dal PD. «Molte delle aree interessate si trovano inoltre nelle primissime periferie urbane, e dunque la norma finirebbe per aggravare ulteriormente la crisi delle attività presenti nei centri urbani. Oltre agli effetti negativi sul commercio, la proposta rischia di incentivare anche la graduale desertificazione industriale della regione, sottraendo, di fatto, aree destinate alle imprese produttive. Anche in questo ambito, secondo i dati di Unioncamere, l’Abruzzo è risultato nell’ultimo anno maglia nera italiana per quanto riguarda il saldo tra aperture e chiusure di aziende. Per queste ragioni riteniamo la proposta miope e dannosa, in quanto si correrebbe il rischio di perdere definitivamente aree strategiche per lo sviluppo industriale, in una regione che già soffre per la mancanza di investimenti produttivi”.
“Un’altra questione delicata riguarda la scadenza, fissata per il 31 dicembre 2025, della moratoria per il rilascio delle licenze per le grandi strutture di vendita. Questa misura, qualora non dovesse essere prorogata, consentirebbe il rilascio di nuovi permessi, con il rischio, nel caso in cui la legge dovesse essere approvata, che potrebbero essere proprio le aree industriali ad accogliere le nuove mega strutture commerciali. Occorre fermare immediatamente questo tentativo di trasformare le aree industriali in parchi commerciali», concludono gli esponenti del Pd. «L’Abruzzo non ha bisogno di operazioni che favoriscano la fuoriuscita dal mercato di migliaia di micro, piccole e medie imprese del commercio, in Consiglio regionale avanzeremo formalmente la proposta di ritiro immediato della norma e la proroga della moratoria sulla grande distribuzione organizzata, in scadenza a fine 2025».
Pescara, 30 maggio 2025
Il Vicepresidente del Consiglio Regionale
Antonio Blasioli
I Consiglieri Regionali Pd
Silvio Paolucci
Dino Pepe
Antonio Di Marco
Sandro Mariani
Pierpaolo Pietrucci
Il Segretario regionale del Partito Democratico
Daniele Marinelli
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