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L’ex capo del Doge Elon Musk ha attaccato direttamente l’amministrazione di Donald Trump, dalla quale si è da poco allontanato, definendo il decreto fiscale in via di approvazione, che dovrebbe realizzare una parte importante dei progetti del presidente degli Stati Uniti, “Disgustoso”.

L’imprenditore sudafricano sembra aver rotto definitivamente con Trump, che ha sostenuto per tutta la campagna elettorale e nei primi mesi di presidenza. E la ragione potrebbe andare oltre al “tradimento del lavoro del Doge” che il decreto fiscale rappresenterebbe.

Musk attacca il decreto fiscale di Trump

In un post sulla piattaforma social X, di sua proprietà, l’imprenditore sudafricano Elon Musk ha criticato duramente il “big beautiful bill“, il decreto fiscale che dovrebbe finanziare buona parte delle spese del governo di Donald Trump, del quale, fino a poche settimane fa, Musk faceva parte.

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Mi dispiace, ma non posso più far finta di nulla. Questo enorme e scandaloso decreto di spesa del Congresso è un abominio disgustoso. Chi lo ha votato dovrebbe vergognarsi: state sbagliando, e lo sapete bene.

L’imprenditore aveva già cominciato a criticare la legge il mese scorso, accusando il Congresso di stare conducendo gli Stati Uniti verso la bancarotta. Musk ha anche minacciato di sostenere, alle elezioni di metà mandato del 2026, candidature alternative a quelle dei Repubblicani, per

licenziare tutti i politici che hanno tradito il popolo americano.

Il deterioramento del rapporto tra Musk e Trump

Elon Musk è passato molto rapidamente da essere una delle figure centrali dell’amministrazione Trump ad andarsene dalla politica. Dopo aver partecipato alla campagna elettorale di Trump e aver fondato il Doge, il dipartimento per il controllo della spesa pubblica, la sua figura era diventata così rilevante che l’opposizione democratica aveva cominciato a chiamarlo co-presidente.

Questa sovraesposizione politica ha però danneggiato gravemente le attività delle aziende di Musk, in particolare di Tesla, che nei primi tre mesi del 2025 ha perso il 71% del proprio valore in Borsa, annullando tutti i guadagni effettuati grazie alla vittoria di Trump alle elezioni. Anche le vendite delle auto del marchio sono crollate, soprattutto in Europa, dove Musk ha sostenuto movimenti di estrema destra, causando un deterioramento della propria reputazione tra i clienti di Tesla, tendenzialmente più progressisti.

Anche all’interno dell’amministrazione Trump, Musk stava creando alcuni dissapori. Secondo fonti di stampa, avrebbe litigato con il segretario di Stato Marco Rubio e con quello al Tesoro Scott Bessent. Tutte queste ragioni hanno portato al suo progressivo allontanamento dal Governo, fino allo scontro sul decreto fiscale.

Cosa ci guadagna Elon Musk ad andare contro a Trump

La testata Axios cita diverse ragioni per cui Musk si sarebbe espresso così duramente contro il big beautiful bill. Il contenuto del decreto stesso è un problema per l’imprenditore, visto che, tra i tagli previsti, ci sono anche quelli agli incentivi per l’acquisto di auto elettriche, che Tesla ha sfruttato per anni.

Ci sono però anche altre decisioni dell’amministrazione Trump che Musk non ha gradito. Il Governo si è rifiutato di affidare a Starlink, il sistema di internet satellitare di SpaceX, la gestione traffico del aereo civile negli Usa. Infine, l’esecutivo ha ritirato la candidatura di Jared Isaacman, considerato molto vicino a Musk, a capo della Nasa.

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