Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

6000 euro per chi si trasferisce




La mancanza di manodopera qualificata si fa sentire a Varese, anche a causa della vicinanza con la Svizzera.


tvsvizzera.it

La Camera di Commercio di Varese sta per lanciare un bando per destinare fondi a chi si trasferisce sul territorio per lavoro. Una sfida per sopperire alla mancanza di professionisti e lottare contro per lo spopolamento in una provincia confrontata con l’attrattività del mercato del lavoro svizzero.

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Ancora non è uscito il bando di Camera di Commercio di VareseCollegamento esterno – questione di pochi giorni dice il presidente dell’ente camerale, Mauro Vitiello – e già il progetto è stato ampiamente commentato da giornali, TV e social network.

Non capita infatti tutti i giorni che una città offra 6’000 euro a fondo perso a chi si trasferisce lì. Ma quanto pubblicizzato, dicono da Varese, è solo un tassello di un progetto molto più ampio e articolato.

Inutile dire che l’area metropolitana milanese rischia di essere una sorta di polo attrattore con cui è difficile “combattere” ad armi pari. Anche il canton Ticino, non solo per motivi economici, è ormai un territorio cui varesini e comaschi guardano con interesse per aprire aziende o start-up o per entrare all’interno di team consolidati dopo gli studi e qualche tirocinio effettuato magari in Lombardia.

Vitiello, tuttavia, non vede queste due realtà come nemiche, – c’è spazio se ognuno fa il suo, dice, citando anche solo i numeri degli studenti universitari – ma va appunto consolidato un meccanismo che sia più ampio di un contributo una tantum.

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“Non chiamatela mancia”

Proprio dalla sede di Piazza Monte Grappa chiariscono a tvsvizzera.it che non si tratta di dare una mancia per aumentare di qualche unità la popolazione residente. Si tratta invece – ribadiscono con forza – di una sfida fondamentale per accrescere la competitività del territorio, per rendere la provincia di Varese sempre più attrattiva per giovani, lavoratori e famiglie.

Da qui l’idea del voucher del valore netto di 2’000 euro annui, per un totale di tre annualità, di cui potranno beneficiare persone under 40 che trasferiscano la propria residenza in provincia di Varese e abbiano ottenuto un nuovo contratto di lavoro con un’impresa del territorio.

>> “Abbiamo ricevuto richieste anche da oltre confine”: l’intervista a Mauro Vitiello:

Contenere la fuga dei talenti

Lo stesso presidente Vitiello ha pure riferito che la misura potrebbe contenere il fenomeno della fuga dei talenti comune non solo alle aree di frontiera. Chi ha messo mano al bando è consapevole che questi denari non colmano chissà quali bisogni ma è un buon inizio per iniziare a “realizzare il proprio progetto di vita”.

L’iniziativa prende spunto dalla consapevolezza di come la scelta residenziale sia strettamente legata alle opportunità lavorative e alla qualità della vita: i voucher messi a disposizione saranno così spendibili in beni e servizi commerciali e attività artigianali di prossimità. Un altro modo per creare un circolo virtuoso a favore anche delle imprese varesine. “Siamo ben consapevoli – continua Vitiello – che questa misura, da sola, non sia in grado di risolvere i problemi. Abbiamo però la convinzione che possa dar vita a un circolo virtuoso che mobiliti il territorio a dare il meglio e a creare le condizioni per continuare a crescere sul piano socioeconomico in un territorio che guarda al futuro. Anche i Comuni potrebbero entrare in gioco dando un contributo nel migliorare, per esempio, la capacità di accoglienza, implementando i servizi a sostegno di chi già lavora sul territorio”.

Fondazioni per il turismo, seminari partecipati per il rilancio della cultura, sostegno non solo economico agli operatori del settore: sono questi alcuni degli impegni che porta avanti Camera di Commercio in quello che Vitiello ha riconosciuto essere un programma più ampio di valorizzazione del territorio che non può ridursi a guardare in maniera “miope” il solo voucher di 6.000 euro.

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La provincia di Varese arriva a quota 2,7 milioni di presenze turistiche nel 2024, con un +18,6% rispetto al 2019 e del +11,5% rispetto al 2023. A rivelarlo sono appunto le stime elaborate dall’Ufficio analisi economiche di Camera di Commercio di Varese.

