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Meloni conclude il viaggio in Kazakhstan e Uzbekistan con accordi economici per sette miliardi di euro


Si è concluso con accordi economici dal valore economico di oltre 7 miliardi di euro e con il primo vertice nel formato Italia-Asia centrale, da replicare tra due anni in Kirghizistan, il viaggio della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una regione cui Roma guarda con sempre più attenzione per favorire i propri commerci e per aprire nuove opportunità d’investimento alle proprie imprese. Oggi, nella tappa conclusiva del suo tour nella regione, il capo del governo italiano ha partecipato al Forum internazionale di Astana, ha avuto colloqui in formato ristretto e allargato con il presidente kazakho Kassym-Jomart Tokayev e, infine, ha preso parte a un vertice che potrebbe consolidare il ruolo di Roma quale ponte tra l’Europa e l’Asia centrale. Non è un caso che l’appuntamento segua il summit dello scorso aprile a Samarcanda tra i vertici dell’Ue e i leader della regione centrasiatica, dove oggi la perdita d’influenza della Russia, distratta dalla guerra in Ucraina, apre margini di manovra politica e inedite opportunità per gli affari.

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Al vertice, oltre a Meloni e Tokayev, hanno preso parte Sadyr Japarov del Kirghizistan, Emomali Rahmon del Tagikistan, Serdar Berdimuhamedov del Turkmenistan e Shavkat Mirziyoyev dell’Uzbekistan. Tutti leader con cui la presidente del Consiglio ha avuto colloqui a margine, focalizzati soprattutto sulla cooperazione economica. Durante i lavori è stata diffusa una dichiarazione congiunta nella quale i partecipanti affermano l’impegno a rivedersi nello stesso formato nel 2027 in Kirghizistan. Sul piano economico, i leader hanno accolto con favore la crescita dei legami commerciali tra Asia centrale e Italia, impegnandosi a potenziare cooperazione commerciale, investimenti e sviluppo delle piccole e medie imprese (Pmi). Hanno concordato misure per migliorare la cooperazione nel campo delle risorse naturali, del clima, dell’energia rinnovabile (solare, eolico, idroelettrico), delle materie prime critiche, dell’agricoltura, della connettività e delle infrastrutture, in linea con la strategia Global Gateway dell’Ue. Sono state affrontate questioni ambientali come la crisi del Mar d’Aral, lo scioglimento dei ghiacciai e la sostenibilità delle zone montuose, la promozione di tecnologie efficienti per la gestione idrica. Nel settore energetico, è stata sottolineata la necessità di un quadro giuridico per attrarre investimenti in energie rinnovabili, valorizzando l’esperienza italiana in innovazione tecnologica.





I leader di Italia e Asia centrale hanno riconosciuto il potenziale della regione nel campo delle energie rinnovabili e della produzione di idrogeno, sostenendo lo sviluppo della Rotta di trasporto internazionale transcaspica (Titr) come corridoio multimodale tra Asia centrale ed Europa. Hanno invitato aziende italiane del settore ferroviario e logistico a partecipare a progetti di trasporto e infrastrutture. Per affrontare le sfide climatiche e digitali, hanno concordato di promuovere partenariati per l’estrazione e lavorazione di materie prime essenziali, creando catene del valore nei Paesi produttori. Hanno riconosciuto l’importanza di considerare l’impatto economico, ambientale e urbano dei progetti infrastrutturali per garantire crescita sostenibile e migliorare la qualità della vita. Ancora, i partecipanti hanno deciso di avviare attività congiunte per la condivisione delle conoscenze nei settori di energia, acqua, agricoltura sostenibile, salute e connettività, accogliendo la creazione di una rete di condivisione tra i sei Paesi. È stata proposta una tavola rotonda sulla cooperazione idrica nel 2026 e una sull’energia sostenibile nel 2027, nel formato “Asia centrale+Italia”. Roma contribuirà con programmi tecnologici per l’innovazione. La dichiarazione sottolinea l’importanza di ampliare gli scambi accademici, scientifici, di ricerca, innovazione e turismo, promuovendo legami umanitari e scambi giovanili. I leader hanno espresso interesse per la cooperazione nella migrazione e nell’istruzione tecnica e professionale. Il prossimo vertice “Asia centrale-Italia” si terrà in Kirghizistan nel 2027, mentre la quarta Conferenza dei ministri degli Esteri è prevista in Italia nella primavera 2026.

