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Bologna, il Minghetti dice no a 55 mila euro di fondi Ue: «Non risolve le nostre emergenze». E per i danni dell’occupazione nel conto pure il parcheggio del preside


di
Daniela Corneo

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La decisione passata per un solo voto di scarto durante il Consiglio d’istituto che ha trattato anche i danni dell’ultima occupazione: dopo una festa di autofinanziamento gli studenti hanno raccolto i soldi necessari, compresi i 51 euro spesi dal preside per il parcheggio

Il liceo Minghetti rinuncia a più di 55mila euro di fondi Pon destinati al progetto «Il Minghetti si orienta» che, si legge nel documento di candidatura per i fondi dell’Unione europea del 23 aprile scorso, erano destinati a un «progetto di 11 moduli, ciascuno di 30 ore, rivolti a studenti del triennio del liceo classico, per esplorare in modo esperienziale e critico il mondo delle professioni culturali, scientifiche e creative». 

Il progetto con fondi Ue bocciato

Progetto bocciato durante un acceso Consiglio d’Istituto di giovedì 5 giugno, quando i «no» all’utilizzo di quelle risorse ha visto la prevalenza sui «sì» per un solo voto. Il Consiglio d’Istituto si è di fatto spaccato in due e la decisione finale, raccontano diversi presenti, non sarebbe stata molto digerita dal preside Roberto Gallingani.




















































Le ragioni del «no» ai 55mila euro per l’orientamento

Alla base della motivazione del «no» all’ottenimento di quei fondi (il massimale che poteva essere destinato al liceo di via Nazario Sauro era di più di 82mila euro) c’è la convinzione molto forte, anche (ma non solo) da parte della componente studentesca in Consiglio d’Istituto, che quelle risorse non andrebbero incontro alle vere emergenze della scuola. Non solo: il progetto di orientamento sarebbe stato strutturato in attività solo pomeridiane, quindi in orario extra-scolastico, quando il Minghetti già fa orientamento per l’università agli studenti del triennio in orario scolastico con quelle che l’istituto chiama «coloriture». Negli alunni è quindi prevalso il timore che il progetto Poc avrebbe potuto di fatto scalzare le «coloriture».

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Anche per alcuni membri della componente docente in Consiglio d’Istituto il progetto «Il Minghetti si orienta» non andrebbe incontro alle vere emergenze della scuola e, quindi, sarebbe stato uno spreco di risorse, nella fattispecie europee. Il progetto pare avesse ottenuto precedentemente il via libera dal collegio docenti, ma anche in questo caso si tratterebbe di pochissimi voti a favore, a fronte di un’ampia astensione dei prof.

Insomma, al Minghetti un anno scolastico con un clima molto teso e una lacerazione interna che è diventata molto profonda soprattutto durante e dopo l’occupazione primaverile – con tutto il clamore mediatico causato dalla protesta degli studenti – si sarebbe chiuso con un Consiglio d’Istituto dai toni non certo distensivi. Anzi.

I danni per l’occupazione (con parcheggio del preside)

Nel Consiglio d’Istituto si è poi affrontata la questione dei risarcimenti (da parte degli studenti) dei danni causati dall’occupazione. Un conto da 703 euro, principalmente per i danni al cancello della scuola e a una serratura, che il dirigente Gallingani ha attribuito agli studenti dell’occupazione. Ma nel conto finale, avrebbe spiegato lo stesso dirigente in Consiglio d’Istituto, ci sarebbe entrata anche la cifra di 51 euro spesa dal preside per parcheggiare l’auto in un parcheggio privato, vista l’inaccessibilità del cortile della scuola a inizio occupazione. Una scelta che avrebbe lasciato sorpresi molti in Consiglio d’Istituto.

La festa di autofinanziamento copre la spesa

Ma la cifra totale dei danni che gli studenti si sono resi disponibili a raccogliere non rappresenta più un problema, a quanto pare, però: venerdì sera, nella festa di fine anno scolastico del liceo Minghetti organizzata ai 300 scalini, che è diventata di fatto una festa di autofinanziamento, i liceali di via Nazario Sauro hanno raccolto tutto quello che servirà per coprire i danni loro attribuiti, compresi i 51 euro spesi dal preside per il parcheggio.

I genitori autoconvocati: «Via le denunce»

C’è poi un altro fronte ancora aperto sul Minghetti, quello delle denunce per l’occupazione. A tutt’oggi, infatti, «i nomi degli studenti denunciati per aver occupato la scuola non sono stati resi noti nemmeno ai diretti interessati e alle loro famiglie, impedendo di fatto l’impostazione di una linea difensiva». A sollevare la questione è un gruppo di genitori dell’assemblea autoconvocata Minghetti, all’interno di una lettera aperta. La richiesta è quindi di «ritirare le denunce», un atto che «oltre ad avere effetti sulle vicende personali dei ragazzi e delle ragazze potenzialmente esposti a un processo penale, potrebbe contribuire a ricomporre le fratture esistenti».

Quindi i genitori autoconvocati lamentano di non aver mai avuto risposta dal preside e dalla maggioranza dei rappresentanti dei genitori in Consiglio d’Istituto alla lettera con 500 firme in cui chiedevano un confronto. Infine: «La politica non può star fuori dalla scuola».
daniela.corneo@rcs.it


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