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Transizione Digitale ed Ecologica, la sfida del futuro parte da Treviso e Belluno


Nel cuore produttivo del Veneto, prende forma una delle iniziative più concrete e ambiziose per accompagnare le imprese verso un futuro digitale e sostenibile. La Camera di Commercio di Treviso-Belluno | Dolomiti ha presentato il nuovo Bando per la Transizione Digitale ed Ecologica 2025, mettendo a disposizione 1,3 milioni di euro a fondo perduto per supportare le PMI del territorio nella doppia trasformazione imposta dal mercato e dal cambiamento climatico.

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Un passo avanti importante, che non arriva dal nulla. Il Punto Impresa Digitale (PID), attivo dal 2018 e parte integrante del sistema nazionale Impresa 4.0, ha già dimostrato di saper generare impatto: oltre 3,4 milioni di euro erogati tra il 2021 e il 2024, a favore di 303 aziende locali, per un valore complessivo di investimenti pari a 14 milioni e 200 mila euro. Un effetto leva che moltiplica per quattro ogni euro investito.

Due assi strategici: innovazione e sostenibilità

Il nuovo bando si articola su due misure principali:

  • Misura 1: acquisto di beni strumentali 4.0, hardware e software per digitalizzazione e risparmio energetico;

  • Misura 2: consulenza e formazione per la transizione digitale ed ecologica, audit energetici, creazione di comunità energetiche e corsi per Energy Manager.

Il contributo può coprire fino al 50% delle spese ammissibili, con un massimale di 40.000 euro per progetto. Le domande sono aperte fino al 3 ottobre 2025 e già nei primi giorni sono stati presentati 14 progetti, per un totale richiesto di oltre 447.000 euro.

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Parola d’ordine: personalizzazione

Non si tratta di un semplice incentivo economico. Il Bando PID-Next introduce un’innovazione cruciale: l’assistenza personalizzata. Un digital promoter della Camera si reca direttamente in azienda per eseguire un assessment tecnologico su misura. Sulla base dei risultati, un team di esperti identifica le tecnologie più adatte, fornendo anche indicazioni su possibili partner e ulteriori fonti di finanziamento.

Università, territorio e visione

Il progetto si avvale della collaborazione dei principali atenei veneti — Università di Padova, Ca’ Foscari di Venezia, Università di Verona — e si inserisce nella cornice del Piano Transizione 5.0, che integra in modo sistemico digitale ed ecologia. Si tratta di un’azione sinergica, resa possibile anche grazie al contributo di Unioncamere Veneto e della Regione Veneto.

Tra i progetti più significativi spicca “Trasformazione digitale e sostenibile delle PMI Venete”, giunto al secondo avviso di selezione e rivolto a 130 imprese, di cui 26 nelle province di Treviso e Belluno. Un esempio virtuoso di cooperazione tra enti pubblici, accademia e tessuto produttivo.

Transizione verde: non solo etica, ma strategia industriale

Sul fronte ambientale, l’urgenza è chiara: l’Italia è tra i Paesi europei più esposti ai cambiamenti climatici. Tuttavia, il 40% delle imprese manifatturiere italiane ha già intrapreso percorsi di sostenibilità. Investire in green non è solo un dovere morale, ma una leva competitiva.

Nel Veneto, il 42% delle imprese ha introdotto tecnologie per ridurre i consumi energetici, mentre il 27% ha investito in autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Il vero traguardo, tuttavia, è l’integrazione tra digitale e sostenibilità: la Transizione 5.0.





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