Tokayev, nel suo intervento, ha posto l’accento proprio sulle opportunità offerte dalla Rotta di trasporto internazionale transcaspica, il cosiddetto Corridoio di mezzo. Il Kazakhstan, ha detto, intende raddoppiare in tre anni il volume delle merci trasportate attraverso la rotta. La sua visione prevede una vasta rete di trasporto, la più affidabile tra Asia ed Europa, che si estenda dal Mar Caspio all’Africa. “Il Kazakhstan – ha detto – sta adottando misure sistematiche per modernizzare e sistematizzare i suoi porti sul Mar Caspio, costruendo terminal merci e co-producendo navi da trasporto. Ciò aumenterà l’attrattiva della rotta transcaspica, soprattutto considerando che l’80 percento del traffico merci via terra tra Cina ed Europa passa attraverso il nostro territorio”, ha ricordato Tokayev, invitando i partner italiani a partecipare attivamente a questo processo.

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“Contiamo sul sostegno attivo dell’Italia per collegare il Corridoio di mezzo alla rete di trasporto europea e alla strategia Ue denominata Global Gateway. Tokayev ha anche proposto l’apertura di sedi commerciali e centri logistici per dare “impulso significativo” all’espansione degli scambi commerciali, anche attraverso la creazione di una Camera di commercio italiana ad Almaty. Il leader kazakho ha detto di voler vedere una cooperazione più intensa tra gli imprenditori dei Paesi della regione e l’Italia, e ha proposto il lancio di una piattaforma di dialogo “B5+Italia”. “Il primo incontro in questo formato potrebbe tenersi in Kazakhstan”, ha affermato il presidente. “Credo che le iniziative da me proposte dimostrino che il rafforzamento dell’amicizia e l’espansione della cooperazione tra i nostri Paesi siano un processo inevitabile. Sono fiducioso che tutte le proposte avanzate oggi costituiranno la base per i nostri passi congiunti in questa direzione”, ha affermato Tokayev. Il presidente del Kazakhstan si è detto pronto a collaborare con l’Italia anche nell’esplorazione delle terre rare. “Il Kazakhstan ha presentato un’iniziativa per la creazione di un centro di ricerca regionale che accumulerà tutte le informazioni rilevanti sui giacimenti di terre rare in Asia centrale. Siamo pronti a offrire alle aziende italiane condizioni favorevoli per l’esplorazione geologica e la produzione congiunta di terre rare e minerali”, ha detto Tokayev citato da “Kazinform”, precisando che la collaborazione prevede l’opportunità di investimenti e tecnologie in cambio di materie prime strategiche.

“Riconosciamo l’importanza della regione e della nostra cooperazione strategica, che è già ampia, ma che possiamo migliorare su alcuni temi affrontati” come nel settore delle “materie prime critiche” e “non solo energia, gas e infrastrutture”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in apertura dell’incontro con la delegazione del Kazakhstan rivolgendosi a Tokayev. La premier ha ricordato “l’importanza di questa nazione e della regione che è crocevia di storia dei continenti tra Est e Ovest”. “In un periodo in cui sembra che le persone non siano più in grado di dialogare, credo che chi è capace di farlo, di comprendere gli altri e di aiutare gli altri a incontrarsi, possa essere davvero utile, ed è utile per tutti noi. Siamo pronti a offrire il nostro aiuto”, ha aggiunto. Proprio con nei rapporti con il Kazakhstan l’Italia sembra aver fatto i passi avanti più significativi. Da una parte vi è l’intesa tra i due leader: Tokayev, nel suo intervento al vertice, ha definito Meloni “una figura politica straordinaria, forse la più eminente nel panorama attuale”. La premier italiana, da parte sua, aveva definito in precedenza il presidente kazakho un “leader pragmatico”. Dall’altra parte vi sono le crescenti relazioni commerciali, arricchite dalla visita di Meloni. Al termine del colloquio bilaterale all’Akorda, sede della presidenza kazakha, sono stati firmati otto accordi economici dal valore complessivo di circa 4 miliardi di euro e una dichiarazione congiunta. I progetti sottoscritti spaziano tra i settori dell’energia (con attenzione specifica alle rinnovabili), dell’industria meccanica, della gestione delle risorse idriche, dell’agroindustria e delle materie prime critiche.

