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Acqua, l’Ue ha adottato la Strategia per la resilienza idrica


Con la nuova Strategia sull’acqua, l’Ue punta a migliorare l’efficienza idrica di almeno il 10% entro il 2030, con una serie di azioni. Von der Leyen: “Tracciato un percorso verso un’economia idrica sostenibile, intelligente e competitiva”

Il 4 giugno la Commissione Europea ha adottato la European Water Resilience Strategy (Strategia europea per la resilienza idrica) che mette in campo azioni concrete fino al 2030 per rendere l’Europa più resiliente alla scarsità di risorse idriche. La direttiva quadro, presentata da Jessika Roswall, Commissaria europea per Ambiente, resilienza idrica ed economia circolare e competitiva, fornisce le basi principali per una nuova politica dell’acqua in Europa, stabilendo norme che proteggono le risorse idriche, gli ecosistemi di acqua dolce e salata e assicurano che le nostre acque di consumo e di balneazione siano pulite. “L’acqua non è come le altre risorse naturali: è vita, ne abbiamo bisogno. Ma in Europa e nel mondo è sotto forte stress, sia in termini di quantità sia di qualità”, ha sottolineato ancora la commissaria svedese, definendo “allarmante” la situazione in Europa che vede l’alternarsi di eventi climatici estremi a siccità.

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L’Unione europea deve puntare a migliorare l’efficienza idrica di almeno il 10% entro il 2030, con una serie di azioni. “È giunto il momento di mettere la resilienza idrica in cima all’agenda politica”, si legge nel documento che sottolinea come sia una “questione di sicurezza e prevenzione delle crisi” anche alla luce del fatto che “l’Europa è il continente che più velocemente si sta riscaldando maggiormente per il cambiamento climatico con effetti sulla salute, con morti premature, interruzione della fornitura di energia e acqua potabile e crescenti perdite economiche per le imprese, gli agricoltori e l’acquacoltura”. Per l’Ue, una gestione sostenibile deve essere “una priorità”.

L’acqua è una risorsa limitata che deve quindi essere “utilizzata in modo efficiente, riducendo la domanda in tutti i settori economici, promuovendo risparmio, efficienza e riuso”, suggerisce la Strategia.

Gli obiettivi della Strategia europea

Tre gli obiettivi principali: ripristinare e proteggere il ciclo dell’acqua come base per un approvvigionamento idrico sostenibile; costruire un’economia basata sull’uso intelligente dell’acqua insieme ai cittadini e agli attori economici, in modo da sostenere la competitività dell’Ue, attrarre investitori e avere un settore idrico europeo fiorente; garantire acqua pulita e servizi igienico-sanitari accessibili a tutti (l’1,5% della popolazione dell’Ue vive ancora senza servizi igienici di base e circa il 4% non ha un accesso adeguato all’acqua potabile), responsabilizzando i cittadini sulla resilienza idrica.

Investire nella gestione sostenibile delle risorse idriche e nell’innovazione, assicura la Strategia, “rafforzerà le imprese europee e ne aumenterà la competitività”. Una forte leadership europea a livello globale nella resilienza idrica “rappresenta un’opportunità per costruire alleanze strategiche con partner internazionali” si legge ancora nel documento, che rileva come “al ritmo attuale, la domanda globale di acqua supererà del 40% la disponibilità idrica nel 2030”. In tutto il mondo “i disastri legati all’acqua hanno causato lo sfollamento di 40 milioni di persone e danni per oltre 480 miliardi di euro nel 2024”.  La Strategia riconosce che “non esiste una soluzione unica per tutti” per via di differenti disponibilità idriche e vulnerabilità allo stress idrico”. Tuttavia, la Strategia dovrebbe aiutare “a migliorare la gestione dei propri corpi idrici, contrastare la scarsità e rafforzare il vantaggio competitivo e innovativo del settore idrico”.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha commentato: “L’acqua è vita. La resilienza idrica è fondamentale per i nostri cittadini, gli agricoltori, l’ambiente e le imprese. La Strategia traccia un percorso verso un’economia idrica sostenibile, resiliente, intelligente e competitiva”.

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Mobilitare risorse per garantire la disponibilità di acqua

È urgente potenziare le infrastrutture idriche in tutta Europa e incrementare gli investimenti (la Bei – la Banca europea degli investimenti – mobiliterà 15 miliardi di euro nei prossimi tre anni per il settore). Nella strategia Bruxelles stima un divario di investimenti pari a 23 miliardi di euro all’anno (lo 0,1% del Pil dell’Ue) solo per attuare la legislazione vigente in materia di risorse idriche. “Senza significativi investimenti pubblici e privati aggiuntivi” i progressi verso la resilienza idrica “saranno troppo lenti o privi di un impatto significativo”, si legge nel documento. Ad oggi gli investimenti annuali per misure idriche – tra bilancio Ue, nazionali e Bei – raggiungono circa 55 miliardi di euro. L’esecutivo promette di lanciare uno strumento ‘acceleratore’ degli investimenti per la resilienza idrica per attuare 20 progetti pilota innovativi dedicati all’efficienza idrica. In media, il 30% dell’acqua viene disperso per perdite nelle tubature. Attualmente, solo il 2,4% delle acque reflue viene riutilizzato nell’Ue, con notevoli differenze tra gli Stati membri, che vanno dallo zero all’80%.

La Strategia suggerisce quindi “particolare attenzione nella pianificazione dell’immagazzinamento dell’acqua poiché molti settori economici hanno bisogno di un approvvigionamento idrico stabile. Accanto alla quantità è importante la qualità, quindi occorre prevenire l’inquinamento alla fonte ed eliminare la contaminazione da Pfas“.  La Commissione collaborerà con gli Stati membri e le parti interessate per sviluppare una metodologia comune per gli obiettivi di efficienza idrica, tenendo conto delle differenze e sviluppando parametri di riferimento comuni.

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