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Lavoro: appalti pubblici, licenziata proposta di legge per salario minimo di 9 euro l’ora


3 Giugno 2025

Nella commissione Bilancio del Consiglio regionale, guidata da Giacomo Bugliani, il testo passa con i voti di Pd e Italia Viva. Non partecipa al voto la vicepresidente Elisa Tozzi (Fratelli d’Italia), esce dalla seduta il consigliere Marco Casucci (Gruppo Misto – Merito e Lealtà). Previste premialità per le imprese che garantiranno la soglia

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Comunicato n. 0589

di

Firenze – L’equo compenso in Toscana alla fine si farà e la paga oraria di almeno 9 euro lordi l’ora sarà inserita nei bandi di gara (anche quelli che riguardano enti strumentali e dipendenti, incluse aziende sanitarie e società in house, siano stazioni appaltanti o enti concedenti, con particolare riguardo agli affidamenti ad alta intensità di manodopera basati sul criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa) con previsione do premialità per le imprese che garantiranno la soglia minima.

Nella commissione Bilancio del Consiglio regionale, guidata da Giacomo Bugliani, il testo – già illustrato lo scorso 1 aprile – è stato licenziato con il sostegno di Pd e Italia Viva. Non ha partecipato al voto la vicepresidente Elisa Tozzi (Fratelli d’Italia). Il consigliere del Gruppo Misto – Merito e Lealtà Marco Caucci è uscito dalla Commissione al momento del voto sull’intero articolato e non ha partecipato alla fase di espressione del parere sui singoli articoli.

Per la vicepresidente Tozzi si tratta di una “scelta demagogica che arriva proprio a fine legislatura. La vera sfida è quella sul cuneo fiscale. Nessuno difende il lavoro povero ma una legislazione schizofrenica, come quella che sta operando la Toscana, non è a vantaggio di nessuno. Ben venga un ragionamento serio e intenso ma che deve essere fatto sul piano nazionale” ha dichiarato chiedendo un “report dei contratti stipulati dalla Regione” anche per “verificare i parametri salariali adottati fino ad oggi”.

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Sostegno “convinto e senza esitazione” lo ha dichiarato Maurizio Sguanci (Italia Viva) mentre Andrea Pieroni (Pd) ha evidenziato come il potere di acquisto sia calato in questi anni. È una responsabilità che dobbiamo tutti condividere. Un livello salariale giusto, che fa riferimento anche alla Costituzione, credo sia un elemento rispetto al quale non si può voltare le spalle, non possiamo affidarci solo alla pur legittima competenza del legislatore nazionale” ha osservato. “Il testo – ha sottolineato – introduce un concetto premiale riconosciuto a chi rispetta questo minimo salariale, Diventa quindi un elemento che può sviluppare una positiva concorrenza rispetto alla opportunità che anche i lavoratori siano retribuiti in maniera adeguata”.

Per Valentina Mercanti (Pd) “Su temi di carattere nazionale si possono scegliere più strade. Su quello della contrattazione, credo non dovrebbe restare tutto fermo a Roma. I processi legislativi sono lunghi e lenti per definizione. Se la Toscana, negli angoli normativi che può trovare, anticipa il Governo nazionale e fa da modello ad altre Regioni, può essere una sollecitazione forte per il Parlamento”. “Oggi – ha continuato – occorre dare risposte alle fasce più deboli e i Consigli regionali hanno anche il ruolo di indirizzo politico”.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana



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