A Roma il convegno “Industria 5.0 e resilienza delle strutture logistiche energetiche”, Silli: “Il Kuwait è un partner strategico”

Si è tenuto oggi – 4 giugno – a Roma, al Palazzo del Tempo, il convegno “Industria 5.0 e resilienza delle strutture logistiche energetiche”. L’incontro – un occasione di confronto tra istituzioni, industria e accademia – si propone di esplorare sfide e opportunità legate alla transizione verso un modello industriale più sostenibile, resiliente e antropocentrico. L’evento è promosso dal gruppo G8, affiancato da Maire in qualità di special partner con il patrocinio dei ministeri degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e delle Infrastrutture e dei trasporti. Il direttore de L’Espresso, Emilio Carelli, modera i due panel di giornata (“I progetti industriali e gli impatti economici e sociali: alla ricerca di un giusto equilibrio” e “Le politiche pubbliche nazionali e internazionali”). 

“La resilienza delle infrastrutture non è un’opzione, ma una necessità strategica – ha affermato Bashar Alawadhi, amministratore delegato di Q8 -. Gli investimenti in tecnologie intelligenti, flessibili e a basse emissioni, rendono le infrastrutture una vera e propria piattaforma dinamica, in grado di evolversi garantendo continuità operativa”. 

“La forza delle alleanze tra enti privati e tra settore pubblico e privato non è mai stata così cruciale come adesso che stiamo affrontando insieme le complessità del futuro – ha detto nei suoi saluti iniziali Shafi Taleb-AlAjmi, Ceo di Kpc Holdings (Aruba) e presidente della Kuwait Petroleum International -. Lo scenario economico in rapida evoluzione di oggi, caratterizzato da incertezza e volatilità globali, la sicurezza e la resilienza energetica costituiscono priorità assolute. Questi obiettivi devono procedere di pari passo con i nostri traguardi di decarbonizzazione, rispettando sempre il principio di neutralità tecnologica”.

Poi è stato il turno di Fadel Al-Faraj, vicepresidente esecutivo marketing di Kuwait Petroleum International, che ha posto l’attenzione sull'”infrastruttura logistica”: “Questi sistemi sono la spina dorsale di come ci muoviamo, ci connettiamo, costruiamo e cresciamo. Sono ciò che tiene in movimento le economie. Rendono possibile la mobilità, assicurano il nostro approvvigionamento energetico, supportano le nostre industrie e se ben fatti aiutano a unire le Regioni invece di dividerle. Questo li rende assolutamente centrali per la transizione green e digitale dell’Europa”. 

“Ci ha sorpreso positivamente che le grandi industrie come Q8 sono disposte a cambiare i propri asset con uno sguardo al futuro – ha detto nel suo intervento Fabrizio Di Amato, presidente e fondatore di Maire -. C’è un’attenzione particolare ai chemicals e al riciclo: partire da qualcosa di esistente, recuperarlo e trasformarlo a prezzi sostenibili. Il tema vero deala sostenibilità deve essere anche questo: il costo economico. Oggi la transizione energetica è una grande opportunità. 

Per i saluti istituzionali c’era il sottosegretario di Stato al ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Giorgio Silli: “Colgo l’occasione per sottolineare l’eccellente stato della collaborazione economica tra Italia e Kuwait testimoniata da un interscambio commerciale bilaterale che nel 2024 ha superato 1,9 miliardi di euro. La presenza in Kuwait di aziende italiane di eccellenza, come Maire, Leonardo ed Eni, conferma il forte interesse e il contributo nel nostro sistema imprenditoriale alla crescita dei nostri due Paesi. Il Kuwait rappresenta per noi un partner strategico, Il Paese si trova in un’area caratterizzata da uno straordinario dinamismo e sta investendo significativamente nella modernizzazione delle sue infrastrutture logistiche e industriali, aprendo spazi per collaborazioni bilaterali”.

