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Sportelli digitali, IA generativa e inclusione culturale: i temi al centro della rubrica Regione Emilia-Romagna


Un punto focale del programma FORUM PA è la collaborazione con le pubbliche amministrazioni centrali e locali, che ha arricchito la sezione espositiva e il palinsesto congressuale. Questa sinergia ha permesso di approfondire temi importanti per la PA e le politiche pubbliche. In particolare, l’Emilia-Romagna ha presentato quattro appuntamenti distintivi all’interno della propria rubrica, curata dalla stessa Regione, per esplorare e discutere strategie innovative e best practices nel contesto amministrativo.

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Ora è possibile rivedere tutte le puntate della Rubrica PA di FORUM PA 2025.

Rivedi la puntata Verso uno sportello digitale integrato di servizi alle imprese e ai cittadini attraverso FESR, PNRR e una interazione con l’utente totalmente basata sui dati. Con l’obiettivo di creare uno ‘sportello digitale integrato’, in Emilia-Romagna è stato avviato un percorso di digitalizzazione dei processi amministrativi, partendo dagli Sportelli Unici per le Attività Produttive (SUAP) ed estendendosi all’edilizia residenziale e ai procedimenti autorizzativi ambientali con la piattaforma telematica ‘Accesso Unitario 2.0’. La Regione sta combinando i fondi PNRR destinati all’interoperabilità con un ripensamento generale della propria piattaforma, trasformandola da un sistema basato su moduli e processi amministrativi a uno in cui i processi sono completamente informatizzati, creando un enorme patrimonio informativo che potrà essere utile per processi di conoscenza e pianificazione del territorio. È stata fornita una memoria storica sull’evoluzione degli sportelli unici, evidenziando il coordinamento regionale avviato dal 1998 per la standardizzazione della modulistica e lo sviluppo di piattaforme telematiche, culminato nell’attuale ‘Accesso Unico’, che copre quasi la totalità del territorio e gestisce oltre 800 procedimenti. È stato poi illustrato il sistema digitale per lo Sportello Unico dell’Edilizia (SUE), guidato da una legge regionale del 2020. ARPAE Emilia-Romagna ha presentato il progetto ‘Precompilato Ambientale’ (AURA), che mira a semplificare e omogeneizzare i processi di rilascio delle autorizzazioni ambientali. Sono state inoltre presentate esperienze simili delle Regioni Toscana e Umbria, sottolineando la necessità di coordinamento e interoperabilità a livello nazionale e regionale per una vera semplificazione dei procedimenti. La Regione Toscana ha condiviso il suo percorso, caratterizzato da un sistema modulare e la separazione dei dati in un data lake per future analisi, mentre la Regione Umbria ha illustrato il catalogo dei servizi umbro e l’unificazione per legge regionale degli sportelli SUAP e SUE, promuovendo il concetto di ‘sportelli digitali regionali’.

Rivedi la puntata Intelligenza Artificiale Generativa: Sperimentazioni in Emilia-Romagna e Prospettive del Lavoro Pubblico. L’introduzione dell’AI nelle pubbliche amministrazioni richiede nuove competenze, sia tecniche che adattive. È fondamentale investire nella formazione continua per integrare efficacemente l’IA nei servizi pubblici. L’Emilia-Romagna ha condotto una sperimentazione di 11 mesi su 200 professionisti, valutando. L’Emilia-Romagna ha condiviso i risultati di una significativa sperimentazione sull’intelligenza artificiale generativa, durata 11 mesi e che ha coinvolto circa 200 professionisti dell’amministrazione regionale, con l’obiettivo di integrarla nei servizi pubblici. La sperimentazione ha misurato l’impatto dell’IA su quattro parametri chiave: empowerment, efficienza, collaborazione e innovazione, con un ROI positivo del 3%. Si è posta attenzione sulla “coevoluzione” tra umani e macchine, sottolineando che l’IA erode i confini del lavoro umano, automatizzando abilità cognitive e creative. Si auspica una collaborazione in cui le macchine potenziano l’umano, richiedendo però un apprendimento costante. L’IA è vista come una “tecnologia della memoria”, distinta dalla progettazione e dal “sense making” umano. È essenziale ridiscutere le mansioni e coinvolgere i dirigenti come agenti del cambiamento, orientandosi verso una cultura di project management. Infine, è stata sottolineata l’importanza della logica come competenza digitale fondamentale, così come della governance e formazione per affrontare le aspettative sull’IA.