Anche gli arrivi hanno registrato un incremento significativo superando il milione e mezzo di turisti (+7,5% rispetto al 2019 e + 12% rispetto al 2023). Il turismo internazionale ha visto una forte espansione: i turisti stranieri rappresentano il 65% degli arrivi e delle presenze nel 2024, consolidando il trend di crescita rispetto agli anni precedenti.

Difficile che sia messo in campo anche un contributo per i canoni di locazione perché – lo ricordano da Piazza Monte Grappa – l’ente supporta chi ha necessità di assumere e dall’altra le imprese commerciali e artigiane ma l’onda lunga di questo progetto potrebbe portare a nuovi progetti anche da parte di altre istituzioni. Intanto, “Vieni a Vivere a Varese” sta suscitando curiosità ed interesse anche in Ticino, in Svizzera, come dichiarato a tvsvizzera dal numero uno di Camera di Commercio. Ci sono richieste via mail da parte di chi risiede oltre confine ed ha passaporto svizzero, di capire quali sono i termini del bando che dovrebbe uscire in questi giorni.

A Varese il mercato del lavoro si conferma stabile

A inizio aprile la Camera di Commercio di Varese ha presentato un’analisi del mercato del lavoro locale a partire dagli ultimi dati Istat. Indagine che ha messo in evidenza come il mercato del lavoro varesino abbia raggiunto livelli occupazionali elevati anche se il rallentamento della crescita e alcuni casi di crisi aziendale hanno aperto riflessioni su come mantenere questa solidità, creando pure nuove opportunità per i giovani e per le donne, due categorie che ancora incontrano difficoltà nel pieno inserimento lavorativo.

Servono progetti per garantire una crescita sostenibile anche nei prossimi anni. Nel territorio varesino nel 2024 – venendo ai dati forniti proprio da Camera di Commercio – il numero di occupati raggiunge un nuovo massimo di 392’000, superando di quasi 10’000 unità il dato del 2018, sebbene con una crescita meno intensa rispetto al 2023. Questo minor slancio suggerisce che il mercato del lavoro abbia raggiunto una fase di stabilizzazione: il tasso di occupazione del territorio, infatti, si conferma costante, attestandosi al 68,9%, restando in linea con il dato regionale (69,4%) e risultando ben al di sopra della media nazionale (62,2%). Anche il tasso di disoccupazione si mantiene invariato al 3,6%, in linea con la media lombarda (3,7%) e inferiore al dato nazionale (6,5%).

Un dato non indifferente riguarda il calo demografico delle nuove generazioni in ingresso nel mercato del lavoro che rende più complessa la sostituzione dei lavoratori anziani. Nonostante la buona situazione del mercato locale riferiscono dall’ente – si evidenziano alcuni segnali di cautela legati all’occupazione femminile, all’inserimento dei giovani nel mondo lavoro e all’aumento del ricorso alla cassa integrazione. Nonostante l’aumento dell’occupazione femminile locale, infatti, il divario di genere rimane significativo, con un gap di oltre 14 punti percentuali. Il tasso di disoccupazione nella fascia 15-34 anni si attesta al 9,5%, un valore superiore alla media lombarda (6,1%), ma inferiore al dato nazionale (11,8%).

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Certo, la Svizzera è ancora il più grande “datore di lavoro” delle province lombarde e piemontesi a ridosso del confine ma qualcosa, soprattutto con l’ultimo accordo sulla fiscalità dei cosiddetti nuovi frontalieri, potrebbe cambiare.

Nel 2025 ci sarà il primo banco di prova per costoro, con il pagamento del modello delle tasse anche in Italia per una quota parte. Questo al netto della franchigia prevista dalla legge sottoscritta tra Italia e Svizzera, di 10’000 euro. Vi sono in ballo una serie di incognite che interessano da vicino il mercato del lavoro di entrambi i lati del confine ma da Varese, non da ieri, si cerca di programmare un rientro di talenti, il mantenimento della manodopera specializzata e la voglia dei giovani di risiedere nella provincia “verde” per ripopolare e conservare produttivo questo territorio.



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