“Nel contesto della transizione verso l’industria 5.0 – ha proseguito il sottosegretario – la resilienza delle infrastrutture logistiche ed energetiche assume un significato ancora strategico. In questa prospettiva, Maire e Q8 si distinguono come attori di primo piano capaci di coniugare innovazione tecnologica, sostenibilità e visione strategica. Maire, un’eccellenza italiana nel settore della transizione energetica e della chimica industriale, contribuisce in modo decisivo alla costruzione di infrastrutture resilienti a livello globale, con progetti che spaziano alla modernizzazione degli impianti e alla realizzazione di soluzioni integrate per la decarbonizzazione dei processi produttivi. Noto con piacere – ha aggiunto Silli – che l’azienda è già molto attiva nella ricerca di soluzioni basate su un’intelligenza artificiale e robotica collaborativa per utilizzare la manutenzione preventiva degli impianti, monitorare il tempo reale delle condizioni operative e garantire standard elevati di sicurezza e produttività. Tutto questo è un approccio umanocentrico in piena coerenza con il paradigma europeo dell’industria 5.0”. Poi il sottosegretario ha concluso il suo intervento con un ragionamento più politico: “La ricchezza la creano le imprese. Non si crea ricchezza per legge, così come non si abolisce la povertà per legge. I governi e gli Stati hanno il compito di smussare gli spigoli, di dissodare il terreno affinché, però, siano le imprese a seminare e poi raccogliere”. 

Gli ospiti del primo panel – “I progetti industriali e gli impatti economici e sociali: alla ricerca di un giusto equilibrio” – sono stati Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dati personali, Valeria Lazzaroli, presidente Ente nazionale per l’Intelligenza artificiale, Andrea Andreuzzi, senior advisor Energia e sviluppo sostenibile di Confindustria, e l’onorevole Marco Osnato, presidente della commissione Finanze del Senato. “Industria 5.0 è un provvedimento importante con cui, anche attraverso il Pnrr, il governo intendeva e intende dare ulteriore seguito a politiche di sviluppo e modernizzazione”, ha detto Osnato. “La misura, sebbene importante, ha avuto qualche difficoltà nella presentazione e nell’accesso di chi ne doveva trarre giovamento. Il ministero sta provando a facilitare questa cosa. Alcuni segnali positivi ce li abbiamo, però nell’agenda politica c’è sicuramente l’idea di cercare di favorire ulteriormente la possibilità di accedere e di utilizzare questa misura”. Però, ha aggiunto il senatore di Fratelli d’Italia, “bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno e abituare la pubblica amministrazione a modernizzare la propria capacità di offrire opportunità alle aziende del territorio”.

I protagonisti del secondo panel – “Le politiche pubbliche nazionali e internazionali” – sono stati Paola Barzaghi della DG Infrastrutture e sicurezza del Dipartimento Energia , Stefano Da Empoli, presidente dell’Istituto per la competitività, e Angelo Rughetti, ex deputato e ora direttore dell’Osservatorio sugli investimenti comunali e sostenibilità. 

Prima di avviarsi verso i saluti finali, il direttore Carelli ha annunciato il lancio del progetto de L’Espresso con Q8 – “Call for ideas” – che il prossimo 4 dicembre si concluderà con le premiazioni delle sette migliori idee in tema di sostenibilità e innovazione.

A tirare le conclusioni del convegno Fadel Al Faraj, vicepresidente esecutivo marketing di Kuwait Petroleum International: “Non può esserci sviluppo sostenibile senza infrastrutture sostenibili. Le infrastrutture, come strumenti strategici di trasformazione, devono essere non solo resilienti al clima ed efficienti nell’uso delle risorse, ma anche socialmente inclusive, eque e capaci di rispondere ai reali bisogni delle comunità”. 

Le interviste

A margine dell’evento, il deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo ha parlato del “pragmatismo” secondo lui necessario per affrontare la sfida ambientale senza danneggiare la crescita economica e l’industria.