Rivedi la puntata Equità e inclusione delle diversità. Piani, programmazione e HR che cambiano. La diversità e l’inclusione sono principi etici, vere e proprie leve strategiche per l’innovazione, la crescita e il benessere organizzativo e possono trasformare la cultura inclusiva in un vantaggio competitivo e in un valore pubblico. La regione ha elaborato un piano con un approccio ‘a più generi” (non solo binario), ispirato ai concetti di capabilities (Amartya Sen) e al riconoscimento delle diverse forme di identità e di genere (Martha Nussbaum), principalmente per attrarre e trattenere giovani talenti e affermare valori di civiltà e identità europea. Questo si traduce in politiche concrete come il rispetto dei carichi di cura (es. divieto di riunioni dopo le 17:00 o all’ora di pranzo per chi è in smart working). L’Emilia-Romagna, forte della sua leadership nel welfare state e nell’alta percentuale di dirigenti donne, usa persino l’intelligenza artificiale per correggere testi e linguaggio assertivo/maschile nei siti, promuovendo un’espressione più inclusiva. La Regione Emilia-Romagna ha introdotto il primo piano di Diversità e Inclusione (2024) post-ricognizione e survey sul benessere, coinvolgendo oltre 4.000 dipendenti, articolato su lavoro sostenibile, equità e inclusione, e welfare aziendale. Si è parlato del sistema di certificazione della parità di genere, potenziato dal PNRR e adottato da quasi 8.000 organizzazioni, che si ispira alla prassi internazionale (Diversity Inclusion 30415), copre aree come cultura, strategia, governance, HR, crescita, equità retributiva e conciliazione vita-lavoro, incentivando le imprese tramite sgravi contributivi e premialità negli appalti. L’AgID è la prima pubblica amministrazione italiana ad aver ricevuto la certificazione per la parità di genere. Tanti i temi emersi. L’Unione dei Comuni Reno Galliera ha sviluppato una piattaforma di welfare integrativo e iniziative come il Welcome Day e future survey sul benessere. Automobili Lamborghini ha innovato con un contratto integrativo che enfatizza la conciliazione vita-lavoro e Diversity & Inclusion, , supportato da programmi di genitorialità e wellbeing.

Rivedi la puntata Digital Humanities: percorsi di esplorazione e innovazione del patrimonio culturale. L’Emilia-Romagna si conferma all’avanguardia nell’uso delle Digital Humanities per la valorizzazione del suo patrimonio culturale, con un investimento significativo di 15 milioni di euro dal FESR 21-27 per 76 progetti. L’incontro ha evidenziato una visione che supera la semplice digitalizzazione, puntando a un’accessibilità innovativa e ripensando il rapporto tra pubblico e patrimonio. Si riflette sui futuri scenari del Digital Heritage, alla luce del cambiamento sostanziale che il digitale ha comportato nel nostro sistema di conoscenza e nel rapporto con il patrimonio culturale. Il filo conduttore emerge chiaramente: non si tratta solo di catalogare o conservare, ma di “far parlare” il patrimonio, superando un approccio “a silos” per generare esperienze personali, innovative e pervasive. L’obiettivo è creare una “nuova grammatica” nel dialogo tra arte e tecnologia, rendendo il patrimonio accessibile anche a generazioni meno convenzionali o distanti dall’arte tradizionale, come i giovani Under 18. La realtà virtuale a 360° nel Centro Coreografico Nazionale ATER Balletto crea una forte “prossimità emotiva” tra pubblico e artisti, ampliando l’audience. I “VR corners” rafforzano la fruizione giovanile, richiedendo una “nuova grammatica” arte-tecnologia. Al Museo di Palazzo Poggi, le tecnologie digitali “rigenerano” studi scientifici tramite ricostruzioni 3D, “gemelli digitali” e “gaming”.

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