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Nella lista figurano un accordo tra i due governi in tema di migrazioni sulla riammissione di persone e una dichiarazione congiunta in materia di minerali critici e materie prime rare tra il ministero dell’Industria e dello Sviluppo delle infrastrutture kazakho e i ministeri delle Imprese e del Made in Italy e dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dell’Italia. Ancora, ad Astana è stato firmato un protocollo d’intesa tra il fondo sovrano kazakho Samruk-Kazyna e l’italiana Maire per sviluppare infrastrutture energetiche innovative nel Paese centrasiatico sfruttando il portafoglio tecnologico di Nextchem, e uno tra lo stesso fondo e Ansaldo energia per la realizzazione di turbine a gas in Kazakhstan. È stato poi varato un programma di cooperazione per la promozione di soluzioni pratiche in materia di gestione di risorse idriche attraverso lo scambio di esperienze e pratiche tra il ministero delle Risorse idriche e dell’Irrigazione di Astana e l’Oice, l’associazione di categoria, aderente a Confindustria, che rappresenta le organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica. La Banca di sviluppo del Kazakhstan ha firmato una dichiarazione congiunta con Cassa depositi e prestiti (Cdp) e Sace. Quest’ultima ha invece siglato un protocollo d’intesa con Samruk-Energo, società statale kazakha sussidiaria del fondo Samruk-Kazyna che si occupa di generazione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Infine, è stato firmato un accordo di cooperazione tra l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice) e Kazakh Invest. Quest’ultimo mira a creare un quadro stabile di collaborazione tra le due agenzie per favorire partnership, progetti congiunti e nuove opportunità commerciali per le imprese italiane e kazake. Tra le azioni previste: sostegno agli operatori economici, promozione di incontri tra aziende, accesso a dati strategici, diffusione di informazioni su incentivi pubblici e identificazione di aree adatte agli investimenti.

Accordi che fanno seguito a quelli da 180 milioni di euro complessivi siglati durante il forum economico Italia-Kazakhstan che aveva preceduto la visita di Meloni lo scorso 28 aprile, e a quelli firmati a Samarcanda, in Uzbekistan, prima tappa del viaggio in Asia centrale della presidenza del Consiglio. In questo caso, le intese raggiunte hanno un valore superiore ai 3 miliardi di euro e spaziano dalle materie prime critiche alla tecnologia, dall’industria all’agricoltura, fino alla formazione universitaria e alla gestione dei flussi migratori. Ricevuta dal presidente Mirziyoyev, Meloni ha parlato di una relazione “solida, eccellente già da molto tempo”, ricordando l’instaurazione del partenariato strategico a partire dal luglio del 2023. Questa mattina, intervenendo al Forum internazionale di Astana, la titolare di Palazzo Chigi è tornata sul rinnovato interesse italiano per la regione. “La realtà ci dice che questa area è da sempre un crocevia tra Occidente e Oriente, e occupa un ruolo strategico nello scenario globale. Inoltre, in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, l’Asia centrale è sempre stata un ponte. Credo, quindi, che non ci sia luogo migliore di questo per riflettere sulle connessioni che ci uniscono e su quelle che possiamo costruire, senza paura di superare gli schemi ai quali siamo stati abituati”, ha detto Meloni.

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