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Cagliari, nasce “Io Rampo” per l’accessibilità nei negozi


Rendere il commercio accessibile conviene. Non solo dal punto di vista civile, ma anche economico. È questo il messaggio al centro della conferenza stampa che si è svolta oggi nella sede di Confcommercio Sud Sardegna per presentare “#Io Rampo”, progetto pensato per abbattere le barriere architettoniche nei locali commerciali e renderli più accoglienti per persone con disabilità.

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Dati alla mano, l’80% delle attività del Sud Sardegna presenta ostacoli strutturali che rendono difficile, se non impossibile, l’accesso a chi ha difficoltà motorie.

Una condizione che esclude una fascia significativa della popolazione dalla partecipazione alla vita sociale ed economica, ma che limita anche le potenzialità di mercato delle imprese locali.

«Il commercio rischia di diventare invisibile per chi non riesce ad accedervi fisicamente», ha spiegato Matteo Achenza, presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio Sud Sardegna. «Con Io Rampo offriamo una soluzione semplice e concreta: rampe mobili, omologate e personalizzabili, che possono essere installate davanti agli ingressi dopo un rapido sopralluogo tecnico».

L’iniziativa, già sperimentata con successo nel Nord Sardegna, punta a costruire una rete di esercizi accessibili, segnalati su un portale online e valorizzati anche dal punto di vista turistico.

In Europa, ricorda Emanuele Frongia, presidente di Fipe Sud Sardegna, «ci sono oltre 127 milioni di persone che programmano le vacanze sulla base dei livelli di accessibilità. Non si parla solo di rampe, ma anche di informazione, accoglienza e segnaletica: un’opportunità enorme per il nostro territorio».

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Il progetto sarà supportato da una convenzione riservata agli associati Confcommercio, che potranno aderire a condizioni agevolate.

Ma oltre al valore economico, “Io Rampo” è anche una battaglia per i diritti. «Le leggi sull’accessibilità esistono, ma sono inefficaci se non si prevedono sanzioni o incentivi reali», ha denunciato Alfio Uda, presidente dell’associazione SardegnAccessibile.

«In molte zone centrali, persino in via Roma, un cittadino in carrozzina è costretto a rinunciare all’acquisto o a rivolgersi al commercio online per necessità, non per scelta».

Collegato da Roma, il disability manager Andrea Venuto ha sottolineato che «le persone con disabilità sono clienti reali, con esigenze e potere d’acquisto. L’accessibilità non è un favore, ma un investimento e un diritto».

Sul fronte istituzionale, l’assessore alle Attività produttive del Comune, Carlo Serra, ha riconosciuto la complessità degli interventi nei centri storici soggetti a vincoli, ma ha ribadito l’impegno dell’amministrazione a favorire l’accessibilità come «indice di civiltà e strumento di attrazione turistica».

Un concetto rilanciato anche dall’assessore alla Mobilità Yuri Marcialis, che ha auspicato l’elaborazione di un piano strutturato per l’abbattimento delle barriere, pur segnalando le difficoltà operative dovute alla carenza di personale tecnico nei comuni.

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