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Comunità Energetiche Rinnovabili: in rete con Fondazione Flander Italia Ets


In tutta Italia una rete di CER territoriali con configurazioni dedicate alla propria città. Piccinini: “Riduzione di costi per Comuni, aziende e privati”

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Ai tanti vantaggi che ci sono per i comuni, le imprese e i cittadini che vogliono costituire una Comunità Energetica Rinnovabili, si profila l’aggiunta di un’ulteriore opportunità che potrebbe entrare in vigore nelle prossime settimane, grazie al decreto firmato dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, che introduce importanti novità e allarga il perimetro dei beneficiari dei contributi: prima fra tutti la possibilità di finanziamento fino al 40% a fondo perduto degli impianti fotovoltaici che rientreranno nelle CER, anche per i comuni sopra i 5mila abitanti (e fino a 50mila abitanti). Naturalmente il decreto prima di entrare in vigore deve essere vagliato dalla Corte dei Conti per essere effettivo; in ogni caso, ultimato l’iter di approvazione, questo provvedimento potrà portare concreti benefici a un numero elevato di comuni e cittadini italiani, prima esclusi da questa agevolazione. Difatti i comuni con popolazione fino a 50mila abitanti rappresentano la maggioranza di tutti i comuni italiani, che potranno avvalersi di questa opportunità.

Gianluigi Piccinini, presidente della Fondazione Flander Italia Ets, che ora opera in tutto il territorio nazionale con la peculiarità di essere una rete indipendente, pensata per cittadini e aziende di ciascuna comunità, commenta: “Se il decreto verrà approvato definitivamente, si amplierà di molto la platea di cittadini, imprese e Amministrazioni comunali che potranno avvalersi di contributi a fondo perduto fino al 40% dei costi degli impianti fotovoltaici che rientreranno in una Comunità Energetica Rinnovabile. Ricordiamo – continua Piccinini – che le Comunità Energetiche e i Gruppi di Autoconsumo già ora assommano una serie di vantaggi economici, ambientali, ma anche di valore per la propria comunità: l’obiettivo di Fondazione Flander Italia è proprio quello di essere uno strumento che facilita la creazione di Cer, ideate per ottimizzare la produzione e il consumo dell’energia rinnovabile in un territorio.

Per questo motivo tutti i cittadini aderenti, sia produttori che consumatori di energia condivisa, beneficiano di incentivi economici ventennali con conseguenti risparmi in bolletta, mentre una quota di contributi va ad alleviare casi di povertà energetica della propria città. Senza contare che a beneficiare alla fine è soprattutto l’ambiente grazie alla riduzione del consumo di fonti fossili, a vantaggio delle fonti rinnovabili, distribuite sul territorio e non dipendenti da Paesi esteri”.

Rispetto alle problematiche che molti comuni trovavano nel costituire un’associazione ad hoc per realizzare una Comunità Energetica nel proprio territorio, che richiede responsabilità economiche, civili e penali a carico dei sindaci o dei referenti territoriali, la soluzione proposta dalla Fondazione Flander ha riscosso vasti apprezzamenti e, dobbiamo dire, parecchie imitazioni: “Con la soluzione che abbiamo ideato, ogni comune può aderire alla Fondazione Flander Italia, che ha una cornice giuridicamente definita, con un presidente e legale rappresentante a cui fanno capo tutte le eventuali responsabilità, pur consentendo a ciascun comune di mantenere una configurazione territoriale autonoma, un proprio regolamento e una propria identità – spiega ancora Gianluigi Piccinini – Si semplificano così di molto la burocrazia e le responsabilità a carico di un’amministrazione comunale, dal momento che ogni Cer dovrà in ogni caso rispondere per i successivi 20 anni degli incentivi economici che il Gse deve erogare”.





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