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Un nuovo quadro normativo per riconoscere i consorzi turistici | Regione Piemonte | Piemonteinforma


Approvato dalla Giunta regionale il nuovo quadro normativo per il riconoscimento ufficiale dei consorzi di operatori turistici e delle società consortili di rilevante interesse.

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Le direttrici principali del provvedimento, che si inserisce nell’ambito della legge regionale n.14/2016, recentemente modificata con la n.3/2023, sono l’aiuto all’evoluzione dei sistemi turistici locali attraverso criteri più stringenti ma allo stesso anche strumenti più inclusivi. Si vuole così sostenere la creazione di una rete di soggetti solidi, professionalizzati e radicati nei territori, in grado di progettare, promuovere e commercializzare in modo efficace il prodotto turistico piemontese. Sarà così possibile rafforzare un sistema oggi frammentato e in parte disomogeneo, valorizzare le competenze locali, promuovere una cultura della cooperazione tra imprese e territori, favorire l’aggregazione tra imprese, qualificare l’offerta in chiave integrata e sostenibile. Si potrà così compiere un passo importante verso una maggiore qualità dell’accoglienza, della promozione e dell’identità turistica del Piemonte, all’interno di un disegno condiviso e sostenibile.

Per l’assessore al Turismo Marina Chiarelli «questa delibera rappresenta un punto di svolta nel rapporto tra Regione e sistema turistico locale. Abbiamo lavorato a lungo con i consorzi, raccogliendo osservazioni, esigenze e proposte, per costruire insieme un impianto normativo più chiaro, concreto ed efficace. I nuovi criteri per il riconoscimento dei consorzi di rilevanza regionale non sono solo un aggiornamento tecnico, ma il segnale di un cambio di passo: maggior rappresentatività, maggior premialità per le capacità progettuali, una struttura operativa stabile e una maggior presenza sui rispettivi territori. È una scelta che guarda al futuro e che punta a rafforzare l’identità e la competitività del Piemonte turistico. I consorzi non sono semplici soggetti attuatori, ma veri interlocutori della Regione e protagonisti della filiera del turismo. Solo attraverso una collaborazione sempre più strutturata tra pubblico e privato possiamo qualificare ancora di più l’offerta turistica e costruire un modello di sviluppo duraturo e inclusivo».

Come ottenere il riconoscimento regionale

I consorzi dovranno essere costituiti da almeno quattro anni, avere sede e operatività all’interno di un ambito turisticamente rilevante e contare su un numero minimo di imprese turistiche associate (50 per i consorzi in pianura, 30 per quelli montani) e una disponibilità adeguata di posti letto. Saranno inoltre richieste una sede operativa funzionante, almeno un dipendente assunto a tempo, la partecipazione a eventi fieristici e la presentazione di progetti di promozione turistica.

Viene introdotto un percorso di accompagnamento al riconoscimento per i consorzi emergenti che, pur non avendo ancora tutti i requisiti, operano già sul territorio e mostrano potenziale di crescita. Attraverso la co-progettazione con consorzi riconosciuti e la partecipazione ai bandi previsti dall’art. 21 della l.r. n.14/2016, questi soggetti potranno beneficiare di un supporto tecnico ed economico per strutturarsi ed evolvere fino al pieno riconoscimento. Le società consortili, costituite da almeno due consorzi, potranno operare su aree omogenee e più ampie, rappresentando una forma di coordinamento sovra-locale. Anche per queste sono previsti criteri specifici, legati all’organizzazione interna, all’anzianità, alla capacità progettuale e alla copertura territoriale.

La valutazione delle candidature sarà basata su un sistema di punteggio che premia la coerenza territoriale, l’esperienza, l’operatività continuativa e il coinvolgimento di realtà meno strutturate, al fine di rendere omogenea e capillare la presenza dei consorzi nei diversi ambiti turistici del Piemonte.

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