San Marino sta vivendo una crisi demografica che non possiamo più ignorare: nel 2024 sono nati soltanto 144 bambini, meno della metà rispetto a dieci anni fa. Dietro a questo dato ci sono spesso giovani coppie che per ragioni socio-culturali non desiderano avere un figlio perché considerato un “peso” oppure che, pur desiderando un figlio, si trovano schiacciate dai costi di una vita sempre più gravosa. Inflazione, salari erosi (fino al 19% nei settori più colpiti) e affitti alle stelle rendono la scelta di diventare genitori un grande rischio economico. Per DOMANI – Motus Liberi, natalità e supporto sociale sono due facce della stessa medaglia: non esisterà ripresa demografica senza un solido sostegno alle famiglie, nessun rilancio dell’economia potrà prescindere da genitori che si sentano sicuri di poter guardare al futuro. La nostra Repubblica ha bisogno di un vero Piano di Rinascita per la Famiglia costruito su varie linee di intervento: per questo chiediamo scelte concrete e rapide, non enunciazioni vaghe. Innanzitutto, è ora di trasformare la maternità da “problema” che congela la carriera in un diritto che valorizza il futuro. Ogni settimana di congedo per nascita dovrebbe maturare anzianità come un normale permesso di congedo, per non vanificare anni di impegno professionale. Solo così le donne non saranno costrette a scegliere tra famiglia e carriera lavorativa. Allo stesso tempo, ogni genitore merita un aiuto economico reale. Per questo proponiamo un assegno familiare mensile che cresca con il numero di figli, ma calibrato sul reddito: non più un sussidio uguale per tutti, bensì un sostegno più robusto alle famiglie che ne hanno più bisogno, usando l’attuale ICEE per distribuire le risorse in modo funzionale. Vogliamo inoltre recuperare il quoziente familiare – l’idea di conteggiare il carico dei figli nella base imponibile – così che una madre di tre bambini non paghi le stesse tasse di una lavoratrice single. Sappiamo che la risoluzione completa della crisi demografica è un percorso lungo, ma incentivare la natalità è anche un modo per tamponare il disastro annunciato dei fondi previdenziali: più lavoratori e contribuenti significano un futuro più sicuro per le pensioni di tutti. Sul fronte dell’organizzazione domestica, vogliamo che lo Stato premi le famiglie che scelgono il lavoro regolare per le loro babysitter o colf, abbassando le imposte sul loro impiego. Non è più tollerabile che tante donne rinuncino a un aiuto esterno perché troppo costoso e ricorrano al lavoro in nero, esponendosi a rischi e senza alcuna tutela. Favorire l’assunzione regolare significa tutelare sia il lavoratore che il nucleo familiare, liberando tempo e sicurezza. È urgente inoltre ripensare il mondo del lavoro: chiediamo incentivi per le imprese che adottano smart working e orari flessibili, perché un papà che torna a casa per il pranzo e una mamma che accompagna il figlio all’asilo sono indicatori di una comunità che funziona. Allo stesso modo, chi organizza nidi o asili aziendali merita permessi aggiuntivi per i genitori e sgravi fiscali per l’azienda. Infine, non possiamo dimenticare l’istruzione e il tempo libero: ridurre le rette scolastiche e i costi dei centri estivi, con un intervento statale nei periodi di chiusura, e sostenere doposcuola organizzati con associazioni sportive e culturali a prezzi calmierati sono passi fondamentali per evitare che i genitori debbano scegliere tra lavoro e cura dei figli. Il calo delle nascite non è un destino: è il risultato di scelte politiche che fin qui hanno messo le famiglie in fondo alle priorità. DOMANI – Motus Liberi chiede al governo di cambiare marcia, trasformando queste proposte in misure urgenti: la legge sugli interventi a sostegno della famiglia del 2022 non è più sufficiente. Solo con una svolta decisa potremo invertire la rotta, restituire fiducia alle giovani coppie e ricostruire il tessuto vitale della nostra comunità.
C.s. DOMANI – Motus Liberi
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