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EFRAG: con rendicontazione ESG le PMI beneficiano di prestiti agevolati con sconti fino a 30 pb


Quanto vale essere ESG? Secondo l’EFRAG fino a 30 punti base di sconto. Le PMI che adottano pratiche ESG e le rendicontano possono, infatti, beneficiare di prestiti agevolati con sconti fino a 30 punti base. Finanziamenti il cui valore complessivo è stimato tra i 3 e i 6 miliardi di euro all’anno. È quanto emerge dalla lettera di accompagnamento dell’EFRAG allo standard VSME (Voluntary Sustainability Reporting Standard for non-listed SMEs ) in cui, grazie al supporto di Syntesia Prometeia, sono analizzati i costi e i benefici della rendicontazione volontaria di sostenibilità (ESG) per le PMI non quotate. Dal documento emerge come una maggiore trasparenza e monitoraggio dei fattori ambientali sociali e di governance possa tradursi in migliori opportunità di finanziamento, condizioni di debito più vantaggiose e un rafforzamento del posizionamento all’interno delle catene di fornitura, sempre più orientate ai criteri ESG.

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Negli ultimi anni, il reporting di sostenibilità si è affermato come uno strumento strategico per le imprese che ne riscontrano benefici sia in termini di costo del capitale che di accesso ai finanziamenti. Ma se per le società di grandi dimensioni quotate, la trasparenza in ambito ESG rappresenta ormai un requisito essenziale per attrarre investitori e contenere il costo del capitale, per le PMI non quotate il vero potenziale della rendicontazione ESG risiede nella possibilità di ottenere condizioni di credito più favorevoli e di integrarsi più facilmente nelle catene del valore.

L’EFRAG evidenzia infatti come la maggior parte della letteratura sull’impatto della rendicontazione di sostenibilità si sia tradizionalmente concentrata sull’analisi della relazione tra criteri ESG, costo del capitale e valore complessivo dell’azienda, raggiungendo ormai un consenso sul fatto che le informative ESG riducono il costo del capitale. Ma questo aspetto non è particolarmente rilevante per le PMI non quotate, per le quali l’accesso al capitale proprio rappresenta una fonte residuale di finanziamento pari all’1% del finanziamento totale, stando ai dati di un’indagine SAFE della BCE e della Commissione. Pertanto, i potenziali benefici derivanti dalla rendicontazione ESG sul costo del capitale sarebbero poco significativi e difficilmente rilevanti per la maggior parte dei redattori, per i quali la fonte di finanziamento più importante è rappresentata di gran lunga dai finanziamenti bancari e dai prestiti esterni.

I vantaggi in termini di accesso al credito e costi del debito per le PMI

L’analisi dell’EFRAG evidenzia come la connessione tra la qualità e granularità delle informative ESG e il costo del finanziamento del debito si faccia sempre più evidente. Stando alle analisi, la trasparenza ESG influisce sulle condizioni di credito, con benefici tangibili per le aziende che adottano pratiche di rendicontazione efficaci.

Infatti, il costo del debito risulta più sensibile alla qualità delle informative ESG: gli istituti di credito incorporano sempre più le informazioni ambientali sociali e di governance per ridurre le asimmetrie informative per migliorare la loro capacità di valutare il rischio finanziario delle imprese. In particolare, le banche tendono a penalizzare la scarsa trasparenza e premiare le aziende con report ESG dettagliati, offrendo loro condizioni di finanziamento più vantaggiose. In particolare la rendicontazione ESG incide sia sul rischio reputazionale, legato alla percezione dell’istituto di credito come finanziatore di pratiche aziendali non sostenibili, sia sul rischio di credito, che riguarda la possibilità che un’impresa finanziata non riesca a rispettare i propri obblighi, con potenziali perdite sul capitale prestato.

Stando al documento dell’EFRAG, le aziende che comunicano in modo chiaro e dettagliato le proprie pratiche ESG vengono percepite come più affidabili, il che si traduce in condizioni di finanziamento migliori. Questo meccanismo si attiva attraverso diversi canali:

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  • Informazioni aggiuntive: le informative ESG offrono dati che integrano le tradizionali metriche finanziarie, fornendo un quadro più completo del rischio aziendale.
  • Percezione del rischio: le aziende con una comunicazione ESG trasparente sono viste come meno esposte a rischi reputazionali e operativi, migliorando la loro valutazione da parte degli istituti di credito.
  • Impatto diretto e indiretto: direttamente, un reporting ESG di qualità può portare a una valutazione più favorevole del rischio di credito. Indirettamente, i punteggi ESG possono influenzare il tasso di interesse applicato ai prestiti.

L’effetto del reporting ESG sul costo del debito, però, non è uniforme e dipende dalla struttura finanziaria dell’impresa. Le aziende con un elevato livello di indebitamento possono trarne maggiori benefici, poiché la rendicontazione ESG offre ai creditori una visione più chiara del loro profilo di rischio. Nei sistemi finanziari basati su relazioni di lungo termine tra aziende e istituti di credito, come quelli prevalenti in molte economie europee, le banche tendono ad apprezzare maggiormente queste informazioni, favorendo una riduzione più marcata del costo del finanziamento.

I prestiti alle PMI sono sempre più vincolati ai dati ESG

Il reporting di sostenibilità rappresenta un fattore abilitante per l’accesso a finanziamenti agevolati. Un numero crescente di prestiti alle PMI è infatti oggi vincolato a criteri ESG, il che rende la divulgazione dei dati ESG un requisito essenziale per ottenere condizioni di finanziamento più vantaggiose. In particolare, le PMI che adottano pratiche ESG possono accedere a prestiti agevolati per investimenti sostenibili, con sconti tra 10 e 30 punti base. Il valore complessivo di questi finanziamenti è stimato tra 3 e 6 miliardi di euro all’anno.

Il miglioramento dell’accesso al credito non riguarda però tutti i prestiti, ma principalmente quelli legati alla finanza sostenibile. Nell’UE, questo segmento è stimato tra 15 e 27 miliardi di euro, dimostrando come la transizione verso modelli di finanziamento ESG stia diventando una leva strategica per le PMI. Secondo una recente analisi costi-benefici condotta per la Commissione Europea, le banche possono premiare le informative ESG dettagliate con un aumento del 10-20% dell’accesso al credito per le PMI, in linea con i principali studi accademici.

L’effetto ESG su finanza verde e competitività aziendale

Oltre ai vantaggi diretti sul credito, il reporting ESG ha un impatto positivo sulla sostenibilità aziendale e sulla capacità delle imprese di attrarre investimenti verdi.  La divulgazione dei dati ESG fornisce infatti informazioni preziose a banche e istituzioni finanziarie, arricchendo la loro analisi del rischio di credito e il processo decisionale, soprattutto se presentate in formati standardizzati e a costi contenuti. Questo strumento aiuta a ridurre le asimmetrie informative tra le aziende e i loro investitori o creditori, migliorando così l’accesso al credito, che si concentrerà principalmente su prestiti legati alla sostenibilità. 

Secondo la letteratura economica, la finanza verde ha un impatto misurabile sulla riduzione delle emissioni di CO₂, sul risparmio energetico e sul miglioramento delle performance ambientali

Il VSME può quindi incentivare prestiti e investimenti verdi, poiché le istituzioni finanziarie incoraggiano le aziende ad adottare pratiche più sostenibili offrendo prestiti a tassi di interesse ridotti in base ai criteri di sostenibilità. Questo impatto è particolarmente significativo quando un’azienda sostenibile si rivolge a una banca che promuove la sostenibilità. 

Le aziende che integrano criteri ESG nelle loro strategie hanno maggiori probabilità di ottenere finanziamenti a tassi di interesse più favorevoli, poiché le banche tendono a premiare le imprese più virtuose in ambito sostenibile. Questo effetto diventa ancora più evidente quando un’azienda con buone pratiche ESG si rivolge a un istituto di credito impegnato nella finanza sostenibile. In sintesi, la combinazione di prestiti agevolati e la crescente pressione normativa e di marketing sulle banche favorisce l’accesso a meccanismi di finanza sostenibile per le aziende che dimostrano un impegno verso la sostenibilità.

Adozione del VSME: una stima quantitativa dei benefici del reporting ESG

L’analisi dei benefici finanziari derivanti dalla rendicontazione ESG deve distinguere tra riduzione del costo del credito e miglioramento dell’accesso al finanziamento.

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Per quanto riguarda la riduzione del costo del credito, i premi ESG variano tra 5 e 25 punti base, mentre per i prestiti agevolati per investimenti sostenibili lo sconto può arrivare fino a 30 punti base. Questi valori devono essere moltiplicati per l’importo totale dei prestiti concessi alle PMI nell’UE, stimato in 2.500 miliardi di euro (dati OCSE). Inoltre, i prestiti agevolati destinati a investimenti sostenibili ammontano a 3-6 miliardi di euro all’anno.

Per quanto riguarda il miglioramento dell’accesso al credito, l’effetto del reporting ESG non si traduce immediatamente in un beneficio monetario, ma può generare profitti indiretti. Questi vengono stimati sulla base del ritorno medio sull’investimento (ROI) per le PMI, che al netto del costo del debito è pari al 5,9% (dati ORBIS).

Altri costi e benefici dell’adozione del VSME

L’EFRAG evidenzia infine come l’adozione dello standard VSME, può generare costi e benefici indiretti anche su competitività, gestione interna e trasparenza e responsabilità.

Sul piano competitivo, pur non esistendo una correlazione diretta, l’adozione dello standard può migliorare il posizionamento di mercato delle PMI, valorizzando i loro prodotti o servizi agli occhi dei consumatori e facilitando l’accesso a mercati “verdi”, come gli appalti pubblici sostenibili. Tuttavia, sottolinea il gruppo di esperti, esiste anche il rischio che le imprese europee risultino svantaggiate rispetto a concorrenti extra-UE non soggetti a obblighi di rendicontazione volontaria, evitando così costi aggiuntivi e la divulgazione di dati sensibili.

Dal punto di vista gestionale, il reporting di sostenibilità rafforza l’integrazione delle politiche ESG nella gestione aziendale, migliorando l’allocazione delle responsabilità, riducendo i rischi operativi e favorendo una maggiore resilienza. Inoltre, le banche e gli investitori premiano le imprese più sostenibili con condizioni finanziarie più vantaggiose, incentivando comportamenti virtuosi.

Infine, l’adozione del VSME porta a una maggiore trasparenza e responsabilizzazione. Una comunicazione chiara sull’impatto ambientale e sociale consente alle imprese di rafforzare la fiducia degli stakeholder (clienti, investitori, dipendenti e comunità), promuovendo un dialogo continuo e un allineamento con i valori della società.

Implicazioni per le PMI e strategie future per il VSME

Per le PMI, il vero valore del reporting ESG non risiede solo nella riduzione del costo del capitale, ma nella possibilità di migliorare l’accesso al credito e ottenere condizioni finanziarie più favorevoli. L’adozione di framework ESG standardizzati, come il Voluntary Sustainability Reporting Standard for non-listed SMEs (VSME) di EFRAG, può agevolare la valutazione del rischio da parte di investitori e istituti finanziari, rafforzando la solidità aziendale e la competitività sul mercato. Più che un obbligo normativo, la trasparenza ESG si configura come una leva strategica per garantire un posizionamento più solido nel panorama economico in evoluzione.

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